Sellerio Editore Palermo
In questo delizioso monologo, recitato con grande successo nella Parigi di fine Ottocento, il protagonista descrive il tentativo di studiare scientificamente che cosa succede a una donna quando si innamora. Con tutta la coscienza e la praticità del suo essere “scienziato”, il protagonista studia a tavolino la donna da incontrare, impiaga moltissimo del suo denaro per imparare perfettamente a suonare un pezzo musicale (Chopin gli consiglia di imparare “La Reverie” di Rosellen) e recitare acrostici, finalmente riesce a sedurla preoccupandosi di registrare con tutti gli strumenti a sua disposizione la variazione di peso, la composizione dell’aria nella stanza, la reazione acida del sudore, il contatore di baci etc.
Il finale è a sorpresa!
E’ molto divertente il contrasto tra la serietà e l’impegno dello scienziato e la vacuità della materia dello studio.
“Voglio studiare l’amore, non come i dongiovanni che si divertono senza prender nota di niente, o i letterati che sentimentalizzano nebulosamente, ma come gli scienziati seri. Per controllare l’effetto del calore sullo zinco, si prende una sbarra di zinco, la si riscalda nell’acqua ad una temperatura rigorosamente determinata con il migliore dei termometri; si misura con precisione la lunghezza della sbarra, la resistenza, la sonorità, la sa capacità calorica, si fa la stessa cosa ad un’altra temperatura non meno rigorosamente determinata. E’ attraverso questi procedimenti esatti che io mi proposi (progetto notevole per la mia giovane età, 25 anni appena) di studiare l’amore. Impresa difficile.”
La scienza dell'amore - Charles Cros
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