Rina Garbagna - L'Ateo Santo

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azimuth
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Rina Garbagna - L'Ateo Santo

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TITOLO: L'Ateo Santo
AUTORE: Rina Garbagna
EDITORE: n.d.
PREZZO: 10.32 euro
ISBN: n.d.

"... senza il dono della fede e rifiutando ogni ideologia, la sua mente è veramente libera. Operando il bene per il bene, senza premio, ode la voce della coscienza che lo pervade di consenso, di sicurezza e di felicità in tutta la persona."

Ecco, questo è un libro che non è facile commentare.

Da una parte è un romanzo scritto male, con una prosa carica, pesante, e con personaggi poco credibili; dall'altra è ricco di spunti molto interessanti su temi assai importanti della vita umana. C'è anche qualcos'altro, qualcosa che ti obbliga a continuarlo a leggere, a non staccare gli occhi, ad avere la curiosità di vedere come finisce.

Partiamo dall'aspetto intreccio-narrativo.

Anni 80. La protagonista trentenne, Lia, è una hostess dell'Alitalia che decide di andare a vivere a Roma, dopo una vita avventurosa passata a vivere ora in una città, ora in un'altra. Si stabilizza in una zona in periferia dell'EUR, in un caseggiato popolare. Conosce così i due aspetti della Roma degli anni 80: l'aspetto architettonico, stilistico, culturale, estetico, e quello gretto, meschino, e violento delle persone che vi abitano. Nella prima parte del romanzo sogna un mondo migliore (una sorta di paradiso naturale) e si abbandona a lunghi (e improbabili) dialoghi con donne che abitano nel vicinato. Laura e Alba, vicine di Lia, tramite la loro esperienza personale danno forma alle sofferenze di cui parla Lia. Nel frattempo una violenza sessuale spinge Alba a rifugiarsi a Tahiti, dove spera di trovare serenità e pace con suo figlio, nato dalla violenza.

Qui parte la seconda parte del romanzo, dove l'Autrice si lancia in approfondimenti che rendono il romanzo quasi un trattato filosofico, di stampo decisamente orientale.

In una corrispondenza fitta vediamo in Alba crescere e approfondire il senso della vita, grazie anche (e soprattutto) all'incontro fortuito con un polinesiano, Tama, che sta stendendo degli appunti sulla sua particolare visione del mondo. La materia che sta approfondendo si chiama Tanatologia. Una materia difficile e facile allo stesso tempo. Parla della morte, del senso della vita e di come prepararsi a viverla al meglio.

Ricercare il senso della vita non è un compito facile, ma le parole di Tama risuonano vive e intense. Parla della necessità per l'uomo di dedicarsi alla ricerca del vero, della verità, e a non nascondersi dietro facili soluzioni. A non perdere neanche un istante, considerandolo come se fosse l'ultimo. In quelle isole dove la Natura la fa da padrona e dove sembra di aver trovato un angolo di paradiso, in cui è possibile assaggiare qualsiasi frutto e provare qualsiasi cosa bella, si deve cercare la pace per trovare le risposte agli interrogativi esistenziali.

Eppure dietro a tanta filosofia si trova la storia di un Amore romantico, di uno di quei sentimenti che tengono le persone unite anche dopo anni e anni di lontananza. Quell'amore che fa decidere alla protagonista di fuggire, pur di non perderlo, di non rovinarlo. Forse questa sua fuga rappresenta la molla che fa scattare in lei il desiderio di viaggiare, di sfuggire questa apparente imperfezione della vita, di cercare la perfezione, di rammaricarsi dell'imperfezione che vede in giro. Sarà Alba, con lettere piene di parole sagge, a far ravvedere la protagonista, a convincerla a trovare il modo di approfondire la parte più importante della sua vita, ovvero il suo rapporto con la morte. E a raggiungerla a Tahiti.

In conclusione, tralasciando la parte narrativa, è sicuramente interessante approfondire la tematica e diventare, per qualche giorno della propria vita, studenti di Tanatologia.

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** Azimuth **

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