Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda
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Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda
Un libro che scorre, semplicemente, lasciandoti quella piacevole sensazione di speranza e di ammirazione. Ammirazione nei confronti di Antonio, che nonostante tutto, nonostante la sconfitta (prima con la moglie e poi con gli Shuar) decide di vivere come gli Shuar! Con profonda consapevolezza e rispetto nei confronti del luogo che lo circonda: la foresta Amazzonica.
Mi ha colpito la profondità di questo personaggio: il suo essere lucido, freddo e saggio nelle situazioni più impensate, il suo essere dolce nel leggere i romanzi d'amore (pagine che legge e rilegge!), la sua intelligenza, fantasia e determinazione nell'immaginare luoghi a lui completamente sconosciuti.
Tema di fondo la colonizzazione ed il disboscamento, spettri vaganti nel libro!
''i coloni rovinavano la foresta costruendo il capolavoro dell'uomo civilizzato: il deserto''
Un libro che scorre, semplicemente, lasciandoti quella piacevole sensazione di speranza e di ammirazione. Ammirazione nei confronti di Antonio, che nonostante tutto, nonostante la sconfitta (prima con la moglie e poi con gli Shuar) decide di vivere come gli Shuar! Con profonda consapevolezza e rispetto nei confronti del luogo che lo circonda: la foresta Amazzonica.
Mi ha colpito la profondità di questo personaggio: il suo essere lucido, freddo e saggio nelle situazioni più impensate, il suo essere dolce nel leggere i romanzi d'amore (pagine che legge e rilegge!), la sua intelligenza, fantasia e determinazione nell'immaginare luoghi a lui completamente sconosciuti.
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- zoe
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Re: Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda
Mi fu regalato anni fa orsono 
come il libro più bello da colei letto (ma come parlo stamani??
) e ne rimasi non dico delusa, molto di più, a me non disse molto, addirttura adesso non saprei parlarne. Chissà, forse quella presentazione, aveva alzato troppo le mie aspettative, forse...

come il libro più bello da colei letto (ma come parlo stamani??



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e fai bene, ci arrivi solo con quello che hai dentro tu, quello, purtroppo, era il biglietto d'auguri...


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aspettative
Io ho letto il libro alcuni anni fa, aspettandomi molto per il gran parlare che me ne avevano fatto.
Sicuramente è interessante per l'intreccio delle tante tematiche; avvincente immaginare il vecchio che, nella foresta, immagina Venezia e mastica le parole finchè non si materializzano nel suo stomaco, senza che la sua mano sappia tracciare le linee di quelle parole.
Però sono cammei; a volte mi perdevo nei salti tra la critica dello "sviluppo", l'ecologia, la povertà, lo scontro culturale.|
Sicuramente è interessante per l'intreccio delle tante tematiche; avvincente immaginare il vecchio che, nella foresta, immagina Venezia e mastica le parole finchè non si materializzano nel suo stomaco, senza che la sua mano sappia tracciare le linee di quelle parole.
Però sono cammei; a volte mi perdevo nei salti tra la critica dello "sviluppo", l'ecologia, la povertà, lo scontro culturale.|
A me e' rimasta l'immagine bellissima del vecchio che si e' fatto il pulpito per leggere in piedi davanti alla foresta e che si mette la dentiera solo per mangiare e leggere ad alta voce.
Poi mi era sembrato un 'vecchio e il mare' amazzonico.
Infatti poi non ho piu' letti altri libri di Sepulveda, invece merita no?
aidan
Poi mi era sembrato un 'vecchio e il mare' amazzonico.
Infatti poi non ho piu' letti altri libri di Sepulveda, invece merita no?
aidan
Vale. Salud y que el corazón palpite donde le toca de por sí, es decir, a la izquierda.
- Yucatan
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generi
Seguendo il genere narrativo del Vecchio che leggeva romanzi d'amore non saprei se Sepulveda ha scritto altro, perchè "storia di una gabianella" è molto diverso.
A me sono piaciuti di più i racconti brevi o lunghi autobiografici, tipo "Patagonia express" e "La frontiera scomparsa", specialmente il racconto sul padre fuori l'aereoporto, che ha una forza travolgente.
Quello che non mi attira proprio è Jacarè, ma forse è un pregiudizio.
Qualche cenno sulla sua storia?
Quando sono nato ero già un fuggitivo, un latitante.
Mia madre era ancora minorenne, e mio padre, di pochi anni più grande, era stato denunciato dal 'suocero'. Così sono stato partorito in un albergo, durante una pausa forzata di quella fuga d'amore con tanto di mandato di cattura. Sarà anche per questo, che ho sempre avuto la sensazione di non essere di alcun posto..."in Pino Cacucci, Camminando. Incontri di un viandante, Milano, Feltrinelli, 1996
A me sono piaciuti di più i racconti brevi o lunghi autobiografici, tipo "Patagonia express" e "La frontiera scomparsa", specialmente il racconto sul padre fuori l'aereoporto, che ha una forza travolgente.
Quello che non mi attira proprio è Jacarè, ma forse è un pregiudizio.
Qualche cenno sulla sua storia?
Quando sono nato ero già un fuggitivo, un latitante.
Mia madre era ancora minorenne, e mio padre, di pochi anni più grande, era stato denunciato dal 'suocero'. Così sono stato partorito in un albergo, durante una pausa forzata di quella fuga d'amore con tanto di mandato di cattura. Sarà anche per questo, che ho sempre avuto la sensazione di non essere di alcun posto..."in Pino Cacucci, Camminando. Incontri di un viandante, Milano, Feltrinelli, 1996
- lilacwhisper
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Re: Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda
Ho finalmente sfatato un mio mito personale, ovvero quello secondo cui non avrei alcun feeling con gli autori sudamericani. In realtà questo libro di Sepúlveda mi è piaciuto molto, forse perché molto scorrevole e avvincente. Molto originale ed inaspettata l'idea del vecchio frequentatore degli shuar, cacciatore e uomo solitario, appassionato lettore di romanzi d'amore, quelli che non parlano "delle femmine calde", ma dell'amore "che fa piangere". Ho trovato molto bella, sebbene tratteggiata in modo molto rapido dall'autore, la scena nella capanna di Miranda, quando tra i compagni d'avventura dell'uomo prende il via un'animata discussione proprio sul libro che l'uomo sta leggendo.
Un altro elemento che mi è piaciuto molto è il rispetto per la natura che emerge da questo libro (motivato, se non erro, dall'impegno ambientalista dello scrittore). Il vecchio protagonista uccide solamente per difendersi (o per porre fine alla sofferenza di un tigrillo maschio ormai prossimo alla morte, già dilaniato dalle formiche), ma soprattutto biasima coloro (soprattutto gringo) che uccidono indiscriminatamente, senza motivo, ad esempio sparando ai cuccioli. Si intuisce poi il disaccordo nei confronti della deforestazione, descritta come distruzione della foresta per costruire il deserto.
Una delle parti migliori, a mio parere, è quella ambientata tra gli shuar. Innanzitutto, finalmente una volta tanto gli indigeni non sono presentati come creature inferiori rispetto agli uomini "civilizzati", ma vengono presentati sotto una luce molto diversa. Di loro viene fornita una descrizione molto accurata, dai riti dell'amore (rigorosamente senza baci) a quelli funebri, ponendo l'accento sulla grande apertura verso il prossimo, sul loro grande senso di accoglienza. Sono loro, infatti, ad offrire aiuto ai coloni abbandonati a loro stessi, come del resto saranno loro ad accogliere il protagonista principale come un vero e proprio shuar.
Davvero un libro bellissimo, a mio parere, ricco di sfumature e tematiche di un certo spessore
EDIT
Dall'alto della mia beata ignoranza ho scoperto che il tigrillo è quest'animaletto qui: http://www.chupacabramania.com/immagini ... grillo.jpg
Un altro elemento che mi è piaciuto molto è il rispetto per la natura che emerge da questo libro (motivato, se non erro, dall'impegno ambientalista dello scrittore). Il vecchio protagonista uccide solamente per difendersi (o per porre fine alla sofferenza di un tigrillo maschio ormai prossimo alla morte, già dilaniato dalle formiche), ma soprattutto biasima coloro (soprattutto gringo) che uccidono indiscriminatamente, senza motivo, ad esempio sparando ai cuccioli. Si intuisce poi il disaccordo nei confronti della deforestazione, descritta come distruzione della foresta per costruire il deserto.
Una delle parti migliori, a mio parere, è quella ambientata tra gli shuar. Innanzitutto, finalmente una volta tanto gli indigeni non sono presentati come creature inferiori rispetto agli uomini "civilizzati", ma vengono presentati sotto una luce molto diversa. Di loro viene fornita una descrizione molto accurata, dai riti dell'amore (rigorosamente senza baci) a quelli funebri, ponendo l'accento sulla grande apertura verso il prossimo, sul loro grande senso di accoglienza. Sono loro, infatti, ad offrire aiuto ai coloni abbandonati a loro stessi, come del resto saranno loro ad accogliere il protagonista principale come un vero e proprio shuar.
Davvero un libro bellissimo, a mio parere, ricco di sfumature e tematiche di un certo spessore

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