In questo romanzo W. Somerset Maugham mette in scena, come sempre o quasi, se stesso, ma stavolta nella doppia veste di Strickland, un agente di cambio che per amore della pittura lascia il solido mondo della City per quello assai meno rassicurante di Parigi prima e di Tahiti poi, distruggendo lungo il cammino la vita di due donne, e del suo involontario biografo, un giovane deciso a indagare sugli oscuri, brutali, inaccettabili moventi di ogni vero artista.
Celebre per decenni soprattutto come
evocazione di Paul Gauguin, questo romanzo oggi ci appare finalmente per quello che è: un'inchiesta conturbante sull'attrazione fisica e totale per il bello, enigma "che in comune con l'universo ha il merito di essere senza risposta".
Ho letto questo romanzo anni fa.
Colpo di fulmine.
Meraviglioso.
Maugham è uno scrittore che resta a cavallo tra '800 e '900 con una grazia inaspettata.
Stamattina ne ho trovata una copia all'usato e quindi la metto a disposizione per un ring.
J.E. su BC.com
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