Questa non è propriamente un recensione.
Ho iniziato la lettura di questo libro alcune settimane fa. Erano anni che volevo leggerlo ma ne rimandavo sempre l'acquisto. Poi un giorno passeggiando in libreria l'ho trovato, in francese, e ho deciso che era il momento. Ha aspettato ancora qualche mese prima di inziare ad essere letto, poi finalmente è arrivato il suo momento.
Però.
Però l'ho iniziato e in più di una settimana non sono riuscita a leggere che 60 pagine. Non che il linguaggio sia troppo difficile, anzi! anche se scritto in francese sono pochissime le parole che mi sfuggono, quasi nessuna direi.
E' semplicemente che si tratta di una lettura troppo dura. Troppo dolorosa. In un paio di momenti ho avuto una sensazione di nausea. Non riesco a leggerne più di una decina di righe alla volta. Poi devo fermarmi, respirare forte, guardarmi intorno e cercare di assorbire le parole.
E' troppo.
Un amico con il quale ho parlato di questa mia difficoltà mi ha liquidato con due parole: "Perché lo vuoi leggere, allora? E' il tipico atteggiamento giudeo-cristiano. Hai bisogno di sentirti in colpa."
Non credo si tratti di "bisogno di sentirmi in colpa" quanto piuttosto di "desiderio e bisogno di conoscere". Ma tant'è...non riesco a progredire nella lettura.
Chi ha letto questo libro? Cosa ne pensate?
Le vene aperte dell'America Latina - Eduardo Galeano
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- shandy
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Le vene aperte dell'America Latina - Eduardo Galeano
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L'ho comprato settimana scorsa, in spagnolo. Anch'io erano anni che aspettavo di leggerlo. Non so, per ora ho letto solo l'introduzione, e mi chiedo quanto le analisi che Galeano fa siano ancora valide, a trent'anni dalla pubblicazione del libro. Tante cose sono cambiate, a volte in peggio, e non sempre nella direzione prevista dall'autore...
Comunque ne riparliamo quando supero almeno il capitolo uno, va.
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"Sorrido. Non esiste un piano che possa prevedere tutto. Altri solleveranno il capo, altri diserteranno. Il tempo non cesserà di elargire sconfitte e vittorie a chi proseguirà la lotta."
Luther Blissett, "Q"
Vero Acquario è tutto quello che viene scritto dopo
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- shandy
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Io ho letto per l'appunto solo il capitolo uno...
Ma si tratta di storia, non di attualità, quindi conserva un certo valore.
Senza contare poi che in questa edizione che ho comprato (Terre humaine) è stato aggiunto uno scritto di una decina di anni dopo, che tira un po' le somme di un decennio di storia latinoamericana (gli anni '70, tra l'altro..)
Ma si tratta di storia, non di attualità, quindi conserva un certo valore.
Senza contare poi che in questa edizione che ho comprato (Terre humaine) è stato aggiunto uno scritto di una decina di anni dopo, che tira un po' le somme di un decennio di storia latinoamericana (gli anni '70, tra l'altro..)
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- TierrayLibertad
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Ma che amici hai?
Battute a parte, il libro l'ho letto qualche anno fa. Ne avevo sempre sentito parlare e, se non ricordo male, era fuori catalogo. Ho quindi approfittato della ristampa della Sperling & Kupfer con cui è iniziata la collana "Continente desaparecido".
Sì, non è stata una lettura facile e tuttora quando sento nominare quel libro si riapre una ferita. No, non è l'induzione culturale giudaico-cristiana che mi fa sentire in colpa (anche se mi verrebbe da dire che, se così fosse, che le influenze giudaico-cristiane sono fin troppo poco diffuse). Ho altri comportamenti autolesionisti per soddisfare il masochista che è in me
Neppure credo ci si debba limitare a "conoscere". Non credo sia questo il tuo pensiero (anzi sono sicuro che non lo è) ma la conoscenza è un primo passo. Indispensabile certo. Di risposta ad un bisogno che è culturale e politico ad un tempo, ma è (deve essere, oserei dire) anche premessa di comportamenti materiali.
Ma mi rendo conto che non sto parlando del libro. Forse non è un caso. Il tempo passato da quando l'ho letto ne ha affievolito il ricordo e forse anche le sensazioni. Queste però, anche se affievolite, restano. Resta il dolore, resta l'impressione (quella sì nettissima) che in 500 anni sono cambiati i modi ma non è cambiata la sostanza e che questa immutabilità è forse l'aspetto peggiore. Forse l'evoluzione è un concetto troppo spesso tirato in ballo in modo improprio.
Per il resto Galeano lo apprezzo molto per quello che ha scritto e che scrive, ma lo ritengo decisamente sopravvalutato come scrittore.
Beh, forse questo post è più confuso del solito, ma sono generoso con me stesso e lo attribuisco semplicemente al contenuto che mi tocca qualcosa dentro all'altezza dello stomaco e rende i pensieri (e la loro espressione) poco lucidi.
Ciao
TyL

Battute a parte, il libro l'ho letto qualche anno fa. Ne avevo sempre sentito parlare e, se non ricordo male, era fuori catalogo. Ho quindi approfittato della ristampa della Sperling & Kupfer con cui è iniziata la collana "Continente desaparecido".
Sì, non è stata una lettura facile e tuttora quando sento nominare quel libro si riapre una ferita. No, non è l'induzione culturale giudaico-cristiana che mi fa sentire in colpa (anche se mi verrebbe da dire che, se così fosse, che le influenze giudaico-cristiane sono fin troppo poco diffuse). Ho altri comportamenti autolesionisti per soddisfare il masochista che è in me

Neppure credo ci si debba limitare a "conoscere". Non credo sia questo il tuo pensiero (anzi sono sicuro che non lo è) ma la conoscenza è un primo passo. Indispensabile certo. Di risposta ad un bisogno che è culturale e politico ad un tempo, ma è (deve essere, oserei dire) anche premessa di comportamenti materiali.
Ma mi rendo conto che non sto parlando del libro. Forse non è un caso. Il tempo passato da quando l'ho letto ne ha affievolito il ricordo e forse anche le sensazioni. Queste però, anche se affievolite, restano. Resta il dolore, resta l'impressione (quella sì nettissima) che in 500 anni sono cambiati i modi ma non è cambiata la sostanza e che questa immutabilità è forse l'aspetto peggiore. Forse l'evoluzione è un concetto troppo spesso tirato in ballo in modo improprio.
Per il resto Galeano lo apprezzo molto per quello che ha scritto e che scrive, ma lo ritengo decisamente sopravvalutato come scrittore.
Beh, forse questo post è più confuso del solito, ma sono generoso con me stesso e lo attribuisco semplicemente al contenuto che mi tocca qualcosa dentro all'altezza dello stomaco e rende i pensieri (e la loro espressione) poco lucidi.
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario

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Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
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- zazie
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Ho letto anch'io il libro anni fa e ne ho un ricordo bello e duro.
Lo consiglio per lo stile di Galeano (sarà sopravvalutato forse, ma nn x questo libro) e per la quantità d'informazioni che vi sono contenute. A volte è difficile oriwentarsi nelle parti economiche ma è un ottimo modo per farsi un'idea complessiva della situazione americana (e volutamente non aggiungo altre indicaz geografiche) e soprattutto della storia che l'ha provocata
Scendi reissti e leggilo!!!
IMHO è un libro imprescindibile
Lo consiglio per lo stile di Galeano (sarà sopravvalutato forse, ma nn x questo libro) e per la quantità d'informazioni che vi sono contenute. A volte è difficile oriwentarsi nelle parti economiche ma è un ottimo modo per farsi un'idea complessiva della situazione americana (e volutamente non aggiungo altre indicaz geografiche) e soprattutto della storia che l'ha provocata
Scendi reissti e leggilo!!!
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