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La storia toccante dell'amicizia profonda e travagliata fra Amir e Hassan, due ragazzini con la passione comune per gli aquiloni in una Kabul segnata dal'invasione russa prima e dal regime talebano poi. Amore incondizionato da una parte, ipocrisia e meschinità dall'altra, raccontati con dolorosa onestà, disarmante ("groppi in gola" ripetuti...). E poi "pennellate" di vita e abitudini afghani - tinte a momenti colorate e sorridenti, a momenti fosche ed inquietanti.
Un libro davvero ben scritto. L'ho trovato in lingua inglese, non so se esista già una traduzione italiana...
lo raccomando!
buona lettura...
The great question which I have not yet been able to answer despite my thirty years of research into the feminine soul is..What does a woman want? (S.Freud)
Piemme
Traduttore : Isabella Vaj
| Italiano | Tradotto dalla lingua: Inglese | Titolo orig. : The Kite Runner
ISBN : 8838481725
é uno dei prossimi libri che vorrei leggere.
ciao
vale
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
Grazie Lavale per la segnalazione ( opssssssss non ho pensato di fare una ricerca del libro in italiano... col tempo imparerò ) e buona lettura.
ciau
The great question which I have not yet been able to answer despite my thirty years of research into the feminine soul is..What does a woman want? (S.Freud)
Ho letto questo libro, mi ha emozionato al punto tale che a volte ho dovuto chiuderlo per riprendere fiato....
mi ha toccato profondamente....
questa amicizia profonda che Hassan prova nei confronti di Amir... la dedizione e la lealtà di questo ragazzo mi hanno sconvolta! sconvolta anche da avvenimenti raccontati in modo semplice, ma che sono davvero tragici...
ho sentito le urla, i profumi, i rumori, le sensazioni e le emozioni descritte... sulla mia pelle!!!
Lo consiglio vivamente!
p.s. farò partire a breve il ring, per chi fosse interessato, ma non volesse acquistarlo!
Letto grazie al ring di mizzy. Molto bello, scritto molto bene e non sdolcinato o banale (cosa rara di questi tempi, visto il soggetto ed i temi trattati nel romanzo): bello anche il quadro dell'Afghanistan pre-comunisti, pre-talebani, pre-guerra al terrorismo. E tanto per cambiare l'eroe "tutto d'un pezzo" è l'amico del protagonista .
Da leggere.
* "Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze." Daniel Pennac
* "And the world will be better for this: that one man, scorned and covered with scars, still strove, with his last ounce of courage, to reach the unreachable star ..." la mia libreria wishlist il mio blog
Un bellissimo romanzo che parla dei difficili rapporti con un padre dalla personalità schiacciante, di un’amicizia tradita, dell’esilio in America, di un Afghanistan senza speranza. Al di là della storia che si legge tutto di un fiato, sono rimasta molto colpita dall’Afghanistan: all’inizio del romanzo i protagonisti vivono in un paese tranquillo, hanno una vita normale ma poi arriva l’invasione sovietica e inizia un periodo di guerra continua che dura tutt’oggi. Leggere la vita di Amir e Baba in una Kabul ricca di negozi, bazar e feste è sconcertante per chi, come me, ha sempre visto in televisione immagini di devastazione: quando Amir ritorna nell’Afghanistan devastato dalle guerre non riesce a riconoscere il proprio paese e gli sembra di essere un turista nel suo paese. Il taxista però gli rinfaccia di aver sempre vissuto da turista.
L’altro tema forte del romanzo è il senso di colpa del protagonista per aver tradito la sua amicizia con Hassan: un senso di inadeguatezza verso il carismatico padre lo spinge verso un forte senso di inferiorità e a sbeffeggiarsi di Hassan con cui è legatissimo e giocano da sempre insieme ma è pur sempre il figlio di un servo. Non gioca con lui se ci sono altri ragazzi del suo rango sociale, lo prende in giro perché analfabeta ma, soprattutto, la sua vigliaccheria lo spingerà a non difenderlo da una feroce aggressione fino alla più bieca delle azioni per non dover più affrontare i suoi occhi limpidi e sereni.
Un bel romanzo.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)
Un avvio un po' in sordina, poi prende in maniera molto forte e coinvolgente all'inizio - anche io mi sono dovuto fermare piu' volte, con dolore - per scorrere via sempre piu' "romanzo" e meno "vissuto", temi importanti - la colpa, il confronto tra culture e stili di vita diversi, l'integrazione ed il mantenimento dell'identita' culturale, la guerra, l'amicizia, la famiglia, il senso etico - che sono la base del libro ma alla fine mi ha dato la sensazione di un'occasione non sfruttata appieno, con qualche concessione un po' sentimentalistica. Comunque non male.
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
La storia di un'amicizia macchiata da una grave colpa, e sullo sfondo trent' anni di storia afghana: dalla monarchia, all'occupazione sovietica, al regime dei talebani.
Da leggere.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Ancora una volta creo una "recensione" in realtà già esistente .....
Ovviamente prima di "recensire" mi preoccupo di verificare se c'è già qualcosa attraverso la "Ricerca Rapida", ma mi sa che il motore di ricerca del sito "è na vera ciofeca"
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
conviene controllare nel thread con l'indice alfabetico che trovi in alto all'area recensioni
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
L'ho comprato l'estate scorsa... poi l'ho regalato ad un amico...
L'ho ricomprato giorni fa'... seriamente intenzionata a non regalarlo a nessuno!! ...almeno fino a che non l'ho letto!!!
Brava! Leggilo prima e poi eventualmente lo regali: anche se penso che è un libro da conservare permanentemente.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
posso dire che -giorgio- hagià scritto la mia recensione?!
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti) LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING Su anobii sono lisolachenoncè
Buon libro, bella la trama, abile a nascondere le scontatezze in esso contenute. Fino a circa metà non si comprende ciò che questo libro vuol trasmettere, poi si capisce che la visione Americana di un profugo forse è ancora più radicale e condizionata, esemplare è la scena della lapidazione allo stadio, mai si esprime un dubbio sulla legittimità dell’ attacco Americano.
In fondo poi è la storia di un non eroe che si riscatta che ha il sapore di un “vissero felici e contenti”. I nomi mi facevano ridere, Baba padre di Amir uomo imponente e dai solidi principi morali, amato dalla comunità, Baba? Sarà comune in Afghanistan ma Baba sembra un verso, un peluche, una marca di magliette…Ho terminato questo libro a Zurigo in aeroporto seduto per 4 ore in un “lounge-room” deserta attendendo la coincidenza per Joannesburg, le enormi vetrate la pioggia all’esterno, intermittenze continue di mezzi ed aerei in manovra, gli annunci al microfono che sembravano non interessare nessuno creavano un atmosfera si sospensione, un limbo, la terra di nessuno tra la fine di un Paese e l’inizio di un altro, ecco credo oggi l’Afghanistan sia questo persone che cercano di sopravvivere attendendo gli eventi.
Sullo sfondo dell’annientamento di un mondo, l’Afghanistan, si disegna la storia epica di Amir e Hassan. Di professione medico, Hosseini, al suo primo, toccante, indimenticabile romanzo, riesce a condurre il lettore dove pochi autori riescono oggi, in un mondo di suggestione. A volte bisogna riscoprirsi bambini per imparare ad essere uomini. Nel libro ricorre spesso la frase: "C'è un modo per tornare ad essere buoni".
Amir, da bambino, impara a conoscere il mondo degli adulti. Impara la gelosia, l'inganno, la schiavitù. E li vede intorno a sè. Li sente propri, diventano tangibili. Impara che la vita è fatta di scelte e di errori.
Conosce la gentilezza e il perdono, ma questo libro non è affatto scontato. Appare come una denuncia forte e competente (di una competenza vissuta) di quanto assurda possa essere la legge degli uomini (religiosa o politica) e di come, in ogni luogo, a oriente e a occidente, in russia o in america, debba invece contare la legge del cuore.
Isabel Allende ha scritto:
"A wonderful work... This is one of those unforgettable stories that stay with you for years. All the great themes of literature and of life are the fabric of this extraordinary novel: love, honor, guilt, fear redemption...It is so powerful that for a long time everything I read after seemed bland."
lo sto leggendo e sono arrivata circa a meta'...
mannaggia che domenica l'ho dimenticato da mia nonna!!
devo aspettare il prossimo we per continuare a leggerlo!
fino ad ora mi e' piaciuto molto!
E' toccante si a io odio AMIR ! E' un debole... a volte mi sembra che lo scrittore sia un sadico che vuol far soffrire il lettore. Logicamente Hassan e' troppo buono di conseguenza. Mai uno scatto di ira, di ribellione mai un... ma vai a quel paese... nemmeno nella scena dei melograni.
E' un non protagonista troppo passivo. E' amore passivo... e' inferiorita' disarmante pari a quella che Amir ha per il padre unica figura degna di stima. Almeno ha dei sentimenti "di stomaco" reagisce agli eventi, si ribella combatte contro tutto ed anche contro se stesso per accetare "L'America".
Non lo so se mi sta piacendo.... e' troppo triste.
Tanto di cappello alla descrizione dell'Afghanistan. Senza mai calcare la mano in patriottismi o moralismi dipinge quello che veramente e'... una terra che sbiadisce sempre piu'.
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"Anyone who has never made a mistake has never tried anything new."
~Albert Einstein~
...trovo "bello" che un libro ci faccia provare odio o amore.... insomma, sono pur sempre sentimenti forti...
secondo me un bel libro deve dare questo... coinvolgimento...
(una che, al contrario di Gwiwenneth, ama questo libro