[carrellata per i Canalotti, durante un tramonto con tempesta di "provenza", il vento dei miei nonni]
[zoom verso alla spiaggia di Randello che vide sbarcare gli americani sul bagnasciuga cammina lentamente una figura avvolta in un cappotto, guardando per terra intento i suoi piedi]
[crescendo da pp a f di alcuni stralci di Caparezza]
Stralcio 1:
...Razze superbe, nessuno che si accoscia, rozzi che sparano razzi da una Katiuscia. Li lasci e raddoppiano, si fanno e si accoppano, strano fenomeno: loro si gonfiano, ma i tuoi nervi scoppiano. Sappiano che hanno tante voci e un suono unisono, per ogni Dotto che sfornano io rimango Pisolo e mi isolo, stono nel coro...
Stralcio 2:
...Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza...
Stralcio 3:
...C'é penuria di muri adibiti alla memoria, pura vanagloria, fa male come un dente che si caria il mio debole per le vittime della storia; le hanno odiate, umiliate, lasciate alla sorte per fargli la corte dopo la morte. Mi faccio forte di un simile supplizio, ed é per questo che schivo ogni giudizio, ho la riflessione come vizio, il mio fine é di fare di ogni fine un buon inizio, mi sazio di un dizionario vario più dei santi del calendario...
Stralcio 4:
...Mi piace sapermi diverso, piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi, nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi, che cosa c'é da aspettarsi da chi come me non sa adeguarsi a sette, mafiette, etichette e se tutti fanno lui smette? ...
[taglio, sfondo nero e silenzio improvviso con rumore di puntina che si solleva da un disco]
[effetto dissolvenza, ricompare lentamente la nebbia della scena precedente, rumore di risacca alternato al gorgoglio del mare che sale e scende tra i massi di un molo foraneo]