Milan Kundera
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Milan Kundera
In questi giorni mi sono trovata a parlare di questo autore... una mia amica lo adora letteralmente, io mi sono fermata al "L'insostenibile leggerezza dell'essere"; la prima parte, ricordo, che mi prendeva molto, un sacco di riflessioni sulla vita interessanti.. poi però la seconda parte ricordo che mi deluse molto....
Dopo non mi sono più avvicinata a lui, anzi, è nato inme una sorta di "pregiudizio"...
Che ne pensate?
c'è un suo libro che ricordate con piacere?
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Che ne pensate?
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Un flash? Perchè? mi dici di più, quando vuoi? 



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Ai tempi del liceo "l'insostenibile leggerezza dell'essere", mi folgorò e lessi quasi tutto.
Adesso, a distanza di... ehmm... "qualche annetto", ricordo con particolare piacere "la vita è altrove" e "l'immortalità". Il primo per i temi trattati, il secondo per il virtuosismo stilistico.
Adesso, a distanza di... ehmm... "qualche annetto", ricordo con particolare piacere "la vita è altrove" e "l'immortalità". Il primo per i temi trattati, il secondo per il virtuosismo stilistico.
Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
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- Miss Piggott
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Io ho letto a fatica L'insostenibile leggerezza dell'essere e con più piacere L'immortailità, poi mi sono fermata.
Non sopporto le sue riflessioni filosofeggianti nel mezzo del racconto, nè quell'aria un po' condiscendente con cui parla dei suoi personaggi. Del genere, io sono lo scrittore e ti spiego che lei è così e cosà, e che si comporta così perchè le è successo questo eccetera.
Preferirei evincere il carattere dei personaggi dal modo in cui si comportano, da come parlano, non mi va che l'autore me lo spieghi in maniera "eterodiretta", se mi passate il termine. E' bastato per farmi passare la voglia di leggere altri suoi libri
Non sopporto le sue riflessioni filosofeggianti nel mezzo del racconto, nè quell'aria un po' condiscendente con cui parla dei suoi personaggi. Del genere, io sono lo scrittore e ti spiego che lei è così e cosà, e che si comporta così perchè le è successo questo eccetera.
Preferirei evincere il carattere dei personaggi dal modo in cui si comportano, da come parlano, non mi va che l'autore me lo spieghi in maniera "eterodiretta", se mi passate il termine. E' bastato per farmi passare la voglia di leggere altri suoi libri







- vanya
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è uno dei miei scrittori preferiti
. a parte il famosissimo L'insostenibile leggerezza dell'essere che non ho amato molto e neanche i suoi ultimi lavori, i miei preferiti erano ( li devo rileggere che me li ricordo troppo poco
) La vita è altrove, Il valzer degli addii, Amori ridicoli (gli ultimi due in particolare li ricordo come più "giocosi" rispetto ad altro da lui scritto) e L'immortalità che sì, come dice Miss Piggott è anche questo molto filosofeggiante e un po' verboso, ma secondo me molto bello. ah e anche Lo scherzo che credo fosse una delle sue prime cose e un po' diverso da quanto è venuto dopo, molto più "materiale".


Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
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- tilly77
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Ho finito proprio ieri Il libro del riso e dell'oblio, altri libri di Kundera letti in passato: L'insostenibile leggerezza dell'essere, L'immortalità, Il valzer degli addii e Amori ridicoli.
A me piace molto proprio per gli stessi motivi per cui Miss Piggott lo detesta
anche se ogni tanto mi piacerebbe desse un po' più di "respiro" ai suoi personaggi!
A me piace molto proprio per gli stessi motivi per cui Miss Piggott lo detesta

- Carmilla
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Ho letto alcune sue cose un po' di anni fa.
Lo trovo uno scrittore molto interessante anche se non è tra i miei preferiti. L'impressione che mi ha lasciato (ma confesso che l'ultimo suo libro letto è stato qualche annetto fa) è quello di chi ha delel ottime idee ma non riesce a mantenere uno standard qualitativo adeguato alle sue stesse geniali intuizioni.
L'identità, la lentezza nascono da idee straordinarie. Ma poi m sembra che si perda, si parli un po' addosso.
Ho apprezzato molto le raccolte di racconti come gli amori ridicoli e tutti mi consigliano i testamenti traditi (che dovrebbe essere un libro sulla scrittura).
Una delle cose che mi piacciono del suo stile è la sua capacità di cogliere la paradossalità delel situazioni, la loro intrinseca assurdità.
Questo però quando non si prende troppo sul serio, vizio che mi sembra particolarmente acuto negli scrittori molto giovani e in quelli che invecchiano
Credo che sia una persona intelligente che ha capito molte cose delle regole della scrittura, ma che poi non riesca ad applicarle in maniera completamente convincente.
Io direi che gli va concessa una chance ma, per esempio, non sono per nulla attratta dal suo ultimo lavoro pubblicato da Adelphi e non credo che lo leggerò.
ciao Zoe, spero di esserti stata utile

Lo trovo uno scrittore molto interessante anche se non è tra i miei preferiti. L'impressione che mi ha lasciato (ma confesso che l'ultimo suo libro letto è stato qualche annetto fa) è quello di chi ha delel ottime idee ma non riesce a mantenere uno standard qualitativo adeguato alle sue stesse geniali intuizioni.
L'identità, la lentezza nascono da idee straordinarie. Ma poi m sembra che si perda, si parli un po' addosso.
Ho apprezzato molto le raccolte di racconti come gli amori ridicoli e tutti mi consigliano i testamenti traditi (che dovrebbe essere un libro sulla scrittura).
Una delle cose che mi piacciono del suo stile è la sua capacità di cogliere la paradossalità delel situazioni, la loro intrinseca assurdità.
Questo però quando non si prende troppo sul serio, vizio che mi sembra particolarmente acuto negli scrittori molto giovani e in quelli che invecchiano

Credo che sia una persona intelligente che ha capito molte cose delle regole della scrittura, ma che poi non riesca ad applicarle in maniera completamente convincente.
Io direi che gli va concessa una chance ma, per esempio, non sono per nulla attratta dal suo ultimo lavoro pubblicato da Adelphi e non credo che lo leggerò.
ciao Zoe, spero di esserti stata utile

"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
The Haunted House

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- TierrayLibertad
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Ho amato molto "L'insostenibile leggerezza dell'essere" e poi a ruota - ormai parecchi anni fa - ho letto altri suo libri. Tutti gradevoli anche se non a livello del primo che ho letto (e tra i vari preferisco i romanzi ai racconti).
Mi piacque molto anche "L'arte del romanzo" così come non mi sta dispiacendo "I testamenti traditi" anche se lo sto leggendo con il contagocce.
Forse per ricominciare questi ultimi due non sono male.
Comunque la cosa che forse mi rende i libri di Kundera solitamente gradevoli è il loro mischiare spesso saggistica e narrazione. Mi ricorda per questo un po' Sciascia. E' forse un caso che entrambi abbiano eletto - si apure in modo molto diverso - la Francia a loro seconda patria?
Ciao
TyL
Mi piacque molto anche "L'arte del romanzo" così come non mi sta dispiacendo "I testamenti traditi" anche se lo sto leggendo con il contagocce.
Forse per ricominciare questi ultimi due non sono male.
Comunque la cosa che forse mi rende i libri di Kundera solitamente gradevoli è il loro mischiare spesso saggistica e narrazione. Mi ricorda per questo un po' Sciascia. E' forse un caso che entrambi abbiano eletto - si apure in modo molto diverso - la Francia a loro seconda patria?
Ciao
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Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario

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- zoe
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ossia ?Irene ha scritto: "la vita è altrove" e "l'immortalità". Il primo per i temi trattati...

Miss Piggot, io mi sono fermata proprio con l'insostenibile.. come se alla fine non mi avesse lasciato niente.. un pò il senso di : tutto fumo e niente arrosto... e però mi dispiace far fuori un autore senza dargli una seconda possibilità...
vanyaLa , grazie! quindi mi consigli vita è altrove, Il valzer degli addii, Amori ridicoli

tilly grazie

ecco! Proprio questo!camilla ha scritto:Ma poi m sembra che si perda, si parli un po' addosso.
Hai centrato la mia sensazione...
Si, sono d'accordo con completamente con te.. devo solo decidere adesso su quale buttarmi..sono anche in unperiodo di fiacca dove con difficoltà finisco i libri...

(sai che forse vengo a roma?

infatti è l'aspetto che mi piaceva nell'Insostenibile... quasi quasi L'arte del romanzo ....Tyl ha scritto:Comunque la cosa che forse mi rende i libri di Kundera solitamente gradevoli è il loro mischiare spesso saggistica e narrazione
Non mi resta che andare in libreiria...


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Eh sì... e poi facci sapere che titolo hai scelto!Non mi resta che andare in libreria...

Per quanti riguarda "la vita è altrove"... beh, il titolo è già abbastanza esplicativo: credo capiti a molti di sentirsi in certi momenti troppo stretti nella propria vita, e di iniziare a fantasticare su eventuali altre vite possibili. Non sarà un argomento originalissimo, ma l'ho trovato particolarmente ben affrontato.
Come per la stragrande maggioranza dei romanzi di Kundera, ciò che me lo ha fatto maggiormente apprezzare è scritto nelle ultime pagine (sono l'unica che trova i suoi finali perfetti?), per cui non ti dico nulla di più e... se deciderai di leggerlo ne riparleremo!

Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
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Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
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- zoe
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Invogliantese deciderai di leggerlo ne riparleremo!



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L'Identità è stata una folgorazione. Un romanzo che racconta l'inquietudine di una coppia di non sapere mai chi è l'altra persona. Se una realtà o l'idea che ci si è fatti di lui.
Il tutto romanzato. In modo tale da scorrere veloce e riuscire al tempo stesso a segnarti.
Il tutto romanzato. In modo tale da scorrere veloce e riuscire al tempo stesso a segnarti.
... about not equating death with stopping....
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eccomi in ritardo.
l'identità dicevamo, sì appunto.
ti trovi catapultato da una mente all'altra da una coscienza all'altra
con l'impressione di non capire quella di chi sta vicino, per poi renderti conto di non capire la tua, e poi pensando che non ci sono confini fra l'una e l'altra, o almeno, sono molto labili.
non lo so secondo me nell'identità il lettore viene coinvolto e respinto a ripetizione dal libro, come se il libro stesso costituisse la tua identità...
non che questo significhi riconoscersi in un personaggio.
insomma, è l'unico libro di kundera che ricordi.
degli altri che ho letto faccio una gran confusione, si leggono piaevolmente, scorrevolmente, magari ti fanno riflettere (ottima lettura da 25-30enni) ma poi alla fine....boh...tutto uguale (mi riferisco ai romanzi obbio)
no anche dell'insostenibile ricordo qualcosa, gli incubi di tereze o come si chiamava...tremendi!
vzshrzd
l'identità dicevamo, sì appunto.
ti trovi catapultato da una mente all'altra da una coscienza all'altra
con l'impressione di non capire quella di chi sta vicino, per poi renderti conto di non capire la tua, e poi pensando che non ci sono confini fra l'una e l'altra, o almeno, sono molto labili.
non lo so secondo me nell'identità il lettore viene coinvolto e respinto a ripetizione dal libro, come se il libro stesso costituisse la tua identità...
non che questo significhi riconoscersi in un personaggio.
insomma, è l'unico libro di kundera che ricordi.
degli altri che ho letto faccio una gran confusione, si leggono piaevolmente, scorrevolmente, magari ti fanno riflettere (ottima lettura da 25-30enni) ma poi alla fine....boh...tutto uguale (mi riferisco ai romanzi obbio)
no anche dell'insostenibile ricordo qualcosa, gli incubi di tereze o come si chiamava...tremendi!
vzshrzd
... Kundera per me è stato una rivelazione...
E' geniale come riesca a padroneggiare le parole, non saprei spiegarlo, ma dà l'idea di un giocoliere che non faccia mai cadere una clavetta, e compia di continuo gesti armonici ed elegantissimi...
Il suo stile è di una semplicità sconvolgente, rispetto ai concetti che espone; ha un modo di scrivere che... accarezza, non so se mi spiego...
Molti scrittori contemporanei e moderni tendono a fare dello stile il proprio tratto distintivo (vedi Baricco, che peraltro a me non piace
), mentre l'originalità di Kundera sta proprio nella sua acuta semplicità; l'impianto romanzesco è essenziale, quasi barocco (lui mi ricordava molto Choderlos de Laclos, e in seguito ho scoperto che considera "Le relazioni pericolose" uno dei più bei romanzi di tutti i tempi
), di solito impostato sull'intreccio di due o più storie parallele, e lui si tuffa nella mente dei suoi personaggi e ce li mostra pensiero per pensiero, costruendo nel lettore la fisionomia di ognuno...
Considero la sua scrittura un adorabile compromesso fra concettualismo, filosofia e narrazione (se qualcuno di voi ha letto "La lentezza" dovrebbe essere chiaro di che cosa sto parlando), anche se paradossalmente dà sempre l'idea di uno che scriva per divertimento, e non per vendere una copia in più (un po' l'effetto che mi fa Pennac, altro mio amatissimo
); insomma, non ha proprio nulla del letterato/filosofo tutto seghe mentali.
Traspare invece una fortissima serenità dai suoi romanzi, e leggerli diventa puro piacere intellettuale.
Lo consiglio a chiunque ami l'introspezione ed una prosa semplice ma preziosa (Zoe, leggi "Amori ridicoli", è spettacolare
)



E' geniale come riesca a padroneggiare le parole, non saprei spiegarlo, ma dà l'idea di un giocoliere che non faccia mai cadere una clavetta, e compia di continuo gesti armonici ed elegantissimi...
Il suo stile è di una semplicità sconvolgente, rispetto ai concetti che espone; ha un modo di scrivere che... accarezza, non so se mi spiego...
Molti scrittori contemporanei e moderni tendono a fare dello stile il proprio tratto distintivo (vedi Baricco, che peraltro a me non piace


Considero la sua scrittura un adorabile compromesso fra concettualismo, filosofia e narrazione (se qualcuno di voi ha letto "La lentezza" dovrebbe essere chiaro di che cosa sto parlando), anche se paradossalmente dà sempre l'idea di uno che scriva per divertimento, e non per vendere una copia in più (un po' l'effetto che mi fa Pennac, altro mio amatissimo

Traspare invece una fortissima serenità dai suoi romanzi, e leggerli diventa puro piacere intellettuale.
Lo consiglio a chiunque ami l'introspezione ed una prosa semplice ma preziosa (Zoe, leggi "Amori ridicoli", è spettacolare

"Non sono cattolico. Sono egoteista ortodosso." Pablo Tusset
- zoe
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- Contatta:
grazie
Ho acquistato:
"L'arte del romanzo"
Amche se andesso mi avete tentata con la Lentezza ed Amori ridicoli

Ho acquistato:

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Re: Milan Kundera
A volte tornano
Cercando delle recensioni su Kundera sono capitata in questo thread e ho letto un po' di opinioni. Io al momento sto leggendo "L'immortalità", gentilmente passatomi da Vivena. Sono quasi a fine romanzo e pensando a cosa scrivere nella recensione su aNobii sono un po' in dubbio. E' il mio primo approccio con questo autore e non riesco a capire se voglio leggere qualcos'altro o fermarmi qui. All'inizio sono stata letteralmente folgorata, ho avuto una reazione del tipo "Ommioddio, vorrei leggere tutti i libri di questo autore!" (stessa cosa avvenuta con Maugham, con la differenza che Maugham mi piace un sacco e ne sono certa). Solo che all'incirca a metà il romanzo si è fatto pesaaaaaaaaaante, non riesco a leggerne più di 10/20 pagine per volta e non sono troppo curiosa di sapere come si conclude. Peccato, perché l'intreccio tra i vari livelli (vita dello scrittore, vita di personaggi storici, vita dei personaggi fittizi) mi aveva colpito moltissimo.

Cercando delle recensioni su Kundera sono capitata in questo thread e ho letto un po' di opinioni. Io al momento sto leggendo "L'immortalità", gentilmente passatomi da Vivena. Sono quasi a fine romanzo e pensando a cosa scrivere nella recensione su aNobii sono un po' in dubbio. E' il mio primo approccio con questo autore e non riesco a capire se voglio leggere qualcos'altro o fermarmi qui. All'inizio sono stata letteralmente folgorata, ho avuto una reazione del tipo "Ommioddio, vorrei leggere tutti i libri di questo autore!" (stessa cosa avvenuta con Maugham, con la differenza che Maugham mi piace un sacco e ne sono certa). Solo che all'incirca a metà il romanzo si è fatto pesaaaaaaaaaante, non riesco a leggerne più di 10/20 pagine per volta e non sono troppo curiosa di sapere come si conclude. Peccato, perché l'intreccio tra i vari livelli (vita dello scrittore, vita di personaggi storici, vita dei personaggi fittizi) mi aveva colpito moltissimo.