Con l'occhio del principiante, Kawabata narra l'ultima partita del grande maestro Shusai, la partita del ritiro giocata contro Kitani Minoru, durata 8 mesi.
Senza pretendere di commentare un match di così alto livello, Kawabata analizza i due giocatori, il dispiegarsi della loro arte sulla scacchiera, le loro incertezze... ci introduce alla profondità e alla complessità di un gioco nato 3000 anni fa in Cina e mai variato, la filosofia di un'arte sublime, in Giappone considerata alla stregua di un'arte marziale... tristemente ne delinea anche i cambiamenti: la partita tra il grande maestro e il giovane Otake (Kitani Minoru) è uno scontro generazionale, il "go" moderno è inquinato da regole e cavilli che ne alterano la natura artistica superiore finendo per farlo somigliare troppo ad una guerra, con un vincitore e un vinto, e non ad un gioco in cui la contesa è in ogni punto rispetto e condivisione, ad anche collaborazione, nel creare forme "belle" sulla scacchiera.
Kajiwara Takeo, IX dan (quindi uno dei giocatori più forti del mondo) afferma: "Io non gioco per vincere, io gioco a go".
Libro magari non facilissimo da leggere per chi non conosce il go (nelle note è comunque spiegato molto bene, sia nelle regole, semplicissime, sia nella sua filosofia), ma che può far nascere la curiosità verso il gioco da scacchiera più complesso che esista.
Yasunari Kawabata - Il maestro di Go
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
Yasunari Kawabata - Il maestro di Go
Tallmaris
Le persone non si capiscono, si tollerano (Tallmaris)
"Seguite i princìpi, non i maestri." (Chen Xiao Wang)
Bookcrossing: the world is your playground...
Le persone non si capiscono, si tollerano (Tallmaris)
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