
uccidere un libro si può; si può anche sterminare una biblioteca. non ci sarà processo però, non ci saranno imputati e condannati... i libri non ci saranno più, e non ci saranno più le parole, e coloro che le hanno scritte; uccisi, sterminati...
la biblioteca di sarajevo ridotta ad un cumulo di macerie e pagine lacerate. i libri muti e monchi, le parole spezzate. un'altra volta, l'ennesima.
e allora un libro che nasce per far rinascere (impossibile) dalla distruzione.
la biblioteca nazionale di napoli, l’istituto italiano per gli studi filosofici, l'unesco, il consiglio d'europa, l’istituto suor orsola benincasa, la soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici di napoli, la fondazione laboratorio mediterraneo, decine e decine di autori, traduttori, editori e mecenati hanno contribuito all'edizione di un gioiello "triste e veritiero" (cito da borges su bartleby...).
nel 1929 charles-marcel heidsieck (uomo d'affari e viaggiatore) si recò in piroscafo e auto da venezia fino alle bocche di cattaro: tutta la costa dalmata e, al ritorno, l'entroterra di quella che era una volta la jugoslavia.
centiania di fotografie ritrovate in un cassetto, mozzafiato. e tra le pagine illustrate gli scritti di gente come alessio altichieri, ivo andric, massimo cacciari, anna castaldi, erri de luca, zlatko dizdarevic, nicole janigro, claudio magris, predrag matvejevic’, gigi riva, paolo rumiz, adriano sofri, fulvio tomizza, pietro veronese e altri.
il testo di andric è da lacrime agli occhi....
"Di tutto ciò che l'uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. I ponti sono più importanti delle case, più sacri, perché più utili dei templi. Appartengono a tutti e sono uguali per tutti, (...), più duraturi di tutte le altre costruzioni, mai asserviti al segreto o al malvagio.(...). Ovunque nel mondo, in qualsiasi posto, il mio pensiero vada e si arresti, trova fedeli e operosi ponti, come eterno e mai soddisfatto desiderio dell'uomo di collegare, pacificare e unire insieme tutto ciò che appare davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai nostri piedi, perché non ci siano divisioni, contrasti, distacchi..." (Ivo Andric, I ponti, in Racconti di Bosnia, tr. di D. Badnjevic Orazi, Roma 1995, pp.156-157).
p.s. non cercatelo, è ormai introvabile; comunque buona fortuna, vale la pena davvero
