Questo breve e delizioso racconto evidenzia tutta l’inutilità dell’agire umano. Il protagonista Orgaz si trova a lottare contro il tetto fatto di tavolette di incenso della sua casa sita a Misiones: è una lotta impari e ogni notte deve sposare il suo letto per evitare la pioggia. Orgaz è il capo dell’Anagrafe di questo sperduto paesino ma tutte le sue forze e il suo ingegno sono impegnate nella ricerca vana di una soluzione per poter avere un riparo asciutto. Il suo mondo si complica quando arriva un Ispettore delle Anagrafe: i suoi registri non sono aggiornati perché Orgaz, per spicciare le vicende di lavoro e quindi potersi dedicare al tetto, scrive tutto su bigliettini senza riportare nascite, morti e matrimoni nei registri. Il lavoro non gli interessa, ma quando l’Ispettore gli pone un ultimatum per mettere a posto i registri si butta nel disperato tentativo di rimettere tutto a posto: per tre giorni non fa altro che lavorare e praticamente non dorme poi affronta una terribile attraversata del fiume per portare i registri finalmente completi all’Ispettore. Il commento di questo ultimo è sconcertante.
Un racconto veramente delizioso dove tutto il faticare diventa epico e anche l’attraversata del fiume contro le forze avverse della natura è degna di un avventuriero, ma poi tutto si rivela inutile e senza motivo. Quello che conta alla fine però è la volontà di non cedere che restituisce a questa impresa inutile la dignità di un atto assoluto di dominio e di libertà.
Il tetto d'incenso - Horacio Quiroga
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