alfiere ha scritto:zazie ha scritto:p.s.
sì, ti sei dato proprio la zappa sui piedi!!
e allora ormai che siamo in ballo balliamo...
lisa ha scritto:...perché è pura e semplice vuotaggine impastata di banalità, luoghi comuni, gossip d'accatto, pseudo psicologia da salotto, alta portineria sul questo o quel Vip, guardonismo contrabbandato per indagine sociale e via elencando. Tutta roba che serve a gettare fumo neglio occhi senza mai dare realmente niente. Né informazione, né divertimento, né cultura.
[omissis].
E questo vale per il trash leggero, perché se oltre che vuoto e inutile, un libro è anche pesante. va da sé che ha fallito anche lo scopo minimo di offrire distrazione facile facile...
...vale il discorso, "dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei"?
oppure è "il solito luogo comune"?
Altra considerazione,
per banale, vuoto, stupido, insomma "trash" (ok
, mi avete quasi convinto) che sia un libro,
mi piace pensare che chi lo legge, lo faccia per una forma di curiosità, che (forse
) alla lunga può portare al desiderio di approfondire l'argomento, capendo che non è leggendo questo tipo di libri che si riesce a soddisfare la curiosità (lo sò fondamentalmente sono un ottimista...
).
Buon sabato a tutti e buon sabato ad Alfiere, che zitto zitto, lemme lemme, alle 7 di sabato mattina si è messo al computer.
Io sono mattiniero, ed ora non è neanche tanto tardi, per essere un sabato mattina (le ore 9:44), ma Alfiere mi batte!
Il discorso sui vari tipi di libri, trash oppure leggeri oppure pesanti trash è veramente interessante. Vediamo se riesco a scrivere qualche frase di mio.
Il lettore che si pone di fronte ad un libro spera di trovarne una qualche specie di "conforto". Questo conforto può essere una nuova idea, una nuova visione delle cose del mondo, un nuovo pensiero illuminante, una nuova sensazione sconvolgente, un nuovo sentimento trascinante, un nuovo entusiasmo prepotente. Oppure anche trovare una "conferma" ai propri pensieri, ai propri pre-giudizi, alle proprie convinzioni, passioni, interessi, visioni di parte. Io penso che quando ci poniamo di fronte ad un nuovo libro da leggere abbiamo entro di noi un pochino di tutto ciò. E dalle nostre individuali "aspettative" iniziali ecco che poi si dipana il senso sicuramente individuale del nostro "sentire" il libro, la storia, il senso di essa.
Certo, poi a fronte di tutta questa bella premessa, esiste sempre l'influenza che hanno su di noi il "raccordo sociale", il contesto nel quale noi siamo immersi, la famiglia che ci ha accolto, i suoi affetti riversati su di noi in mille modi, la scuola e gli amici, le nostre prime letture.
E poi, non dimentichiamoci la nostra innata indole, il retaggio che in un modo o nell'altro noi ci siamo portati in grembo sin dalla nascita. Perchè è vero che ognuno di noi nasce con particolarità e caratteristiche sue proprie, diverse gli uni dagli altri.
Bene, scusatemi per questa bella lunga pappardella. Ora sono le ore 10:57 am e, tra un pm ed un altro, forse riesco a spedire il messaggio.
Buon sabato a voi tutti.
Ciao.
Marco
"Only librarians like to search. Everyone else like to find" (R. Tennant)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)