
Ci sono delle storie che vorresti non finissero mai, voci che vorresti continuare a sentire quando chiudi il libro e ti allontani. Come quella di questo scrittore, una voce che per me sa raccontare la vita, con tutte le sue sfumature. E lo fa con grazia, con sentimento, con intensità. Con partecipazione. Riflette sulla condizione umana e ci racconta la vita e la morte con tono divertito, ironico, allo stesso tempo tenero e poetico. Spesso sarcastico, violento, ma vero. Questa volta per sostenere l'amore, unica difesa contro la morte. Una morte che stanca di essere oggetto di irriducibile avversione, improvvisamente decide di metter fine al suo lavoro letale, e la gente, gli abitanti di un paese ancora una volta indefinito, smette di morire. Assenza della morte dunque, finalmente elisir di lunga vita, eternità. Ma una società che non è pronta ad affrontarla, perché pu la vita vivere senza morte, per quanto cio' sembri un paradosso? Da qui uno splendido romanzo, che vi consiglio con tutto il cuore.
Vaniglia