S. De Matteis - Essendo capace di intendere e di volere

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The Bookaneer
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S. De Matteis - Essendo capace di intendere e di volere

Messaggio da The Bookaneer »

Vorrei segnalrvi il librino Essendo capace di intendere e di volere : guida al testamento narrativo / Salvatore De Matteis. - Palermo : Sellerio, 1998. - 171 p.
Non lo avevo neanche preso in considerazione, quando me lo hanno regalato, non è facile indovinare i miei gusti e se poi si vuole pure risparmiare (!) poi l'ho aperto e ho scoperto un piccolo capolavoro. De Matteis non ha scritto il testo, si è limitato a raccogliere dei testamenti, che hanno un valore letterario sia per come sono scritti, dal dialetto analfabeta agli svolazzi di un nobile caduto in miseria, sia perchè nel breve spazio di una o due paginette il testatore, con un'estrema sintesi della sua vita, ci dischiude il suo mondo. C'è una varietà di emozioni e persone e maschere che mi ha fatto pensare ad una possibile riduzione teatrale del testo. Mi ha fatto pensare a Delitti esemplari di Max Aub. Qui un assaggio:
“...Ho scritto questo mio testamento la notte del 23 aprile 1954 alle ore 01 cioè praticamente il giorno 24 aprile 1954 mentre ero in servizio in clinica. Credo che questa data è significativa perché coincide col mio onomastico. Per la speciale ricorrenza di cui una volta vi siete ricordati, ho deciso di fare io a voi un regalo: vi comunico di avervi diseredato...”
non si lesinano mazzate agli "eredi" “...A mia moglie non lascio niente, nemmeno le impronte su questo foglio che non sono lagrime ma gocce di sudore… Veramente io non so che resta dopo gli scilacquamenti della predetta, ma se resta qualcosa nomino erede universale mia nipote. Se no, basta il pensiero. E così sia...” In pochi sembrano aver passato la vita a spassarsela: io spero di concludere come questi ultimi :wink:

Ciao
B.
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