Cavie - Palahniuk
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Cavie - Palahniuk
L' ho appena incominciato, quindi per ora non posso dare grandi pareri non è vero, è già bellissimo, bellerrimo, di più!! ehm, pardon, dicevo, l' ho appena incominciato, ma fra pagina 20 e pag. 23 mi è sorta la prima domanda (applicabilissima anche a tutti gli altri suoi libri, peraltro): ma lui cosa fa, va da un dottore amico e suo e gli chiede "senti, cosa succede se io mi infilo un' asticella di cera nel pene per sperimentare nuove frontiere dell' autoerotismo e poi non riesco più a tirarla fuori?".. oppure fa le ricerche di cronache di vita vissuta su gùgol? Qualcuno gli passa sottobanco le cartelle del pronto soccorso?
Insomma. Come gli vengono 'ste idee malate, a 'sto genio?
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Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)
















- Frine
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Quella del tappo a pigna s' è sentita un milione e mezzo di volte
Comunque nel frattempo sono circa a metà libro: ho persino rinunciato al santo pisolino del sabato pomeriggio, per andare avanti, il che è tutto dire.
Bello, irritante, fastidioso, commovente, divertente.
Era un sacco che non ridevo a voce alta leggendo un libro, e forse non mi era mai successo di ridere così forte mentre contemporaneamente dicevo oddìo ma che schifo!!
E' il Decamerone e Dieci piccoli indiani e Cronaca Vera (quello con i titoli chilometrici) tutto insieme.
Azzardo una previsione (ritrattabile*): al momento mi sembra più bello di tutti i suoi precedenti; ovvero: se prima ti piaceva Palahniuk, dopo lo amerai alla follia, se prima eri un po' indeciso, dopo ti starà brutalmente sulle palle.
*ritrattabile perché di solito non mi fanno impazzire i suoi finali.
A parte quello di Fight Club, naturalmente.

Comunque nel frattempo sono circa a metà libro: ho persino rinunciato al santo pisolino del sabato pomeriggio, per andare avanti, il che è tutto dire.
Bello, irritante, fastidioso, commovente, divertente.
Era un sacco che non ridevo a voce alta leggendo un libro, e forse non mi era mai successo di ridere così forte mentre contemporaneamente dicevo oddìo ma che schifo!!
E' il Decamerone e Dieci piccoli indiani e Cronaca Vera (quello con i titoli chilometrici) tutto insieme.
Azzardo una previsione (ritrattabile*): al momento mi sembra più bello di tutti i suoi precedenti; ovvero: se prima ti piaceva Palahniuk, dopo lo amerai alla follia, se prima eri un po' indeciso, dopo ti starà brutalmente sulle palle.
*ritrattabile perché di solito non mi fanno impazzire i suoi finali.
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- zazie
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Palahniuk - Cavie
Se avete lo stomaco debole, non leggete questo libro
Lo zio Chuck è tornato, più viscerale che mai. Una quindicina di personaggi rinchiusi in uno strano edificio con una missione: creare l'opera che consacrerà le loro esistenze.
Risultato: sangue, budella e frammenti di verità. Palaciuk riesce come sempre a dare uno sguardo spietato sulle ossessioni della società americana (e non solo americana) spalancando gli abissi sotto l'avidità di amore, denaro e successo che la caratterizzano.
Peccato che l'autocompiacimento per l'orrore questa volta si spinga un po' troppo in là. Come se le vere cavie fossero i lettori e il messaggio di Palafuff fosse: "se è questo che volete, eccovelo" cosa che dovrebbe fare seriamente riflettere chi, come me, ha comunque apprezzato il libro.

Lo zio Chuck è tornato, più viscerale che mai. Una quindicina di personaggi rinchiusi in uno strano edificio con una missione: creare l'opera che consacrerà le loro esistenze.
Risultato: sangue, budella e frammenti di verità. Palaciuk riesce come sempre a dare uno sguardo spietato sulle ossessioni della società americana (e non solo americana) spalancando gli abissi sotto l'avidità di amore, denaro e successo che la caratterizzano.
Peccato che l'autocompiacimento per l'orrore questa volta si spinga un po' troppo in là. Come se le vere cavie fossero i lettori e il messaggio di Palafuff fosse: "se è questo che volete, eccovelo" cosa che dovrebbe fare seriamente riflettere chi, come me, ha comunque apprezzato il libro.
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Rivendico la primogenitura del thread
e ne approfitto per aggiungere che questa volta il finale non mi ha delusa per niente..

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secondo me Fight Club è assolutissimamente da leggere.
Palahniuk ha sempre comunque delle idee pazzesche e originali per trama e personaggi; è vero, a volte inizia con i fuochi d'artificio e poi si perde un po', ma difficilmente riesco a sganciarmi dai sui libri. penso che inizierò anche quest'ultimo, la trama già mi ispirava parecchio.
Palahniuk ha sempre comunque delle idee pazzesche e originali per trama e personaggi; è vero, a volte inizia con i fuochi d'artificio e poi si perde un po', ma difficilmente riesco a sganciarmi dai sui libri. penso che inizierò anche quest'ultimo, la trama già mi ispirava parecchio.
"The blood jet is poetry,
There is no stopping it"
Sylvia Plath
"Deragliatemi da questo basso destino"
Mariangela Gualtieri
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ehm l'elenco non è aggiornatissimo, scusate: provvederò al più presto 

Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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Doverosa premessa: Chuck è l'Uomo della mia vita e futuro padre dei miei figli (ancora non lo sa, ma abbiate fede
).
Quindi i miei giudizi non sono il massimo dell'oggettività.
Però... però questo libro non è all'altezza degli altri. La storia in sè è bella e si presta a svariate interpretazioni, ma proprio questi rimandi a più piani di lettura, a certi romanzi ormai classici... non so, non mi hanno convinta. Qualcuno ha parlato di autocompiacimento.
Ecco, è come se Palafuf avesse detto al lettore: "Ti aspetti lo schifo più assurdo? Eccoti accontentato con gli interessi". A discapito dell'unità del romanzo che in effetti in alcune parti è farraginoso.
Non mi è piaciuta affatto l'edizione Mondadori: perché non prendere un redattore capace e non fidarsi esclusivamente del correttore di Word (perché raramente ho visto un romanzo con così tanti refusi
)??
Nota a margine: prima della versione italiana ho letto quella originale (non potevo aspettare) e trovo che la traduzione sia davvero ben fatta. In alcuni punti ho anche avuto più "ansia & inquietudine"
NB Ma l'autore di Invisible Monsters è, per definizione, un genio assoluto.

Quindi i miei giudizi non sono il massimo dell'oggettività.
Però... però questo libro non è all'altezza degli altri. La storia in sè è bella e si presta a svariate interpretazioni, ma proprio questi rimandi a più piani di lettura, a certi romanzi ormai classici... non so, non mi hanno convinta. Qualcuno ha parlato di autocompiacimento.
Ecco, è come se Palafuf avesse detto al lettore: "Ti aspetti lo schifo più assurdo? Eccoti accontentato con gli interessi". A discapito dell'unità del romanzo che in effetti in alcune parti è farraginoso.
Non mi è piaciuta affatto l'edizione Mondadori: perché non prendere un redattore capace e non fidarsi esclusivamente del correttore di Word (perché raramente ho visto un romanzo con così tanti refusi


Nota a margine: prima della versione italiana ho letto quella originale (non potevo aspettare) e trovo che la traduzione sia davvero ben fatta. In alcuni punti ho anche avuto più "ansia & inquietudine"

NB Ma l'autore di Invisible Monsters è, per definizione, un genio assoluto.



Pala s'ispira chiaramente alla cronaca: la settimana scorsa era sui giornali la notizia di quel fenomeno che si è infilato una matita nel pene e durante il rapporto gli si è spostata all'interno causandogli dolori lancinanti. All'ospedale dove è stato ricoverato, quando i medici gli han chiesto come mai non avesse preferito usare il viagra, ha risposto che non sapeva cosa fosse, non l'aveva mai sentito nominare... 

Nessun compromesso,neanche davanti all'Armageddon.
Rorschach (Watchmen)
http://www.anobii.com/people/conf/
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- suorgi
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- Località: Varese, ma nasco a Salerno e frequento la Toscana...
...l'ho preso da qualche mese e da qualche mese mi guarda ansioso di essere letto dal mio comodino...una di queste sere lo attacco e vi saprò dire...
''A feeling is a moment recollected in tranquillity,, J. Joyce
" Indubbiamente ciascun essere ha, nell'universo dei libri, un'opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca il loro incontro,, A. Nothomb
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- Towandaaa
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
- Località: Peccioli (Pisa)
E' davvero difficile dare una definizione di questo romanzo: agghiacciante, stomachevole, triste, ma anche divertente.
Credo proprio che sia uno di quei romanzi che può suscitare contemporaneamente avversione e attrazione: sicuramente non può lasciare indifferenti.
Anche perchè viene da chiedersi se sia l'immaginazione a superare la realtà oppure...se sotto sotto qualcosa potrebbe anche essere realmente accaduto (pensiero ancor più stomachevole e avvilente delle storie narrate in questo romanzo).
Comunque sia, anche quando a ribellarsi non è solo lo stomaco ma pure la coscienza e il senso del buon gusto, si è comunque incuriositi e portati a proseguire la lettura (e non con il sospetto che parte della morbosità che trapela da queste pagine ci abbia contagiati, ma proprio perchè si cerca di capire a quali punti di abiezione e perversione possa giungere la fantasia - o la realtà - in questa discesa agli inferi).
L'abilità dell'autore nel presentare come (nonostante tutto) molto umani certi comportamenti e le pulsioni che li generano mi sembra indubbia.
Allo stesso modo ho apprezzato molto anche la capacità di provocare e di mettere a dura prova le facoltà di comprensione e di giudizio del lettore di fronte ad episodi che solo eufemisticamente si possono definire discutibili, esecrabili, condannabili.
Pur nei toni dell'assurdo, dell'umor nero più spinto, del grottesco, delle trovate da Grand Guignol, si leggono infatti passi che inducono a riprendere in considerazione pensieri che tutti prima o poi affrontiamo.
Tanto per fare solo qualche esempio: i comportamenti improntati ai principi "homo homine lupus" o "mors tua, vita mea"; la "necessità" (intesa in senso sociologico) di trovare/creare "mostri" affinchè incarnino le paure e gli incubi diffusi nella società e diventino il bersaglio dell'odio della gente; e infine, il passo "amletico" che più mi ha colpita: "Se morire significasse solo abbandonare il palco per il tempo necessario a cambiare costume e tornare nei panni di un personaggio nuovo...Vorreste rallentare ? O accelerare ?" in cui viene rispolverata la teoria della metempsicosi ma senza fondarla su giudizi di maggiore o minore meritevolezza dei propri atti, bensì solo sull'aspirazione o meno al semplice cambiamento della propria vita con una diversa.
Aggiungo inoltre un'altra piccola perla (a mio giudizio) che ho scoperto in un episodio secondario, ma che "stuzzica" pensieri importanti come quelli dell'annoso contrasto tra l'essere e l'apparire: quella delle statuette ricoperte di muschio, rubate nei vecchi cimiteri e poi vendute a persone che desiderano per il loro giardino "un tocco antico. Per dare l'idea di aver sempre avuto soldi a palate".
Sarebbero ancora molti i passi da citare, ognuno fantasioso, direi talvolta geniale, e mai fine a se stesso, ma sempre con un sottofondo che di volta in volta assume tono di tristezza, di avvilimento, di cinismo, di calcolo, di avidità, di satira (il "comitato popolare per il reperimento di un nemico decente" e altri "comitati" del genere mi hanno fatto fare grasse risate !).
Tra le molte storie che vengono raccontate le due che mi sono piaciute di più sono "La scatola degli incubi" e "Crepuscolo civile", perchè inducono un'atmosfera di orrore puro, di quel tipo cioè che non è alimentato da mostri e spargimenti di sangue, ma da cose comuni all'interno delle quali si cela un mistero tale da insinuarsi nella mente delle vittime fino a portarle alla pazzia.
Ma molto originali e geniali mi sono sembrate anche le storie sull'elegante ricatto alla ditta produttrice di coltelli e sulla plausibile e originale spiegazione sulle circostanze della morte di Marilyn Monroe.
Credo proprio che sia uno di quei romanzi che può suscitare contemporaneamente avversione e attrazione: sicuramente non può lasciare indifferenti.
Anche perchè viene da chiedersi se sia l'immaginazione a superare la realtà oppure...se sotto sotto qualcosa potrebbe anche essere realmente accaduto (pensiero ancor più stomachevole e avvilente delle storie narrate in questo romanzo).
Comunque sia, anche quando a ribellarsi non è solo lo stomaco ma pure la coscienza e il senso del buon gusto, si è comunque incuriositi e portati a proseguire la lettura (e non con il sospetto che parte della morbosità che trapela da queste pagine ci abbia contagiati, ma proprio perchè si cerca di capire a quali punti di abiezione e perversione possa giungere la fantasia - o la realtà - in questa discesa agli inferi).
L'abilità dell'autore nel presentare come (nonostante tutto) molto umani certi comportamenti e le pulsioni che li generano mi sembra indubbia.
Allo stesso modo ho apprezzato molto anche la capacità di provocare e di mettere a dura prova le facoltà di comprensione e di giudizio del lettore di fronte ad episodi che solo eufemisticamente si possono definire discutibili, esecrabili, condannabili.
Pur nei toni dell'assurdo, dell'umor nero più spinto, del grottesco, delle trovate da Grand Guignol, si leggono infatti passi che inducono a riprendere in considerazione pensieri che tutti prima o poi affrontiamo.
Tanto per fare solo qualche esempio: i comportamenti improntati ai principi "homo homine lupus" o "mors tua, vita mea"; la "necessità" (intesa in senso sociologico) di trovare/creare "mostri" affinchè incarnino le paure e gli incubi diffusi nella società e diventino il bersaglio dell'odio della gente; e infine, il passo "amletico" che più mi ha colpita: "Se morire significasse solo abbandonare il palco per il tempo necessario a cambiare costume e tornare nei panni di un personaggio nuovo...Vorreste rallentare ? O accelerare ?" in cui viene rispolverata la teoria della metempsicosi ma senza fondarla su giudizi di maggiore o minore meritevolezza dei propri atti, bensì solo sull'aspirazione o meno al semplice cambiamento della propria vita con una diversa.
Aggiungo inoltre un'altra piccola perla (a mio giudizio) che ho scoperto in un episodio secondario, ma che "stuzzica" pensieri importanti come quelli dell'annoso contrasto tra l'essere e l'apparire: quella delle statuette ricoperte di muschio, rubate nei vecchi cimiteri e poi vendute a persone che desiderano per il loro giardino "un tocco antico. Per dare l'idea di aver sempre avuto soldi a palate".
Sarebbero ancora molti i passi da citare, ognuno fantasioso, direi talvolta geniale, e mai fine a se stesso, ma sempre con un sottofondo che di volta in volta assume tono di tristezza, di avvilimento, di cinismo, di calcolo, di avidità, di satira (il "comitato popolare per il reperimento di un nemico decente" e altri "comitati" del genere mi hanno fatto fare grasse risate !).
Tra le molte storie che vengono raccontate le due che mi sono piaciute di più sono "La scatola degli incubi" e "Crepuscolo civile", perchè inducono un'atmosfera di orrore puro, di quel tipo cioè che non è alimentato da mostri e spargimenti di sangue, ma da cose comuni all'interno delle quali si cela un mistero tale da insinuarsi nella mente delle vittime fino a portarle alla pazzia.
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Re: Cavie - Palahniuk
tutti parlavano di cavie come una delusione e invece qui trovo qualcuno che lo ha apprezzato.
cavie è il top della palahniukositudine!
davvero viene da chiederti come fa a pensare certe cose...io ho rischiato di vomitare più di una volta leggendolo, però mi piace...sarò masochista!
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Re: Cavie - Palahniuk
Anche a me è piaciuto molto! Il grande Chuck non mi delude mai, con i suoi racconti morbosi e surreali riesce sempre a catturarmi dalla prima all'ultima pagina. Questo è sia un romanzo che un libro di racconti ... Racconti uno più improbabile dell'altro ma tutti possibili (o quasi.....io a quello che lui dice ci credo, anche alla storia della budella!), tenuti insieme da una storia più grande ma anch'essa affascinante, terribile e scioccante. Ero quasi certa di rimanere delusa nel finale (come mi è capitato in altri romanzi di questo autore) e invece no, è andato via liscio fino all'ultima pagina.
"un gatto non offre servigi, un gatto offre solo se stesso" Burroughs William
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