Raimo Kytöniemi è disoccupato, eppure è tutt’altro che inattivo: una rigida routine autoimposta riempie le sue giornate, equamente divise tra la visione di film poliziesco truculenti e le telefonate all’emittente nazionale finlandese per sollecitarne la programmazione.
Con sua grande costernazione la moglie Ilona, alle prese con la gestione domestica e due figlioletti scatenati, non riesce a cogliere l’importanza di questi compiti.
Il clima familiare è rovente e l’umore di Raimo vacilla, finché la grande occasione bussa alla sua porta: la produzione del film Il padrino ha deciso di adottare la Finlandia come location per risparmiare sui costi.
Tra un Marlon Brando che abbraccia le vacche e un Francis Ford Coppola che somministra lezioni di cinema mentre prepara il sugo, Raimo cercherà in tutti i modi di inserirsi nella realizzazione del film.
Il libro di Hotakainen è una bella sorpresa: per l’umorismo segnato da un pizzico di follia nordica e la capacità di tenere le fila dei diversi personggi (Ilona che piange nel bagno della palestra è strepitosamente realistica).
La reinvenzione della produzione del Padrino non è solo comica ma lascia emergere una profonda conoscenza del film e fornisce qualche chiave di lettura interessante.
Hotakainen prova un grande amore per i suoi personaggi e lo restituisce sulla carta dando a ciascuno profondità, umanità e una seppur minima occasione di riscatto.
Il punto debole è inevitalbilmente nel finale che conforta i detrattori del classico lieto fine ma appare frettoloso e poco convincente.
Kari Hotakainen, Colpi al cuore
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Kari Hotakainen, Colpi al cuore
Raimo Kytöniemi è disoccupato, eppure è tutt’altro che inattivo: una rigida routine autoimposta riempie le sue giornate, equamente divise tra la visione di film poliziesco truculenti e le telefonate all’emittente nazionale finlandese per sollecitarne la programmazione.
Con sua grande costernazione la moglie Ilona, alle prese con la gestione domestica e due figlioletti scatenati, non riesce a cogliere l’importanza di questi compiti.
Il clima familiare è rovente e l’umore di Raimo vacilla, finché la grande occasione bussa alla sua porta: la produzione del film Il padrino ha deciso di adottare la Finlandia come location per risparmiare sui costi.
Tra un Marlon Brando che abbraccia le vacche e un Francis Ford Coppola che somministra lezioni di cinema mentre prepara il sugo, Raimo cercherà in tutti i modi di inserirsi nella realizzazione del film.
Il libro di Hotakainen è una bella sorpresa: per l’umorismo segnato da un pizzico di follia nordica e la capacità di tenere le fila dei diversi personggi (Ilona che piange nel bagno della palestra è strepitosamente realistica).
La reinvenzione della produzione del Padrino non è solo comica ma lascia emergere una profonda conoscenza del film e fornisce qualche chiave di lettura interessante.
Hotakainen prova un grande amore per i suoi personaggi e lo restituisce sulla carta dando a ciascuno profondità, umanità e una seppur minima occasione di riscatto.
Il punto debole è inevitalbilmente nel finale che conforta i detrattori del classico lieto fine ma appare frettoloso e poco convincente.
Con sua grande costernazione la moglie Ilona, alle prese con la gestione domestica e due figlioletti scatenati, non riesce a cogliere l’importanza di questi compiti.
Il clima familiare è rovente e l’umore di Raimo vacilla, finché la grande occasione bussa alla sua porta: la produzione del film Il padrino ha deciso di adottare la Finlandia come location per risparmiare sui costi.
Tra un Marlon Brando che abbraccia le vacche e un Francis Ford Coppola che somministra lezioni di cinema mentre prepara il sugo, Raimo cercherà in tutti i modi di inserirsi nella realizzazione del film.
Il libro di Hotakainen è una bella sorpresa: per l’umorismo segnato da un pizzico di follia nordica e la capacità di tenere le fila dei diversi personggi (Ilona che piange nel bagno della palestra è strepitosamente realistica).
La reinvenzione della produzione del Padrino non è solo comica ma lascia emergere una profonda conoscenza del film e fornisce qualche chiave di lettura interessante.
Hotakainen prova un grande amore per i suoi personaggi e lo restituisce sulla carta dando a ciascuno profondità, umanità e una seppur minima occasione di riscatto.
Il punto debole è inevitalbilmente nel finale che conforta i detrattori del classico lieto fine ma appare frettoloso e poco convincente.