Ho controllato i tread di recensioni e mi sembra non ci sia nessun argomento su Gioconda Belli.
Proprio ieri ho finito di leggere il suo libro "Waslala", che non è certamente il più famoso (vedi: La donna abitata; Sofia dei presagi) ma è comunque un testo molto denso di sensazioni e riflessioni incentrate sul Nicaragua, la terra dell'autrice e del rapporto fra questo stato poco considerato e il Mondo, che riversa nella foresta incontaminata i propri rifiuti, radioattivi a volte.
Ma il Nicaragua è anche la terra del sogno, dell'utopia, della speranza.
Inserirò appena posso qualche brano particolarmente "gradito" o significativo del libro, sperando - nonostante il periodo di scarsa affluenza al forum - di trovare interessati ed altri lettori della Belli.
Waslala - Gioconda Belli
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brani
“E chi legge questi libri?” chiese Raphael.
“A me piace venire a odorarli” disse Josué.
Si avvicinò ad uno scaffale, prese un libro e affondò il naso nel volume aperto. “Mi piace molto il loro odore. Mi calma. A volte mi metto a sfogliarli; non abbiamo molto tempo per leggere”.
Siamo così, in fondo, assetati di punti di riferimento, pensò; abbiamo bisogno di vederci gli uni negli altri per comprenderci, per non sentirci soli, per pensare che stiamo percorrendo lo stesso cammino senza meta.
Alcuni bambini venivano concepiti nel ventre, gli diceva sua madre, altri nel cuore.
Gli uomini hanno la tendenza a preoccuparsi più dei principi che delle persone. Noi donne, per fortuna o per sfortuna, ci facciamo carico della vita, non delle idee.
Attraverso Waslala ho conosciuto la gioia ineffabile di avere fede, credere nelle immense possibilità dell’essere umano e partecipare alla realizzazione di sogni impossibili, teneri e straordinari. Forse Waslala non è mai arrivata a essere l’ideale che ci eravamo proposti, è probabile, ma la vita mi ha convinto che la ragion d’essere degli ideali non sta necessariamente nella loro realizzazione, ma nel dare agli essere umani la fiducia, la meta, la gioia che può esserci soltanto se crediamo di essere capaci di trasformare la nostra realtà e di raggiungere un mondo in cui si possa essere felici...
Perchè non ci permettiamo di sognare liberamente queste cose, Melisandra?
“A me piace venire a odorarli” disse Josué.
Si avvicinò ad uno scaffale, prese un libro e affondò il naso nel volume aperto. “Mi piace molto il loro odore. Mi calma. A volte mi metto a sfogliarli; non abbiamo molto tempo per leggere”.
Siamo così, in fondo, assetati di punti di riferimento, pensò; abbiamo bisogno di vederci gli uni negli altri per comprenderci, per non sentirci soli, per pensare che stiamo percorrendo lo stesso cammino senza meta.
Alcuni bambini venivano concepiti nel ventre, gli diceva sua madre, altri nel cuore.
Gli uomini hanno la tendenza a preoccuparsi più dei principi che delle persone. Noi donne, per fortuna o per sfortuna, ci facciamo carico della vita, non delle idee.
Attraverso Waslala ho conosciuto la gioia ineffabile di avere fede, credere nelle immense possibilità dell’essere umano e partecipare alla realizzazione di sogni impossibili, teneri e straordinari. Forse Waslala non è mai arrivata a essere l’ideale che ci eravamo proposti, è probabile, ma la vita mi ha convinto che la ragion d’essere degli ideali non sta necessariamente nella loro realizzazione, ma nel dare agli essere umani la fiducia, la meta, la gioia che può esserci soltanto se crediamo di essere capaci di trasformare la nostra realtà e di raggiungere un mondo in cui si possa essere felici...
Perchè non ci permettiamo di sognare liberamente queste cose, Melisandra?