E' una raccolta di racconti, visionari, onirici, a volte misteriosi e assurdi, altre volte terribilmente malinconici e angoscianti. A volte, decisamente, ti perseguitano.
Giramondi, funamboli, pompieri, angeli, ciechi, dittatori, donne obese, bambine, principesse si muovono attraverso stanze, palcoscenici, fili sospesi, alberi di nave, deserti, cattedrali, stazioni ferroviarie e creano storie di volta in volta poetiche, bizzarre, assurde, surreali, sinistre che sul momento sfuggono a interpretazioni troppo razionalistiche.
"Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne"
Incollo qui la J.E. che ne ha fatto il-picchio

ne "La Storia Infinita" mi aveva colpito la capacità di Ende di mutare improvvisamente atmosfera, passando dalla cupezza al sorriso, dall'entusiasmo alla disperazione, mantenendo però la leggerezza della favola.
ma i voli che si fanno qui non me li aspettavo ...
è come un sogno, ma di quelli fastidiosi, che si spezzano e si ricompongono in frammenti di storie slegate, storie che sembrano non avere un filo logico ma ti pare abbiano in comune un senso, per cui dormi di un sonno agitato e passi la giornata a ripensarci.
sai quella sensazione di fascino e orrore insieme che abbiamo avuto mentre il Vecchio della Montagna leggeva la storia di Fantàsia? ecco, quello...
personaggi che ricompaiono, a volte, sullo sfondo di un altro racconto, una situazione nuova che te ne fa venire in mente una letta poco prima, o cento pagine prima ... come le porte del labirinto di Atreju, in fondo, che hanno ognuna un significato, se riesci a vederlo ...
"avete notato che è sufficiente chiudere per un paio di minuti gli occhi? quando si riaprono, si è già in una realtà diversa"
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Interessa a qualcuno, prima che lo lasci in giro per il mondo?
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