centrali nucleari e referendum

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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Pa
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[LUNGO] dovremmo riflettere su ciò che ci succede

Messaggio da Pa »

non aver corrente elettrica per qualche ora è molto più che il disagio d'aver il frigorifero caldo.... questo articolo uscito su un quotidiano mette qualche puntino su alcune i

Un futuro a luci spente
Aumentano i consumi di elettricità. Ma aumentare la produzione non è la risposta giusta. Meglio affidarsi alle nuove tecnologie che permettono di accrescere l'efficienza energetica senza diminuire il benessere. Altrimenti per produrre più energia si finisce col produrre più anidride carbonica e far salire la temperatura della terra. E allora servono più condizionatori...
MAURIZIO PALLANTE
Nel paesino in cui abito il giovedì è giorno di mercato. Come tutti i giovedì mattina, il 26 giugno sono partito dalla mia borgata per andare a comprare tutto ciò che ancora non mi autoproduco (cioè quasi tutto, eccetto un po' di verdure). La prima cosa che faccio quando arrivo in paese è entrare in una delle tre banche che si affacciano sulla piazza del mercato per prelevare al bancomat. Erano le 9. Come ho infilato la tessera nella fessura, tac, si è spento tutto, quasi avessi schiacciato un interruttore, tant'è che per un momento ho creduto di essere stato io a provocare il collasso annunciato nella fornitura di energia elettrica. L'impiegato, che per ragioni professionali deve aver interiorizzato il messaggio di quella pubblicità progresso in cui tutti ringraziano l'uomo che ha comprato le mele perché col suo acquisto fa girare l'economia, è uscito e mi ha detto: «Dottore non si preoccupi, la tessera gliela restituisco io - e, armeggiando dietro lo scatolone del bancomat, ha aggiunto - il prelievo glielo faccio fare allo sportello e la registrazione la effettuerò quando sarà tornata la corrente, così la spesa la potrà fare lo stesso». Al mercato non si parlava d'altro. «Incredibile, pazzesco - commentava l'uomo del banco dei formaggi con lo stesso tono di chi direbbe: non c'è più religione, il mondo sta andando proprio sottosopra - quanto ne taglio, una fetta così va bene?». «La metà, basta la metà, grazie» gli ho risposto come ogni volta, sapendo già di ottenerne i tre quarti. «Il blackout - commentava in dialetto strettissimo uno seduto al tavolo del bar in attesa di un caffè che non gli avrebbero potuto servire - dipende dai francesi, che oggi hanno sospeso la fornitura degli 800 megawatt che ci mandano». «Lo credo - gli rispondeva il suo interlocutore, in crisi di astinenza da caffeina anche lui - anche in Francia fa un caldo insopportabile e la loro elettricità la usano per i loro condizionatori. Lì, col nucleare non hanno i nostri stessi problemi». E il ministro Marzano, inserendosi nella conversazione attraverso la radio, o forse la televisione (ma come avrà fatto, se mancava la corrente?) aggiungeva: «Noi invece da dieci anni non costruiamo nuove centrali per l'opposizione delle popolazioni. Se cresce la domanda di energia elettrica bisogna accrescere anche l'offerta, altrimenti i blackout sono inevitabili. Per sbloccare la situazione occorre togliere agli enti locali ogni possibilità di impedire la costruzione di nuovi impianti sul loro territorio. Le autorizzazioni devono diventare, per legge, competenza esclusiva del governo».

Passando davanti all'edicola, su tutti i giornali (avete notato con quale tempestività ripetono tutti le stesse parole con gli stessi toni, come in un coro?) i titoli facevano riferimento all'effetto California, dove due anni prima si era verificata la stessa situazione di una domanda di energia elettrica superiore all'offerta. Una leva formidabile che aveva consentito a Bush di scavalcare le normative ambientali per effettuare perforazioni petrolifere in Alaska e di proclamare che il livello di vita degli americani non è in discussione, per cui se aumenta la domanda di energia ce l'andiamo a prendere dov'è. E' nel golfo Persico, in Iraq, in Iran? Beh, peggio per loro, tanto sono stati canaglia.

Ma è così automatico che quando si verifica un aumento della domanda di energia elettrica l'unica risposta possibile sia l'aumento dell'offerta? In realtà questa è la risposta tecnologicamente più arretrata ed economicamente meno conveniente, che nella situazione attuale aggrava i problemi a cui pretende di porre rimedio. La risposta più evoluta tecnologicamente e più conveniente economicamente è una riduzione degli sprechi, delle inefficienze e degli usi impropri che consenta di ridurre la domanda senza ridurre il benessere. Se gli edifici hanno bisogno di essere condizionati quando fa caldo è perché non sono ben coibentati. Migliorando la coibentazione si riduce lo scambio termico con l'ambiente esterno, per cui d'estate il caldo non passa attraverso i muri, i vetri e gli infissi, mentre d'inverno non ci passa il freddo. La legge tedesca in materia di riscaldamento non consente che si superi un consumo di 70 kilowattora per metro quadrato all'anno. In Italia siamo sull'ordine dei 150/200. Le cosiddette case passive tedesche non superano il consumo di 15 kilowattora al metro quadrato all'anno.

Invece di utilizzare l'elettricità negli impianti di condizionamento centralizzati, si possono usare pompe di calore alimentate da motori termici, che consumano 2/3 di energia in meno (perché, come è noto nelle centrali termoelettriche solo 1/3 dell'energia contenuta negli idrocarburi si trasforma in energia elettrica, mentre il resto si spreca sotto forma di calore inutilizzato).

Invece di costruire nuove centrali termoelettriche si possono sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento con impianti di cogenerazione che utilizzando la stessa quantità di combustibile, oltre a riscaldare fanno anche una quantità di energia elettrica superiore al fabbisogno. In estate l'energia termica prodotta dai cogeneratori può essere utilizzata per alimentare pompe di calore ad assorbimento che raffrescano gli ambienti senza accrescere la domanda di energia elettrica mentre nel contempo se ne accrescendone l'offerta.

Le innovazioni tecnologiche che consentono di accrescere l'efficienza energetica, in modo da ridurre la domanda di energia senza diminuire il benessere sono moltissime e possono consentire di ridurre i consumi fino al 50 per cento. Oltre ai vantaggi ecologici di ridurre le emissioni di CO2, comportano anche vantaggi economici, perché consentono di ridurre i consumi e i costi energetici. In questo modo i risparmi possono essere utilizzati per ammortizzare gli investimenti che richiedono. Se invece all'aumento della domanda si risponde con l'aumento dell'offerta, aumentano di pari passo i costi dell'energia e le emissioni di CO2. Insomma si dà una spinta ulteriore a un circolo vizioso che come una fatica di Sisifo sposta sempre in avanti e rende sempre più difficile la soluzione dei problemi: la crescita delle emissioni di CO2 aumenta la temperatura terrestre; per ridurre i disagi si usano i condizionatori che fanno aumentare il fabbisogno di energia elettrica e quindi le emissioni di CO2, facendo ulteriormente aumentare la temperatura terrestre. Un'apparente cura dei sintomi che aggrava le cause.

Il blackout che c'è stato e quelli che con ogni probabilità ci saranno sono l'ultimo avviso ai naviganti. Se si continuerà a reagire per riflessi condizionati come il cane di Pavolv, pensando che l'unico modo di rispondere agli incrementi della domanda sia l'aumento dell'offerta, la situazione è destinata ad avvitarsi rapidamente su se stessa allontanando progressivamente ogni possibilità di soluzione. Se, invece, si coglierà l'occasione per avviare profonde ristrutturazioni energetiche finalizzate ad accrescere l'efficienza, a ridurre gli sprechi e eliminare gli usi impropri, allora si potrà avviare un circolo virtuoso che consentirà di ridurre le emissioni di CO2 senza peggiorare le condizioni di vita.

La realizzazione di queste ristrutturazioni richiede grandi quantità di lavoro. Un lavoro, che come tutte le attività degne di questo nome non ha bisogno di sussidi pubblici, ma copre i suoi costi e consente di ottenere degli utili attraverso il reinvestimento in occupazione dei risparmi economici conseguenti ai risparmi energetici che si riescono ad ottenere. La costruzione, che so, del ponte di Messina potrebbe fare altrettanto, non solo in termini qualitativi, ma anche quantitativi?
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

grazie Pa, è possibile conoscere anche la fonte dell'articolo?
Personalmente io mi sono sempre chiesta perché non vengono rese detraibili le spese per migliorare l'isolamento delle case (dai doppi vetri, che possono essere messi in qualsiasi momento, ad altre forme di isolamento in fase di costruzione) o ad es. per installare i pannelli solari (che in Italia credo potrebbero generare volumi di energia considerevoli...).
Che io sappia non sono mai stati spinti in modo significativo questi interventi che anche il semplice privato può gestire (e credo più ad un movimento dal basso che non dall'alto..).
Poi c'è anche da considerare un fattore culturale, e cioè (lo riscontro nel mio ufficio, ad esempio) la non educazione a prestare attenzione ad una luce o una radio che rimane accesa, ad un monitor che non è in stand by, ad un ventilatore o condizionatore non spento. Forse busognerebbe kavorare anche su questi piccoli accorgimenti, che penso alla lunga a livello nazionale potrebbero aiutare a contenere almeno gli sprechi più evidenti...

Toc toc... se c'è qualche nobiluomo dell'ENEL, si faccia avanti :)
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Lo leggoerò quando avrò un attimo di tempo (ora devo lavorare!),ma quello che voglio dire è che secondo me il grosso problema non è petrolio-energia alternativa,ma il fatto che ci sono sprechi assurdi,tipo una persona in casa ma luce accesa in 3 stanze (inutile),oppure aria condizionata nei negozi o per esempio qui in laboratorio sparata al massimo e la gente che viene vestita pesante perchè ha freddo ma nessuno che vada a diminuirne la potenza!!!Ma è PAZZESCO!!!
A casa mia l'unica cosa che mangia corrente per comodità è la lavastoviglie,per il resto cerco di darmi un limite,basterebbe che ognuno si impegnasse...
Per non dire di tutti quelli che lasciano la tv accesa col led rosso tutto l'anno...se lo fanno tutti chissà quanta corrente si spreca per pigrizia!
Bon vado a lavorare che è meglio :)
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **
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vesna
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Messaggio da vesna »

abbasso le lavastoviglie
viva gi uomini che lavano piatti :D
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Diana
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Messaggio da Diana »

io invece sono arrabbiatissima, lasciamo perdere, sono così arrabbiata che mi prudono le mani... AAAAARGHHHHHH!!!! Immagine Immagine

Immagine Immagine
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

LA principessa ha scritto:...se c'è qualche nobiluomo dell'ENEL, si faccia avanti...
TOC TOC è permesso? :D

appena riesco lo leggerò meglio, dopo una veloce carrellata mi viene da dire:
come negare la correttezza e permettetemi l'ovvietà di quello scritto?
ma se è così ovvio, perchè nessuno lo fà?
perchè invece di comprare le lampade a basso consumo, si continuano a comprare le lampadine a incandescenza?
perchè quando si va a comperare una casa, le finiture che dovrebbero essere di base (doppi vetri, coibentazione alle pareti, soffitti ventilati ecc...) vengono considerate signorili?
il signore dell'articolo parla bene, suggerisce l'uso dei cogeneratori, ma è più facile e di risultato migliore il contenere le emissioni di un impianto grosso, che non di cento impianti piccoli...

ma scusate, queste stanno diventando le famose chiacchere da bar...
:D

P.s.: io non lavoro per ENEL Distribuzione,
ma per ENEL GREENPOWER produzione di energia da fonti rinnovabili... :D
quindi non parlatemi di impatto ambientale e di carenze energetiche! :D
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
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Pa
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Messaggio da Pa »

la Fonte, scusate la mia mancanza, è

il manifesto di domenica 29 Giugno

Pa (ecologista)
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Pa
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Messaggio da Pa »

nulla da ecceppire Alfuere
dopo anni di studi (scenze ambientali) e di impegni in materia di varia natura, alla domanda sul perchè non si viva un po di più in modo "sostenibile", non go una risposta valida anche se credo che la pigrizia e la neccessiota di confort ad impegno zero, abbiamo un ruolo abbastanza importante senza parlare della scarsa attenzione informazione ecc

Pa
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daffy76
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Messaggio da daffy76 »

Io non avrei mai abolito il nucleare nel 1989, devo dire crazie ai verdi, adesso ci riforniamo dalla Francia che a sua volta penso non sia cosi' distante da garantirci la sicurezza e chiudo dicendo solo che al tempo eravamo i piu' avanzati nelle prestazioni tecniche e disicurezza.
Insegnavamo ad altri stati come controllare la nuova fiamma una delle piu' grandi scoperte.
Spero di non creare polemica non e' mio intento :wink:
Il tenore di vita di un popolo si manifesta a seconda di come sa adoperare le fonti di energia :!:
Non c'e' niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello piu' dell'anima...
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
graffiti
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il tenore di vita di un popolo

Messaggio da graffiti »

"il tenore di vita di un popolo si manifesta a seconda di come sa adoperare le fonti di energia" ... E' una frase molto riduttiva
Perchè non parliamo invece di Intelligenza di un popolo?
L'intelligenza e la consapevolezza che ti permette di usare ciò che hai già disponibile. l'Intelligenza che ti permette di non abusare e sperperare ciò che hai in quantità sufficiente per il benessere tuo e altrui.
L'orgoglio non sta SOLO nell'insegnare ad altri, ma anche nell'imparare e migliorare le tecniche già in uso in altri paesi.
Tecniche che si stanno sviluppando in sintonia con l'ambiente e con l'uomo.
Non ti sei forse accorto che l'uomo è frutto dell'ambiente che lo circonda?Non smetterò mai di stupirmi nel vedere che sempre un esiguo numero di persone continua ad usare la propria intelligenza per scopi tuttaltro che positivi.
Domattina ferma il tempo, guardati intorno e pensa.
QUANDO APRIAMO L'OCCHIO DELLA SAGGEZZA NON POSSIAMO SCEGLIERE QUELLO CHE VEDIAMO
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venere
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Messaggio da venere »

http://www.mybestlife.com/Ambientecostr ... rmista.htm
guardate questo sito!!!!!

e non parlatemi di inquinamento e mancanza di educazione :twisted: :twisted: :twisted: ....io sono in lotta continua con quelle persone che lasciano il motore acceso praticamente ovunque e sempre. L'altro giorno ero in gelateria, arriva una donnina,compra il gelato,torna nella sua bella Classe A (mi ricordo pure la macchina da quanto mi ha fatto innervosire) , accende il motore e si gusta il suo bel gelato ferma con il motore acceso , mi avvicino, le busso al finestrino e le chiedo con molto gentilezza se la sua macchina ha qualche guasto che non le permette di spegnerla, con naturalezza mi risponde che se spegne la macchina l'aria condizionata non funziona e" fa veramente troppo caldo in questi giorni "!!!!!!!!!!!!!! Poverina!!!!! :twisted: :twisted: :twisted:
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Pa
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Messaggio da Pa »

Venere mi sembra un ottimo comportamento, infatti tutti noi con piccoli gesti quitidiani potremmo migliorar la cultura lassissta cjhe impera nucleare cogenerazione......ma non basterebbe consumar meo ?
Secodo me se tutti ripensassimo alle nostre abitudini quotidiane cio accorgeremmo che consumiamo nergia elettrica acqua carta o produciamo rifiuti molto più dell'effettiva necessita
un altro esempi oltre al non spegnere l'auto quando non serve accesa, leggere a tv accesa...
Pa
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zazie
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Messaggio da zazie »

graffiti indignati ha scritto:Non smetterò mai di stupirmi nel vedere che sempre un esiguo numero di persone continua ad usare la propria intelligenza per scopi tuttaltro che positivi.

Suppongo volessi dire "un NON esiguo numero".
Purtroppo temo che non sia una questione di intelligenza, ma di responsabilità: le due cose non vanno sempre di pari passo ed è sconsolante. Approvo la linea dei "piccoli gesti quotidiani" avanzata da Pa e altri. Prima di scagliarsi sui macrosistemi sarebbe opportuno prendere in cosiderazione qualche modesta rinuncia personale.
graffiti
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YOU ARE RIGHT ZAZIE

Messaggio da graffiti »

Hai perfettamente ragione Zazie.
Ho fatto un doppio errore: 1-ho scritto sbagliato 2- mi sono dimenticata di correggerlo : )
La prossima volta scriverò ad un'ora in cui ho entrambi gli occhi aperti e il cervello completamente on : )
Grazie ancora
Buona giornata
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human
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Messaggio da human »

in proposito vi consiglio l'intervento di severgnini oggi su Italians:

http://www.corriere.it/solferino/main_sever.shtml
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Pa
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Messaggio da Pa »

concordo quasi titalmente con coio' che ha scritto servergnini anche spero in un prossimo futuro che non sia necessario l'uso del letale nucleare con lo sfruttamento altre tecnologia per produrre energia e un po' più di coscienza nell'uso
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daffy76
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Messaggio da daffy76 »

IO spero vivavemte che si possa in futuro investire sulla ricerca scientifica, che permette di adoperare in maniera positiva le centrali termonucleari perche' ribadisco il fatto che se solo si stanziassero piu' soldi nella ricerca esistono materiali in natura che diversamente dall'uranio producono la stessa energia se non molta in piu', senza fare danni alla natura o all'uomo.
Ma e' vero in Italia gli scienziati li facciamo scappare in altri paesi!!! e continuiamo a nasconderci dietro un filo d'erba, riempendo capannoni in disuso di materiale radioattivo il quale dopo diverso tempo ha bisogno di manutenzione... e noi chiaramente facciamo le cose all'italiana cioe' "ci penseranno altri".
Il nucleare e' una risorsa data dalla natura... il problema ammetto che non e' piccolo.
Pero' bisognerebbe ascoltare personaggi di spicco elevato nel settore, per rendersi conto che a loro mancano i fondi nella ricerca, la stessa ricerca porta allo studio di nuovi materiali che in "natura non sono letali"
Le centrali elettriche termonucleari possono diventare davvero la prima fonte di energia del futuro, e ribadisco in sintonia con la natura e con l'uomo.
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

qualche consiglio per ridurre i consumi, magari può essere utile... :)

http://www.enel.it/eneldistribuzione/bl/index.asp

Piccolo test:
quando andate a casa di amici/parenti/conoscenti,
provate a guardare quanti di loro hanno il forno, o la lavastoviglie vicino al frigorifero!
A me si drizzano i capelli :shock: !

:D
Ultima modifica di alfiere il mer lug 16, 2003 7:00 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da alfiere »

:? rileggendo gli interventi precedenti mi è venuto un dubbio e magari qualche "legale" riesce a chiarirmelo (aggratissss ovviamente :D ):
il referendum del '89 non era abrogativo, ma consultativo.
Premesso ciò, in teoria se ci fosse la volontà politica nessuna legge vieterebbe la produzione di energia nucleare! O sbaglio?
Grazie per i chiarimenti. :)


:? Please, concedetemi un paio di riflessioni, perchè forse non tutti sanno che dopo 14 anni dal referendum, sono ancora in corso d'opera i lavori per lo smantellamento delle centrali nucleari!
Io mi ritengo una persona attenta all'inquinamento, e concordo sul fatto che il nucleare usato senza cognizione "è molto pericoloso",
ma in 14 anni quanto petrolio abbiamo bruciato? Sapendo che per produrre circa 300 megawatt ci vogliono circa 65 tonnellate/ora di olio combustibile?
E il metano è vero che inquina meno del petrolio, ma inquina comunque!
Quindi? Cosa abbiamo risolto? Abbiamo veramente migliorato il mondo, o abbiamo solo contribuito all'incremento dell'entropia universale?
Io non ho le risposte giuste (forse neanche esistono), però vorrei farvi riflettere.
O forse la risposta è proprio 42?
My two euro cent!! :D
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shandy
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Messaggio da shandy »

il cugino alfiere ha scritto:il referendum del '89 non era abrogativo, ma consultativo.
Premesso ciò, in teoria se ci fosse la volontà politica nessuna legge vieterebbe la produzione di energia nucleare! O sbaglio?
Grazie per i chiarimenti
questo non è un parere "legale" ma "politico"...se le cose stanno come dici niente vieta che si cambi indirizzo, avviando la produzione di energia nucleare...l'unica cosa è che daresti agli elettori di allora e di oggi il senso che "votare non serve a niente, tanto poi decidiamo noi"...al massimo si dovrebbe fare un altro referendum consultivo e sperare che vinca il sì!

sai che non sapevo che quello era un referendum solo consultivo?
sempre lui! ha scritto:Io non ho le risposte giuste (forse neanche esistono), però vorrei farvi riflettere.
O forse la risposta è proprio 42?
sì, nel dubbio la risposta è 42! :lol:
42
Watch Out, There's a Toblerona About.
A revolution is the solution.
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