che musica state ascoltando ora?(così...tanto x curiosità!
Moderatori: Therese, etnagigante
Lettera.
In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.
All'una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,
le TV sono un rombo di tuono per l'indifferenza scostante dei gatti;
come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda
ma nell'intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio di un dubbio eterno, un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l'inverno per desiderare una nuova estate.
Son tornate a sbocciare le strade, ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia, sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria grida di rondini e ragazzini;
come vedi tutto è consueto in questo ingorgo di vita e morte,
ma mi rattristo, io sono lieto di questa pista di voglia e sorte,
di questa rete troppo smagliata, di queste mete lì da sognare,
di questa sete mai appagata, di chi starnazza e non vuol volare.
Appassiscono piano le rose, spuntano a grappi i frutti del melo,
le nuvole in alto van silenziose negli strappi cobalto del cielo;
io sdraiato sull'erba verde fantastico piano sul mio passato
ma l'età all'improvviso disperde quel che credevo e non sono stato;
come senti tutto va liscio in questo mondo senza patemi,
in questa vita presa di striscio, di svolgimento corretto ai temi,
dei miei entusiasmi durati poco, dei tanti chiasmi filosofanti,
di storie tragiche nate per gioco troppo vicine o troppo distanti.
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti,
l'arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l'affanno e l'ansimo dopo una corsa,
l'ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa che chiami vita.
Francesco Guccini
In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.
All'una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,
le TV sono un rombo di tuono per l'indifferenza scostante dei gatti;
come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda
ma nell'intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio di un dubbio eterno, un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l'inverno per desiderare una nuova estate.
Son tornate a sbocciare le strade, ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia, sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria grida di rondini e ragazzini;
come vedi tutto è consueto in questo ingorgo di vita e morte,
ma mi rattristo, io sono lieto di questa pista di voglia e sorte,
di questa rete troppo smagliata, di queste mete lì da sognare,
di questa sete mai appagata, di chi starnazza e non vuol volare.
Appassiscono piano le rose, spuntano a grappi i frutti del melo,
le nuvole in alto van silenziose negli strappi cobalto del cielo;
io sdraiato sull'erba verde fantastico piano sul mio passato
ma l'età all'improvviso disperde quel che credevo e non sono stato;
come senti tutto va liscio in questo mondo senza patemi,
in questa vita presa di striscio, di svolgimento corretto ai temi,
dei miei entusiasmi durati poco, dei tanti chiasmi filosofanti,
di storie tragiche nate per gioco troppo vicine o troppo distanti.
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti,
l'arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l'affanno e l'ansimo dopo una corsa,
l'ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa che chiami vita.
Francesco Guccini
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- Località: Pitigliano (Gr)
É isso aí
Como a gente achou que ia ser
A vida tão simples é boa
Quase sempre
É isso aí
Os passos vão pelas ruas
Ninguém reparou na lua
A vida sempre continua
Eu não sei parar de te olhar
Eu não sei parar de te olhar
Não vou parar de te olhar
Eu não me canso de olhar
Não sei parar
De te olhar
É isso aí
Há quem acredite em milagres
Há quem cometa maldades
Há quem não saiba dizer a verdade
É isso aí
Um vendedor de flores
Ensinar seus filhos a escolher seus amores
Eu não sei parar de te olhar
Eu não sei parar de te olhar
Não vou parar de te olhar
Eu não me canso de olhar
Não vou parar de te olhar
Ana Carolina e Seu Jorge - É isso aí (The Blower's daughter)
Como a gente achou que ia ser
A vida tão simples é boa
Quase sempre
É isso aí
Os passos vão pelas ruas
Ninguém reparou na lua
A vida sempre continua
Eu não sei parar de te olhar
Eu não sei parar de te olhar
Não vou parar de te olhar
Eu não me canso de olhar
Não sei parar
De te olhar
É isso aí
Há quem acredite em milagres
Há quem cometa maldades
Há quem não saiba dizer a verdade
É isso aí
Um vendedor de flores
Ensinar seus filhos a escolher seus amores
Eu não sei parar de te olhar
Eu não sei parar de te olhar
Não vou parar de te olhar
Eu não me canso de olhar
Não vou parar de te olhar
Ana Carolina e Seu Jorge - É isso aí (The Blower's daughter)
Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto!
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada
vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura
ché il pubblico è ammaestrato
e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli ? L'arrivismo ? All'amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti ;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto
del qualunquismo un arte ;
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto assurdo bel paese.
Non me ne frega niente
se anch'io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere,
io amo essere odiato ;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.
Ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore ;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi ;
a parlarle non riesco, le parlerò coi versi.
Venite gente vuota, facciamola finita :
voi preti che vendete a tutti un'altra vita ;
se c'è come voi dite un Dio nell'infinito
guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso
che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali ;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
ma in questa vita oggi non trovo più la strada,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo ;
dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole ;
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché ormai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono,
per sempre tuo per sempre tuo per sempre tuo
Cirano.
"Cirano" Francesco Guccini
signori imbellettati, io più non vi sopporto!
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada
vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura
ché il pubblico è ammaestrato
e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli ? L'arrivismo ? All'amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti ;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto
del qualunquismo un arte ;
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto assurdo bel paese.
Non me ne frega niente
se anch'io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere,
io amo essere odiato ;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.
Ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore ;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi ;
a parlarle non riesco, le parlerò coi versi.
Venite gente vuota, facciamola finita :
voi preti che vendete a tutti un'altra vita ;
se c'è come voi dite un Dio nell'infinito
guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso
che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali ;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
ma in questa vita oggi non trovo più la strada,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo ;
dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole ;
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché ormai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono,
per sempre tuo per sempre tuo per sempre tuo
Cirano.
"Cirano" Francesco Guccini
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Con i musicisti del Buena Vista Social Club...


"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
http://uk.groups.yahoo.com/group/BookCrossingUK/ Vero Sagittario
because rabbits deserve better...
http://uk.groups.yahoo.com/group/BookCrossingUK/ Vero Sagittario


Vorrei conoscer l'odore del tuo paese, camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell'aria sale e maggese, gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero parlando con me del tempo o dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci, i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci, capire tutti gli sguardi dietro agli scuri
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
Vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare il senso d'un rabbuiarsi o del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato, spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
poter farmi da te spiegare cos'è cambiato e quale sapore nuovo abbia l'universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell'Appennino dove risuona fra gli alberi un'usata e semplice tramontana
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
Vorrei restare per sempre in un posto solo per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani, giocare con te un eterno gioco proibito
che l'oggi restasse oggi senza domani o domani potesse tendere all'infinito
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
"Vorrei"
Continuo a ripassare Guccini aspettando il concerto!
respirare nell'aria sale e maggese, gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero parlando con me del tempo o dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci, i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci, capire tutti gli sguardi dietro agli scuri
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
Vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare il senso d'un rabbuiarsi o del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato, spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
poter farmi da te spiegare cos'è cambiato e quale sapore nuovo abbia l'universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell'Appennino dove risuona fra gli alberi un'usata e semplice tramontana
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
Vorrei restare per sempre in un posto solo per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani, giocare con te un eterno gioco proibito
che l'oggi restasse oggi senza domani o domani potesse tendere all'infinito
e lo vorrei perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei, ed io...
"Vorrei"
Continuo a ripassare Guccini aspettando il concerto!

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IO LO AMO!
Mon amour, mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour, de l'aube claire jusqu'à la fin du jour, je t'aime encore, tu sais, je t'ame (Brel)
T'amo e non t'amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato (Neruda)
Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
T'amo e non t'amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato (Neruda)
Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
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Dimmi Come Passi Le Notti - Pier Cortese
Quando ripenso al tempo che tu, mi chiedevi se eravamo il vento
Penso e ripenso ai giorni che tu, mi sapevi regalare il meglio
Dare, dire, ore, parlare di segreti e di ambiti tesori,
Sereno era sempre sereno il cielo che copriva l’odore di grano..
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti…
Ora…che sento anch'io il bisogno di guardarti e di stringerti ancora
Che sono diventato un uomo fragile anch’io da allora..
Amico non lasciare questa voce tremare nell’aria…
Piove ogni tanto anche dentro di te o cammini sorridendo a un figlio?
Ti è capitato di pensare a me o sei ancora chiuso nel tuo sbaglio?
Vivo bene, ora, ho mille desideri da scrivere ancora..
La vita, rubiamo la vita, mettiti la giacca che usciamo stasera…
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti…
Ora…che sento anch'io il bisogno di guardarti e si stringerti ancora
Che sono diventato un uomo fragile anch’io da allora..
Amico non lasciare questa voce tremare nell’aria……
Aspettiamo un tempo nuovo per riprenderci la nostra dignità…(ora…..)
Aspettiamo un tempo nuovo per riprenderci la nostra libertà….(ora…..)
Ora………ora………ora……ora……
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti….
Ora……
Quando ripenso al tempo che tu, mi chiedevi se eravamo il vento
Penso e ripenso ai giorni che tu, mi sapevi regalare il meglio
Dare, dire, ore, parlare di segreti e di ambiti tesori,
Sereno era sempre sereno il cielo che copriva l’odore di grano..
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti…
Ora…che sento anch'io il bisogno di guardarti e di stringerti ancora
Che sono diventato un uomo fragile anch’io da allora..
Amico non lasciare questa voce tremare nell’aria…
Piove ogni tanto anche dentro di te o cammini sorridendo a un figlio?
Ti è capitato di pensare a me o sei ancora chiuso nel tuo sbaglio?
Vivo bene, ora, ho mille desideri da scrivere ancora..
La vita, rubiamo la vita, mettiti la giacca che usciamo stasera…
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti…
Ora…che sento anch'io il bisogno di guardarti e si stringerti ancora
Che sono diventato un uomo fragile anch’io da allora..
Amico non lasciare questa voce tremare nell’aria……
Aspettiamo un tempo nuovo per riprenderci la nostra dignità…(ora…..)
Aspettiamo un tempo nuovo per riprenderci la nostra libertà….(ora…..)
Ora………ora………ora……ora……
Ma dimmi come passi le notti, tu dimmi come passi le notti….
Ora……
-
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Finestra britannica?? Dove sei?? 

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FANGO
Questa canzone racconta la storia di uno che era giù, era molto giù...
credo che più giù di così non si possa essere
e infatti Fango ebbe un padre negro e una madre pellerossa
l'una e l'altro lo lasciarono davanti ad un portone
era l'università di Heideberg o forse di Jena... non so...
e un leggio ebbe per culla ed un libro per la cena...
Quando fu più grandicello fece un salto a Leningrado
e si mise a lavorare in una fabbrica di sogni
lui, lui voleva fare un uovo, un uovo tutto rosso e levigato
ma in programma erano cubi con lo stemma dello Stato...
Sopra il muro di Berlino se ne stette appollaiato
aspettando che passasse un editore di memorie
passò invece una ragazza con un mitra fra le braccia
lui le sparse del profumo sui capelli sulla faccia
Quando arrivò in America lo beccarono all'istante
lo accusarono d'aver ucciso ben sette presidenti
Fango conservò la calma, disse: <<Io non c'entro niente
ho ammazzato i re di Roma, sì - i re di Roma solamente>>.
E così lo torturarono con i ferri e con i vetri
con i fili con il gas con gli strumenti più segreti
ma lui continuò a sorridere e sparì tutto d'un tratto
perché Fango non smentisce la sua anima di spettro
Ora Fango è per la strada lungo i muri e nel quartiere
nelle culle dei bambini dorme, non si fa vedere
ma tu senti il suo calore sulla punta delle dita
Fango nasce nel tuo corpo e trasforma la tua vita
"FANGO" - Ricky Gianco
Questa canzone racconta la storia di uno che era giù, era molto giù...
credo che più giù di così non si possa essere
e infatti Fango ebbe un padre negro e una madre pellerossa
l'una e l'altro lo lasciarono davanti ad un portone
era l'università di Heideberg o forse di Jena... non so...
e un leggio ebbe per culla ed un libro per la cena...
Quando fu più grandicello fece un salto a Leningrado
e si mise a lavorare in una fabbrica di sogni
lui, lui voleva fare un uovo, un uovo tutto rosso e levigato
ma in programma erano cubi con lo stemma dello Stato...
Sopra il muro di Berlino se ne stette appollaiato
aspettando che passasse un editore di memorie
passò invece una ragazza con un mitra fra le braccia
lui le sparse del profumo sui capelli sulla faccia
Quando arrivò in America lo beccarono all'istante
lo accusarono d'aver ucciso ben sette presidenti
Fango conservò la calma, disse: <<Io non c'entro niente
ho ammazzato i re di Roma, sì - i re di Roma solamente>>.
E così lo torturarono con i ferri e con i vetri
con i fili con il gas con gli strumenti più segreti
ma lui continuò a sorridere e sparì tutto d'un tratto
perché Fango non smentisce la sua anima di spettro
Ora Fango è per la strada lungo i muri e nel quartiere
nelle culle dei bambini dorme, non si fa vedere
ma tu senti il suo calore sulla punta delle dita
Fango nasce nel tuo corpo e trasforma la tua vita
"FANGO" - Ricky Gianco
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- Località: In Erasmus a Cagliari
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I RAGAZZI DELLE RAGAZZE: "Terra Terra"
da: "Pippo Chennedy Show" 1997
coro: Tocca a Geppo!
SI
Geppo: Appena mi sono girato mi sono innamorato di te.
Tu sei bella, Geppo è moltobbello, basta!
coro: Vero amore!!!
GFranz: Ciao, io sono Gianfranzo, sono il vuoto che c'è dentro di te.
Se mi accosti l'orecchio alla bocca senti solo il mare.
coro: E basta!
Giuso: Magari prima tu vorresti parlarmi, e conoscere il Giuso che è
in me
Ma non perdiamo tempo nel corteggiamento:
stacci!
coro: Stacci!!!
coro: Siamo terra terra, terra terra
Giuso è terra terra, terra terra
Sugo è terra terra, terra te
Gianfranzo è terra terra, terra terra.
Sugo: Io sono Sugo e tutto quello che provi
l'ha già detto Geppo per me.
È già un minuto che stiamo cantando
e ancora non si è concluso
UN CAZZO.
coro: C'ha raggione!
Dado: La mia donna ideale sono io
ma ho mezz'ora d'amore per te,
yeh!
non abbiamo parlato abbastanza ma tanto...
coro: basta solo un minuto ed abbiamo esaurito la conversazione.
coro: Terra terra, terra terra
Sugo è terra terra, terra terra
Giuso èterra terra, terra te
Gianfranzo è terra terra, terra terra.
da: "Pippo Chennedy Show" 1997
coro: Tocca a Geppo!
SI
Geppo: Appena mi sono girato mi sono innamorato di te.
Tu sei bella, Geppo è moltobbello, basta!
coro: Vero amore!!!
GFranz: Ciao, io sono Gianfranzo, sono il vuoto che c'è dentro di te.
Se mi accosti l'orecchio alla bocca senti solo il mare.
coro: E basta!
Giuso: Magari prima tu vorresti parlarmi, e conoscere il Giuso che è
in me
Ma non perdiamo tempo nel corteggiamento:
stacci!
coro: Stacci!!!
coro: Siamo terra terra, terra terra
Giuso è terra terra, terra terra
Sugo è terra terra, terra te
Gianfranzo è terra terra, terra terra.
Sugo: Io sono Sugo e tutto quello che provi
l'ha già detto Geppo per me.
È già un minuto che stiamo cantando
e ancora non si è concluso
UN CAZZO.
coro: C'ha raggione!
Dado: La mia donna ideale sono io
ma ho mezz'ora d'amore per te,
yeh!
non abbiamo parlato abbastanza ma tanto...
coro: basta solo un minuto ed abbiamo esaurito la conversazione.
coro: Terra terra, terra terra
Sugo è terra terra, terra terra
Giuso èterra terra, terra te
Gianfranzo è terra terra, terra terra.
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Nol Too Late - Norah Jones

"Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"
"L'essenziale è invisibile agli occhi." ripetè il Piccolo Principe, per ricordarselo...
Da "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry

http://bcwish.cliff1976.net/trottola78/
I treni a vapore - F. Mannoia
Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno perché voglio sognare
e nel sogno stringo i pugni
tengo fermo il respiro e sto ad ascoltare.
Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare
altre notti sono vele piegate a navigare.
Sono uomini e donne piroscafi e bandiere
viaggiatori viaggianti da salvare.
Delle città importanti mi ricordo Milano
livida e sprofondata per sua stessa mano.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione di porta in porta
e di pioggia in pioggia
di dolore in dolore
il dolore passerà.
Come i treni a vapore
come i treni a vapore
il dolore passerà.
Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno perché so sognare
e mi sogno i tamburi della banda che passa
o che dovrà passare.
Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani
i ragazzi della scuola che partono
già domani.
Mi sogno i sognatori che aspettano la primavera
o qualche altra primavera da aspettare ancora
fra un bicchiere di neve
e un caffè come si deve
quest'inverno passerà.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
di dolore in dolore
il dolore passerà
Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno perché voglio sognare
e nel sogno stringo i pugni
tengo fermo il respiro e sto ad ascoltare.
Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare
altre notti sono vele piegate a navigare.
Sono uomini e donne piroscafi e bandiere
viaggiatori viaggianti da salvare.
Delle città importanti mi ricordo Milano
livida e sprofondata per sua stessa mano.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione di porta in porta
e di pioggia in pioggia
di dolore in dolore
il dolore passerà.
Come i treni a vapore
come i treni a vapore
il dolore passerà.
Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno perché so sognare
e mi sogno i tamburi della banda che passa
o che dovrà passare.
Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani
i ragazzi della scuola che partono
già domani.
Mi sogno i sognatori che aspettano la primavera
o qualche altra primavera da aspettare ancora
fra un bicchiere di neve
e un caffè come si deve
quest'inverno passerà.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
E se l'amore che avevo non sa più il mio nome.
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
di dolore in dolore
il dolore passerà
Quando ti mettono con le spalle al muro, non accontentarti: fatti incorniciare!
(Anonimo)
(Anonimo)