PP ha scritto:non è mica detto che il libro arrivi effettivamente al destinatario...
Ah, mammina cara (OT: auguri!
![Heart Kiss.. :heartkiss:](./images/smilies/icon_heartkiss.gif)
), come ti capisco! Non sono un amante dei libri per posta, ma una decina di libri consegnati a mano non sono stati mai registrati!
Qui occorre parlare di cosa intediamo con il termine
released in the wild.
Personalmente definisco così un libro registrato, liberato e
a disposizione di tutti. Ogni BCer che legge le pagine di
go hunting o legge un
release alert ha la possibilità di infilarsi lo spolverino, uscire di casa e andare a catturare il tomo. O almeno questa possibilità ce l'hanno un numero finito di persone, ma comunque x+1 (esempio: un libro liberato sopra la macchina del caffè di un ufficio privato).
Il concetto di ITW non sta quindi nella funesta possibilità che un libro vada perso (di questo rischio io ne prendo atto nel momento in cui sul pupo applico un'etichetta bc.com o bc.com compatibile), ma nell'intenzione iniziale del bookcrosser.
Menate logico-formali a parte, 'sta cosa ha anche un'utilità pratica legata alla netiquette. Vivendo in un centro urbano con x+1.000.000 di abitanti, ricevo decine di
release alert alla settimana.
Perfortuna! Vuol dire che il bookcrossing è vivo intorno a me!
Ma cosa debbo pensare quando arrivano RA che mi segnalano libri liberati nella
crossing zone "
l'ho spedito a un mio amico", oppure "
nelle mani del mio capoufficio"? In che provincia si trova secondo voi la crossing zone "
non saprei, devo ancora decidere"?
Guarda il caso, i release alert sono nati a breve distanza dagli status.
PP ha scritto:PP che in questi casi addirittura fa solo la JE
Io piazzerei la
release note in Controlled oppure segnerei il libro come
reserved. Dopo due settimane senza registrazioni o altri segni di vita metterei la sua foto sui cartoni del latte e cambierei il suo status in
TRAV.
![Smile :)](./images/smilies/icon_smile.gif)