Vassalli, in questo suo nuovo libro, è tornato a fare ciò che più gli piace: partire da documenti e fatti storici reali, e romanzarli, immaginandosi storie che si dipanano da quei fatti.sulla scheda, Feltrinelli ha scritto:Omero, Qohélet, Virgilio, Jaufré Rudel, François Villon, Giacomo Leopardi, Arthur Rimbaud: sette poeti, sette uomini più o meno normali, con caratteristiche tipiche dell'essere umano, che sono stati toccati dal mistero e dal potere della poesia. A distanza di molti anni dalla "Notte della cometa", Vassalli torna a parlarci di poesia. Facendo però un libro totalmente nuovo per genere e costruzione. Un libro che ci mostra "davvero" i poeti, finalmente senza la retorica accumulata nei secoli. Un libro da cui partono squarci e illuminazioni per intuire che cosa sia la poesia: qualcosa che, per un laico come Vassalli, è ciò che più si avvicina alla parola Dio.
In effetti, il libro è a metà tra narrativa e saggistica... dopo aver rapidamente descritto l'antefatto, Vassalli ci svela alcuni aspetti 'umani' del poeta, in uno stile insieme colto e divertente, simile a quello visto in 'Dux', mentre allo stesso tempo cerca di illustrarci i motivi che hanno spinto quei poeti ad esserlo, poeti, ed i sentimenti che erano alla base della loro poesia.
Particolarmente toccanti, a mio modesto avviso, i passi dedicati a Omero, Qoélet e Jaufré Rudel, il trovatore provenzale autore dello stile che dà titolo al libro.
Un Vassalli ispirato, riconoscente alla Poesia ed ai poeti. Cito un passo verso la fine del libro:
Un libro molto bello, molto ben scritto, emozionante.Vassalli ha scritto:L'unico Dio dimostrabile e reale, il Dio della parola, ci rende partecipi della sua divinità senza invischiarsi nelle nostre faccende e senza diventare umano lui stesso. Non è un dio fatto a nostra immagine, e non lo sarà mai. Vive nella nostra capacità di intendere e in ogni nostro ragionamento, anche modesto; e ogni tanto ci manifesta la sua presenza per mezzo di uomini come Omero, o come Rimbaud...