Superbur classici
ottava ristampa
E. 4.99
Un libro letteralmente divorato, letto in tre giorni.
Catherine, Heathcliff, Edgar, Cathy, Hareton. Emily Brontë descrive i personaggi di questa storia con una tale vividezza, che sembra davvero vederli passeggiare nella propria stanza. Ognuno di loro, e Heathcliff in particolare, è segnato da tratti tali da renderli odiosi ai nostri occhi, ripugnanti, bestiali, disumani. Eppure a nessuno di loro io riesco ad accordare il mio "letterario" disprezzo. Nemmeno al diabolico Heathcliff, che, anzi, suscita in me lo stesso trasporto che nel libro suscita in principio nella povera Isabella. E qui sta la maestria della Brontë, secondo me, nell'avvincere il lettore alla storia, nello spingerlo a provare sentimenti per i personaggi, quasi contro la propria "volontà".
Qualche passaggio:
"Io non mi <dichiarai> mai a voce: ma, se gli sguardi hanno un linguaggio, anche il più autentico imbecille avrebbe potuto accorgersi che ne ero innamorato cotto.Ella mi comprese, infine , e mi rispose con uno sguardo...il più dolce di tutti gli sguardi possili e immaginabili. ebbene, che feci io? mi ritirai in me stesso come una lumaca; a ogni occhiata sempre più mi raggelai; finchè la povera innocente arrivò a dubitare dei propri sensi e, piena di confusione per il suo supposto errore, persuase la mamma a partire"
"Quando uno non sa nulla, e non dice nulla, è come se non ci fosse, brontolò lei."
"Non saprà mai quanto lo ami; e ciò non perchè sia bello, ma perchè lui è più me di me stessa. Di qualunque cose siano fatte le anime, certo la sua e la mia sono simili".
Senza dubbio una lettura perfetta per chi "cresce romantico" (

Mi piacerebbe non poco vedere la riduzione televisiva della BBC con Colin Firth nei panni di Heathcliff

Benissimo. Sento che sono pronta per Jane Eyre di Charlotte Brontë
