r.carver

[zima]

ma poi ecco sarai tu a scegliere cosa fa per te!!

ciao Isabel, sei stata gentilissima. molto suggestiva questa poesia. credo tu abbia ragione, Buk. mi condurrà per vie personalissime, quando sarà il momento!

e cose che ha scritto hanno qualcosa in comune con l'epitaffio che si è scelto: don't try. come nel suo caso: non ci provare.

grazie per quello che hai scritto, m'ha colpita, m'è piaciuto

[zoe]

Non vorrei darvi un pugno nello stomaco (almeno così è stato x me quando mi è giunta notizia); ma avete saputo che era l'editor il vero "stilista" (nel senso di stile) dei meravigliosi reacconti di Carver? Sembra a sentir Baricco e uno studioso(o forse giornalista) americano(???) che Carver scrivesse e l'editor "scolpisse"
Ne sapete di più?


scusate la "vaghezza" ma il dolore è stato cosi forte che ho volutamente cancellato questa brutta notizia (Articolo di Baricco su repubblica di diversi annetti fa)

[Miss Piggott]

Non vorrei darvi un secondo pugno nello stomaco ...
ma recentemente ho conosciuto uno sceneggiatore italiano che, anni fa, ha vinto una causa per plagio contro Raymond Carver, di cui era uscita una sceneggiatura sulla vita di Dostoevskji presso Mondadori...
Ebbene, la sceneggiatura era di questo signore, che l'aveva scritta per un noto produttore italiano parecchi anni prima: il film non era stato realizzato all'inizio, ma poi il progetto era stato tirato fuori di nuovo, e la sceneggiatura avrebbe richiesto degli aggiustamenti voluti dal nuovo regista. Di questi "aggiustamenti" si sarebbe occupato appunto uno sceneggiatore americano...
Invece la sceneggiatura venne pubblicata pari pari con la firma di Carver, e ritirata dal mercato pochi mesi dopo, quando lo scrittore -allora in fin di vita, tra le altre cose - perse la causa...

P.S: OT, ma i personaggi di Carver sono tutti alcolizzati?

[MartinaViola]

sentivo il bisogno di condividere le sensazioni che sto provando leggendo "vuoi star zitta per favore?" preso a caso in biblioteca.

concordo sul fatto che gli uomini e le donne che popolano questi racconti non siano personaggi, sono persone.
quello che più mi ha colpito è che alla fine di ogni racconto, mi scopro a domandarmi "e quindi? come è andata a finire? cosa voleva dire?", mi sembra di non riuscire a cogliere il punto, il messaggio.
il fatto è che non c'è nessun punto, non ci sono conclusioni, ci sono solo tagli: sono attimi spiati da una finestra, conversazioni origliate in una sala d'attesa; non c'è compiutezza nella vita e così è per Carver.
Non sapremo mai se Lee Waite ha poi affittato i suoi 24 ettari, non sapremo mai che fine ha fatto quella famiglia di cui parlava il postino, non sapremo mai perchè quell'uomo grasso parlava alla prima persona plurale, non sapremo mai come ha fatto Clara a trovare il numero di Arnold...non possiamo giudicare nessuno, possiamo solo assistere in silenzio e restare in sospeso.