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- matilda6mitica
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Ciao...che vergogna ancora nn ho capito come inserire le citazioni
...cmq...
Citazione (artigianale!) :
"...da voi esiste un analogo del pugliese virruzzo? e come si chiama?"
In provincia di palermo si chiama "strummula" ( si pronuncia con la s strascicata e la r quasi sorda) ci giocavano i miei nonni, ci hanno giocato i miei genitori e ci ho giocanto anch'io!
ne ho comprata una di leggo chiaro e cordoncino poco tempo fa ad una fiera per ricordo! Ma è difficile farla girare!! tutta questione di polso!
Bè ne approfitto per spiegare il mio Nick, nn l'ho fatto prima perchè insomma anche l 'avatar è abbastanza eloquente!
Mi trovo tuttora nel tunnel del Signore degli anelli , nn volendo copiare proprio un personaggio mi sono inventata Arowin ( cugina di terzo grado da parte di madre di Arwen!
)
Ciao

Citazione (artigianale!) :
"...da voi esiste un analogo del pugliese virruzzo? e come si chiama?"
In provincia di palermo si chiama "strummula" ( si pronuncia con la s strascicata e la r quasi sorda) ci giocavano i miei nonni, ci hanno giocato i miei genitori e ci ho giocanto anch'io!

ne ho comprata una di leggo chiaro e cordoncino poco tempo fa ad una fiera per ricordo! Ma è difficile farla girare!! tutta questione di polso!
Bè ne approfitto per spiegare il mio Nick, nn l'ho fatto prima perchè insomma anche l 'avatar è abbastanza eloquente!
Mi trovo tuttora nel tunnel del Signore degli anelli , nn volendo copiare proprio un personaggio mi sono inventata Arowin ( cugina di terzo grado da parte di madre di Arwen!

Ciao

- Tanelorn
- Olandese Volante
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Allora ci avevo beccato
!! Te l'avevo chiesto nel thread delle piccole cose, ma non avevi risposto
!!
Ar(a)= nobile e wen= fanciulla in lingua Eldarin, insomma, e' un po' un riadattamento fonetico della "nobile fanciulla" Arwen !!!


Ar(a)= nobile e wen= fanciulla in lingua Eldarin, insomma, e' un po' un riadattamento fonetico della "nobile fanciulla" Arwen !!!
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
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- Tanelorn
- Olandese Volante
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Ah, ma ti credevo piu' Tolkienita
!!
Comunque in fondo al Silmarillion c'e' una appendice con molti etimi dei nomi Quenya e Sindarin. La mia conoscenza delle lingue Eldarin si limita alla consultazione di quelli, tuttavia so che in giro per la rete si trovano anche diverse grammatiche e veri e proprio corsi di lingue Eldarin (una ragazza con cui stavo qualche anno fa si era studiata quei linguaggi e scriveva in Eldarin, micidiale...) !!

Comunque in fondo al Silmarillion c'e' una appendice con molti etimi dei nomi Quenya e Sindarin. La mia conoscenza delle lingue Eldarin si limita alla consultazione di quelli, tuttavia so che in giro per la rete si trovano anche diverse grammatiche e veri e proprio corsi di lingue Eldarin (una ragazza con cui stavo qualche anno fa si era studiata quei linguaggi e scriveva in Eldarin, micidiale...) !!
"And there's so many many thoughts
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a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
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Allora per me c'è ancora speranza....vedo la luce in fondo al tunnel!!
Il Silmarillion volevo leggerlo questa estate! tesi permettendo
Anche Liv T. è stata costretta ad imparere la lingua elfica per il film, avevo conservato un articolo deve si raccontava la vita dell' autore e come aveva "inventato" la lingua elfica...chissà dov'è adesso
era molto carino!

Il Silmarillion volevo leggerlo questa estate! tesi permettendo

Anche Liv T. è stata costretta ad imparere la lingua elfica per il film, avevo conservato un articolo deve si raccontava la vita dell' autore e come aveva "inventato" la lingua elfica...chissà dov'è adesso

NIKNAME, PSEUDONIMI E LIBERTA’
C’è un pensiero che, da quando ho cominciato a leggere “La Frantumaglia” di Elena Ferrante, ritorna continuamente :
l’uso dello Pseudonimo (o nell’Anonimo) nella storia letteraria, come forma di Libertà.
Libertà “DI” e libertà “DA”.
Potremmo riempire l’intero spazio del sito web per elencare esempi, noti e meno noti, di autori che per paure, capriccio, ritrosia, modestia, opportunistiche ragioni (tutte giustificabili) hanno fatto ricorso all’uso di Pseudonimi (vedi anche certa letteratura “femminile”, molta lett. “erotica” e molte opere di denuncia politica e sociale) per provare l’emozione della Liberta di dire, raccontare, denunciare.
Nell’incontro con gli editori (ultimo Festival di Mantova) mi sembrò di capire che dietro la firma di E. F. non si volesse nascondere l’identità di Goffredo Fofi, o di altri autorevoli personaggi del mondo letterario. Le pagine del libro infatti non lasciano più dubbi e, in fondo, si comprende anche che il rapporto con i lettori (che hanno contattato l’autrice attraverso gli editori stessi) non è stato del tutto rifiutato.
Mi sembra invece degno di attenzione, il Rifiuto dei tempi e dei Riti del mondo dello spettacolo e degli “obblighi” che gli ingranaggi del mercato editoriale comportano per gli autori. Fragilità o meno (poco importa sapere di lei stessa), i suoi desideri e timori sono chiariti :
“Quando il libro è finito, è come se si fosse stati perquisiti senza rispetto, e non si desidera altro che riacquistare integrità, tornare a essere la persona che comunemente si è, nelle occupazioni, nei pensieri, nel linguaggio, nelle relazioni”…e poi : ”non credo che di un testo si riesca a sapere di più, se si hanno informazioni sulle letture e i gusti di chi l’ha scritto”.
Maurice Blanchot (L’espace littéraire, Paris 1955) mi suggeriva che la “lettura” non è una conversazione, non discute e non interroga, non domanda mai al libro “che hai voluto dire?” . E’ libero movimento, non sottomessa, e non trova appoggio su qualcosa che sia già presente. E’ libertà senza lavoro ! E trovo che vi sia un diritto irrinunciabile ancora : il diritto a non apparire e mostrarsi, non fare di se stessi la Merce , perché non è sempre vero che per essere bisogna necessariamente Apparire.
Il fenomeno di “omologazione dell’intimo”, in cui ciò che è mio deve democraticamente diventare di tutti (vedi la tv della spettacolarizzazione delle emozioni) si è troppo insinuato nelle nostre menti e la Spudoratezza è ormai una regola generalizzata. La Ferrante ha diritto, credo, alla sua riservatezza ! la sua ritrosia non è per me un “tradimento”, perché l’esibizione del Sé non è sempre garanzia di lealtà e di salute psichica… e poi bastano le sue pagine per ascoltarla !
Insomma la faccenda ha tanti risvolti ed è troppo complessa e lunga… voglio solo aggiungere :
che dire allora dell’uso di “pseudonimi collettivi” (le comunità virtuali), del fenomeno dei “weblog” o dell’uso di “nik-name” ? non sono anch’essi forme di Libertà “di” e libertà “da” ???
l’uso dello Pseudonimo (o nell’Anonimo) nella storia letteraria, come forma di Libertà.
Libertà “DI” e libertà “DA”.
Potremmo riempire l’intero spazio del sito web per elencare esempi, noti e meno noti, di autori che per paure, capriccio, ritrosia, modestia, opportunistiche ragioni (tutte giustificabili) hanno fatto ricorso all’uso di Pseudonimi (vedi anche certa letteratura “femminile”, molta lett. “erotica” e molte opere di denuncia politica e sociale) per provare l’emozione della Liberta di dire, raccontare, denunciare.
Nell’incontro con gli editori (ultimo Festival di Mantova) mi sembrò di capire che dietro la firma di E. F. non si volesse nascondere l’identità di Goffredo Fofi, o di altri autorevoli personaggi del mondo letterario. Le pagine del libro infatti non lasciano più dubbi e, in fondo, si comprende anche che il rapporto con i lettori (che hanno contattato l’autrice attraverso gli editori stessi) non è stato del tutto rifiutato.
Mi sembra invece degno di attenzione, il Rifiuto dei tempi e dei Riti del mondo dello spettacolo e degli “obblighi” che gli ingranaggi del mercato editoriale comportano per gli autori. Fragilità o meno (poco importa sapere di lei stessa), i suoi desideri e timori sono chiariti :
“Quando il libro è finito, è come se si fosse stati perquisiti senza rispetto, e non si desidera altro che riacquistare integrità, tornare a essere la persona che comunemente si è, nelle occupazioni, nei pensieri, nel linguaggio, nelle relazioni”…e poi : ”non credo che di un testo si riesca a sapere di più, se si hanno informazioni sulle letture e i gusti di chi l’ha scritto”.
Maurice Blanchot (L’espace littéraire, Paris 1955) mi suggeriva che la “lettura” non è una conversazione, non discute e non interroga, non domanda mai al libro “che hai voluto dire?” . E’ libero movimento, non sottomessa, e non trova appoggio su qualcosa che sia già presente. E’ libertà senza lavoro ! E trovo che vi sia un diritto irrinunciabile ancora : il diritto a non apparire e mostrarsi, non fare di se stessi la Merce , perché non è sempre vero che per essere bisogna necessariamente Apparire.
Il fenomeno di “omologazione dell’intimo”, in cui ciò che è mio deve democraticamente diventare di tutti (vedi la tv della spettacolarizzazione delle emozioni) si è troppo insinuato nelle nostre menti e la Spudoratezza è ormai una regola generalizzata. La Ferrante ha diritto, credo, alla sua riservatezza ! la sua ritrosia non è per me un “tradimento”, perché l’esibizione del Sé non è sempre garanzia di lealtà e di salute psichica… e poi bastano le sue pagine per ascoltarla !
Insomma la faccenda ha tanti risvolti ed è troppo complessa e lunga… voglio solo aggiungere :
che dire allora dell’uso di “pseudonimi collettivi” (le comunità virtuali), del fenomeno dei “weblog” o dell’uso di “nik-name” ? non sono anch’essi forme di Libertà “di” e libertà “da” ???
- Tanelorn
- Olandese Volante
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Io quando ho letto Arowin ho pensato ad Eowyn piu' che ad Arwen, per cui mi sono incuriosito ed ho cercato l'etimo pensando che fosse un nickname costruito (molti appassionati di Tolkien si fanno un nick cosi'), non storpiato...
Cmq le lingue sono le prime cose che Tolkien ha creato prima di scrivere. La sua idea e' che la lingua e' creazione, e se lui voleva creare un mondo dove ambientarci delle storie non poteva che partire dalla lingua... Poi tutti gli scritti che faceva (tra cui quelli contenuti nel Silmarillion) non erano fatti per essere pubblicati, ma solo perche' lui si creava il suo mondo... adesso il figlio li pubblica (anche se in Italia i volumi della "History of Middle-Earth" con tutto questo materiale non sono mai apparsi) e il Silmarillion e' stato il primo lavoro di questo tipo, "cristallizzato" dal figlio e consegnato alla storia (esagero
!!!).
Il Silmarillion e' una lettura che chi ha amato Isda dovrebbe fare, pero' occhio che e' molto piu' "difficile", e' nientemeno che la "Bibbia della Terra di Mezzo". Vi riporto solo il bellissimo inizio:
"Esisteva Eru, l'Uno, che in Arda e' chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato. Ed egli parlò loro, proponendo temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto."
Da li' cantando viene creato il mondo della Terra di Mezzo, e quando Morgoth (che si ribellera', Sauron e' un suo "figlioccio") canta piu' forte per farsi notare, tuttavia Eru riesce ad amalgamare anche il suo canto nell'armonia della creazione... E tutto questo sono solo le primissime pagine...
Cmq le lingue sono le prime cose che Tolkien ha creato prima di scrivere. La sua idea e' che la lingua e' creazione, e se lui voleva creare un mondo dove ambientarci delle storie non poteva che partire dalla lingua... Poi tutti gli scritti che faceva (tra cui quelli contenuti nel Silmarillion) non erano fatti per essere pubblicati, ma solo perche' lui si creava il suo mondo... adesso il figlio li pubblica (anche se in Italia i volumi della "History of Middle-Earth" con tutto questo materiale non sono mai apparsi) e il Silmarillion e' stato il primo lavoro di questo tipo, "cristallizzato" dal figlio e consegnato alla storia (esagero

Il Silmarillion e' una lettura che chi ha amato Isda dovrebbe fare, pero' occhio che e' molto piu' "difficile", e' nientemeno che la "Bibbia della Terra di Mezzo". Vi riporto solo il bellissimo inizio:
"Esisteva Eru, l'Uno, che in Arda e' chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato. Ed egli parlò loro, proponendo temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto."
Da li' cantando viene creato il mondo della Terra di Mezzo, e quando Morgoth (che si ribellera', Sauron e' un suo "figlioccio") canta piu' forte per farsi notare, tuttavia Eru riesce ad amalgamare anche il suo canto nell'armonia della creazione... E tutto questo sono solo le primissime pagine...
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
ho cercato per anni un nickname che fosse senza numeri, cifre, disegni, fronzoli e stranezze; e che appartenesse soltanto a me. Di solito sceglievo nick che non mi convincevano del tutto o che, se erano convincenti, erano già utilizzati (ogni tanto entravo in IRC e trovavo qualcun altro col mio nick)... poi un bel giorno mi è venuto in mente agramante, che è bello, suona bene ed era libero, e me lo sono tenuto
Unica cosa negativa (ma lo è poi davvero?) è che molti non sanno se è un nick maschile o femminile... ('gnuranti!!!
). Sappiate che è maschile 



ancora sul virruzzo
Dunque riguardo l'analogo del virruzzo pugliese, mi hanno detto che a Napoli si chiama "strummolo". Qualche napoletano mi conferma l'informazione?
Che poi è simile al palermitano "strummula" che ha citato Arowin.
A proposito, Arowin, farlo girare non è difficile, è importante che tu lo "lanci" dall'alto, stando in piedi, poi devi avere il polso rivolto verso l'alto e non verso il basso... questi almeno i miei ricordi... vedrò di ripescare il mio da qualche cassetto per ricoprdarmi meglio. La cosa difficile, che non sono mai riuscita a fare, è riuscire a prenderlo in mano, senza che smetta di roteare, e fargli fare acrobazie.
virruzza
Che poi è simile al palermitano "strummula" che ha citato Arowin.
A proposito, Arowin, farlo girare non è difficile, è importante che tu lo "lanci" dall'alto, stando in piedi, poi devi avere il polso rivolto verso l'alto e non verso il basso... questi almeno i miei ricordi... vedrò di ripescare il mio da qualche cassetto per ricoprdarmi meglio. La cosa difficile, che non sono mai riuscita a fare, è riuscire a prenderlo in mano, senza che smetta di roteare, e fargli fare acrobazie.
virruzza
Scommetto 1euro... anzi... scommetto un libro(ci stai?... sincerità però) che l'hai comprata ad Alberobello! E' il "gadget" per bambini più ricorrente lì. Non so quanto piaccia realmente ai bambini, secondo me piace più agli adulti, come la stragrande maggioranza dei giochi che gli adulti comprano di testa loro.
virruzza
virruzza

no no le scommesse si pagano sempre!
non mi tiro indietro
virruzza
Ultima modifica di virruzza il dom gen 18, 2004 9:59 pm, modificato 1 volta in totale.
- CuteBoy
- Olandese Volante
- Messaggi: 3708
- Iscritto il: dom nov 02, 2003 6:00 pm
- Località: SviTiCa
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anch'io devo averla comperata in vacanza...
da noi non esisteva
è arrivata adesso, perchè van di moda i giocattoli di legno
(belliiii)
ma comunque è ancora abbastanza sconosciuta...
mi stavo chiedendo dove l'abbia presa...
mi sembrava di averla presa al nord...
in svizzera tedesca...
i miei non si ricordano più...
da noi non esisteva
è arrivata adesso, perchè van di moda i giocattoli di legno
(belliiii)
ma comunque è ancora abbastanza sconosciuta...
mi stavo chiedendo dove l'abbia presa...
mi sembrava di averla presa al nord...
in svizzera tedesca...
i miei non si ricordano più...
- 2teepot
- Olandese Volante
- Messaggi: 2304
- Iscritto il: gio feb 13, 2003 10:06 pm
- Località: Flying TEEpot
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E' una dei giochi per bambini più antico d'Europa . Piace anche quando si è un po più avanti negli anni. A me hanno raccontato che tutti i maschi della mia famiglia ne possedevano una.
Otto anni fa me ne sono costruita anch'io una con un leggero ramo di pioppo.
massi 2teepot
http://bookcrossing.com/mybookshelf/2teepot
Otto anni fa me ne sono costruita anch'io una con un leggero ramo di pioppo.
massi 2teepot
http://bookcrossing.com/mybookshelf/2teepot
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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- Tanelorn
- Olandese Volante
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- Iscritto il: lun nov 04, 2002 8:32 pm
- Località: Bologna/Rimini
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Cute, meglio quella moda li' che la "Byblade" o come si chiamavano... quelle specie di trottole che andavano di moda tra i bambini un po' di tempo fa, che piu' spendevi piu' potevi mettergli degli aggeggi che quando giocavi a chi durava di piu' danneggiavano le trottole altrui... tristezza...
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
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but with you I start to feel
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