Rabindranath Tagore
"La poesia della natura"
Guanda, 169 pp
Regalo di compleanno della mammina di Aicha.
Gentili colleghi BookCorsari, questo è un libro su cui investire. Perchè nessuna inflazione o fluttuazione del mercato del lavoro, immobiliare o valutario può separarci dalla natura. Gli alberi e i ruscelli non escono mai dalle nostre vene. Mi sento un animista davanti a questo Tagore.
Si tratta di una antologia fresca e riposante da leggere avvolti in qualcosa di morbido e caldo oppure in contemplazione di un panorama incontaminato e mentre i capelli sono carezzati da una tiepida brezza di maggio.
Fa freddo, siamo in inverno. Non è certo una stagione dotata dell'epica dei monsoni qui da noi. Qui a Milano è più un intimo intirizzimento di quell'Elio Vittorini che scrisse "Pioveva intanto e passavano i giorni, i mesi, e io avevo le scarpe rotte".
La pioggia di Tagore rompe le cateratte come quella di Neruda, ma è più gioiosa e avvolge materna le case spegnendo i bollori.
Tagore è padrone di casa perfetto, amministratore oculato, ha la dignità e la mano ferma di un vero regnante. Essere umano tutto teso al positivo, pioniere dell'alfabetizzazione nelle campagne di famiglia. Quest'uomo è morto l'anno che nacque mio padre. Girava per casa quando ero bambino una raccolta di poesie di Tagore. Lo so che se le ricorda. Perchè quando guarda il mio cane correre e scatenarsi per la chilometrica spiaggia gli brillano gli occhi e mi dice: "Guarda che un cane è capace di capire la felicità meglio di molti esseri umani! Se ti capita di avere bisogno chiedigli una lezione. Guarda che entusiasmo!" Tagore impara dagli alberi e traduce nella nobile lingua degli uomini.
In ogni uomo alberga una scintilla di nobiltà, come scrivevo a proposito del Natale.
Questa antologia mi sta costringendo a concepire un sentimento nei confronti dell'autore. Vi farà ridere ma mi dà l'invincibile desiderio di baciare la pagina alla fine. Il lirico greco classico, Montale, gli haiku naturalistici giapponesi, l'American Renaissance, i miei cani e la mia campagna. Qualcuno mi vuole bene nel mondo di carta.
Vi voglio bene. Baci.
Rabindranath Tagore "La poesia della natura"
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Rabindranath Tagore "La poesia della natura"
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
Re: Rabindranath Tagore "La poesia della natura"
grazie Johnny!
Scintille è sempre con me (non ricordo da quando, forse da sempre)
È finita la notte.
Spegni la lampada fumante
nell'angolo della stanza.
Sul cielo d'oriente
è fiorita la luce dell'universo:
è un giorno lieto.
Sono destinati a conoscersi
tutti coloro che cammineranno
per strade simili.

Scintille è sempre con me (non ricordo da quando, forse da sempre)
È finita la notte.
Spegni la lampada fumante
nell'angolo della stanza.
Sul cielo d'oriente
è fiorita la luce dell'universo:
è un giorno lieto.
Sono destinati a conoscersi
tutti coloro che cammineranno
per strade simili.
Mon amour, mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour, de l'aube claire jusqu'à la fin du jour, je t'aime encore, tu sais, je t'ame (Brel)
T'amo e non t'amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato (Neruda)
Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
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Non c'è che un luogo dove l'oggi e l'ieri s'incontrano, si riconoscono, si abbracciano, questo luogo è il domani (Galeano)
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JF ha scritto:Allora siamo destinati a conoscerci, nuar. Lo dice anche Tagore.

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...consideralo un'investimento 

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