Picouly, Il Campo di Nessuno
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Picouly, Il Campo di Nessuno
Ho appena finito di leggere questo libro, e mi è piaciuto tantotanto, quindi voglio condividerlo con voi.
Se vi piace Pennac, non potete perdervelo!
Dopo aggiungo il link alla registrazione, non ho ancora registrato il libro.
Non sono brava a scrivere recensioni, quindi ne copio una già fatta, da parte mia dico solo che mi è piaciuto moltissimo, e mi ha riportato alla mente La guerra dei bottoni:
La storia di una famiglia operaia francese, papà nero, mamma bianca, pochi soldi, la banlieue, gli anni Cinquanta, una casa grande come un armadio a muro, tredici figli e, tuttavia, gioia da vendere. Tutto questo attraverso lo sguardo attento e insieme felicemente deformante di uno dei figli, un ragazzino di dieci anni, che colleziona soldatini, etichette del camembert e parole, nonostante gli eterni zero nei compiti di ortografia. E che racconta l'avventura di un'infanzia felice e stracciona, le sue gioie, le sue pene, i suoi sogni. Come sottolinea Daniel Pennac in un'intervista fatta a Picouly, è stupefacente come la lettura di questo romanzo provochi una forte sensazione di familiarità e identificazione; eppure la storia si svolge nella Francia degli anni Cinquanta, in un ambiente molto circoscritto e, soprattutto, assai inusuale: sono piuttosto rare le famiglie con tredici figli, e tuttavia il lettore non fa fatica a riconoscersi in mezzo a un branco di fratellli e sorelle. La risposta di Picouly è illuminante: "Siamo tutti figli di famiglie numerose. A cominciare dai figli unici, che si circondano di eroi immaginari. Quanto alla vera solitudine, questa può benissimo nascere nell'undicesimo figlio di una famiglia di quindici persone. Ma l'identità, la familiarità viene dal desiderio del tutto, dell'unità perduta. Non si tratta di nostalgia. E' un desiderio insopprimibile (tranne quando si è deciso di sopprimerlo). Nel mio libro ho dieci anni: dieci anni è un'età universale. E' l'età della grazia. L'ultimo momento prima di vedere i fili attaccati alle marionette. A dieci anni si è al colmo della nostra arte".
Il ring seguirà quest'ordine:
Hipopo (Savona)
Starina (Recco - GE) starina passa, per pupetta in arrivo.
circetta (Firenze)
Franciek (Firenze)
Alloctona (Roma)
Fatamorgana67 (Roma)
mickymicky (albaadriatica)
Yukari (TS)
puntinosullai (VA)
ai.amano (como)
Lupurk (Milano /Alessandria, possibilmente in fondo)
Galianna (Milano)
Liber (Milano - me lo passa a mano alla fine)
Se vi piace Pennac, non potete perdervelo!
Dopo aggiungo il link alla registrazione, non ho ancora registrato il libro.
Non sono brava a scrivere recensioni, quindi ne copio una già fatta, da parte mia dico solo che mi è piaciuto moltissimo, e mi ha riportato alla mente La guerra dei bottoni:
La storia di una famiglia operaia francese, papà nero, mamma bianca, pochi soldi, la banlieue, gli anni Cinquanta, una casa grande come un armadio a muro, tredici figli e, tuttavia, gioia da vendere. Tutto questo attraverso lo sguardo attento e insieme felicemente deformante di uno dei figli, un ragazzino di dieci anni, che colleziona soldatini, etichette del camembert e parole, nonostante gli eterni zero nei compiti di ortografia. E che racconta l'avventura di un'infanzia felice e stracciona, le sue gioie, le sue pene, i suoi sogni. Come sottolinea Daniel Pennac in un'intervista fatta a Picouly, è stupefacente come la lettura di questo romanzo provochi una forte sensazione di familiarità e identificazione; eppure la storia si svolge nella Francia degli anni Cinquanta, in un ambiente molto circoscritto e, soprattutto, assai inusuale: sono piuttosto rare le famiglie con tredici figli, e tuttavia il lettore non fa fatica a riconoscersi in mezzo a un branco di fratellli e sorelle. La risposta di Picouly è illuminante: "Siamo tutti figli di famiglie numerose. A cominciare dai figli unici, che si circondano di eroi immaginari. Quanto alla vera solitudine, questa può benissimo nascere nell'undicesimo figlio di una famiglia di quindici persone. Ma l'identità, la familiarità viene dal desiderio del tutto, dell'unità perduta. Non si tratta di nostalgia. E' un desiderio insopprimibile (tranne quando si è deciso di sopprimerlo). Nel mio libro ho dieci anni: dieci anni è un'età universale. E' l'età della grazia. L'ultimo momento prima di vedere i fili attaccati alle marionette. A dieci anni si è al colmo della nostra arte".
Il ring seguirà quest'ordine:
Hipopo (Savona)
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Ultima modifica di LaVale il mar nov 21, 2006 2:51 pm, modificato 16 volte in totale.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
Eccomi. Considerami "arruolata".Lavale ha scritto:Se vi piace Pennac, non potete perdervelo!

* "Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze." Daniel Pennac
* "And the world will be better for this: that one man, scorned and covered with scars, still strove, with his last ounce of courage, to reach the unreachable star ..."
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Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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Re: Picouly, Il Campo di Nessuno
ci sono anch'io!
grazie

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Posso anch'io? 

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"L'essenziale é invisibile agli occhi" (A. De Saint-Exupéry)
"Per arrivare all'alba non c'é altra via che la notte" (K. Gibran)
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" (Gandhi)

"L'essenziale é invisibile agli occhi" (A. De Saint-Exupéry)
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"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" (Gandhi)
COn tempi da bradipo ho registrato il libro
http://www.bookcrossing.com/journal/4233644
e stilato una lista provvisoria.
se preferite essere spostati per facilitare passaggi a mano, fatemi sapere.
Se volete iscrivervi, il ring è sempre aperto fino al suo rientro a casa.
Hipopo (Savona)
Starina (Recco - GE)
circetta (Firenze)
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Alloctona (Roma)
Fatamorgana67 (Roma)
Yukari (TS) (verso il fondo anche lei)
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Settimana prossima farò partire il ring. Per la lista aggiornata, attenetevi a quella che scriverò su bc.com appena il ring sarà partito e che verrà eventualmente aggiornata.
Hipopo, inizia a mandarmi il tuo indirizzo!
Ciao
Vale
aggiungo: al momento sono senza stampante, quindi il libro non ha etichette ma solo il BCID. Se qualcuno degli iscritti potesse mettere l'etichetta quella carina per i ring...
http://www.bookcrossing.com/journal/4233644
e stilato una lista provvisoria.
se preferite essere spostati per facilitare passaggi a mano, fatemi sapere.
Se volete iscrivervi, il ring è sempre aperto fino al suo rientro a casa.
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Settimana prossima farò partire il ring. Per la lista aggiornata, attenetevi a quella che scriverò su bc.com appena il ring sarà partito e che verrà eventualmente aggiornata.
Hipopo, inizia a mandarmi il tuo indirizzo!
Ciao
Vale
aggiungo: al momento sono senza stampante, quindi il libro non ha etichette ma solo il BCID. Se qualcuno degli iscritti potesse mettere l'etichetta quella carina per i ring...
Ultima modifica di LaVale il mar nov 21, 2006 2:52 pm, modificato 2 volte in totale.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
scherzavo.Settimana prossima farò partire il ring.
il ring parte lunedì per casa di Hipopo.
Ciao
Vale
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
oh beh, se galianna ce prova... ce provo pure io!
posso?

posso?
if you're scared to die, you'd better not be scared to live
(eels)
su bc.com sono ai-amano!
CHE CAGNARA!

Belfagor: è giovane, è intelligente, è sano, ma è anche grosso e peloso, e nessuno lo vuole adottare...
(eels)
su bc.com sono ai-amano!
CHE CAGNARA!

Belfagor: è giovane, è intelligente, è sano, ma è anche grosso e peloso, e nessuno lo vuole adottare...
uh... la prossima è starina, ma se non ho capito male preferisce sospendere la sua partecipazione ai ring... salto a circetta ? 

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- mickymicky
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C'è ancora posto?
Con me fanno lega i libri. Accorrono, si radunano, mi si attaccano addosso. (S. M. Ejzenstejn)
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. - Albert Einstein
http://www.officinadelleparole.info/
http://www.bookcrossing.com/mybookshelf/mickymicky
http://www.theliteracysite.com
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sì, starina ha appena chiesto di essere tolta da tutti i ring.
al limite alla fine del ring, quando ormai la pupetta sarà grande...
ciao
vale
al limite alla fine del ring, quando ormai la pupetta sarà grande...
ciao
vale
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
aggiunta mickymicky.
il ring rimane comunque sempre aperto, fino al suo ritorno a casa.
ciao
vale
il ring rimane comunque sempre aperto, fino al suo ritorno a casa.
ciao
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La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)