Ancora il solito Sud scritto con gli stessi canoni, ancora l'accento sulla rassegnazione di un Sud che pare non voglia cambiare, a dispetto delle apparenze perché " in Sicilia nulla è mai come sembra.."
Lascia l'amaro in bocca ai sognatori come me che , invece, credono che tutto sia nelle nostre mani e nella nostra voglia di cambiare le cose. Non amo la rassegnazione...
Perché lo segnalo allora? Perché nonostante tutto questo libro mi ha toccato soprattutto quando parla della necessità e del disìo di metamorfosi.
Uso lo stesso termine arcaico perché credo che l'autrice l'abbia usato apposta non solo perché antico ed aulico , ma proprio per l'accezione differente che questa parola può avere rispetto al corrispondente contemporaneo e più in uso: desiderio.
Mentre il desiderio lo vivi nella mente, e ti fa muovere se decidi di perseguirlo, comunque lo razionalizzi, ne studi i risvolti e le conseguenze, lasciandolo nell'angusto spazio della percezione razionale.
Il disìo è di pancia invece, qualcosa di viscerale e di irrefrenabile, assolutamente incontrollabile sull'onda del quale si fanno cose grandi e che lasciano una profonda impronta, indelebile, a costo di non arrivare da nessuna parte: si fa e basta.
Così Memi disìava di cambiare in altro, disiava di essere altrove, ed ha rincorso tutta la vita la sua metamorfosi illudendosi di sfuggire al rosso dei suoi capelli e a ciò che rappresentava, allontanandosi dalla Sicilia e dal suo nome per sfuggire a quella sicilianità che le pesava come un macigno, ma resta dentro di lei comunque.
Chi di noi non ha mai disìato essere nella vita di qualcun altro..ma poi facciamo sempre i conti con l'inesorabilità della nostra natura che ancora dal ventre arriva a rimettere tutto a posto e quando meno te lo aspetti. Così ho capito che a nulla serve nascondersi così come non serve rassegnarsi, lasciarsi vivere non ha senso..
Anche Emilio capisce di essere vivo solo nel momento in cui ha veramente DISIATO, solo allora ha voluto morire per non continuare a nascondersi ancora nella sua tetraplegia che lo intrappolava in un ruolo che nemmeno lui ha mai voluto fino a fondo. La sua morte è al sua metamorfosi..
Così quando Memi finalmente si libera di Ciane, riappropriandosi della sua natura compirà finalmente la tanto agognata metamorfosi che ha rincorso per tutta la vita...A volte siamo vittime dell'eterna ricerca del cambiamento che ci porta a negare noi stessi.

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