Carlo Lucarelli: "Il lato sinistro del cuore"

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fatamorgana67
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Carlo Lucarelli: "Il lato sinistro del cuore"

Messaggio da fatamorgana67 »

Dalla prefazione dell'autore:
"A volte capita che l'idea che hai in testa, la storia a cui stai pensando da un po' e che é arrivata al punto che se non la scrivi ti intossica come un veleno e ti fa male, finalmente esca, prenda corpo, e si fermi quasi subito, sviluppata armonicamente in tutte le sue parti e bella, ma non come un albero, piuttosto come un bonsai. Capita a volte che il respiro della storia che racconti sia breve, intenso, ritmato ed efficace, giusto come deve essere, ma non come nella maratona, piuttosto come nei cento metri piani, e che personaggi, azioni, dialoghi, descrizioni, concetti, emozioni, stile, abbiano più senso se espressi con la sintesi e la concentrazione del racconto"
Così Lucarelli distilla un bel po' di veleni in questa raccolta e siccome, anche nella versione breve, rivela pur sempre lo spirito noir che ha generato "Almost blue", a differenza di scrittori come Sparks, che sembrano trarre più ispirazione dal lato destro, descrive quì situazioni che scaturiscono direttamente... dal lato sinistro del cuore.
Nonostante l'autore "dark" italiano che preferisco, soprattutto nelle storie brevi, sia Eraldo Baldini lo stile di questi racconti possiede una lucidità e una capacità di andare a segno non comuni.
Lucarelli trae i suoi spunti e la sua forza narrativa dalla cronaca: anche quando si accinge a descrivere atmosfere e stati d'animo lo fa con piglio quasi giornalistico, privo di fronzoli e di compiacimento.
L'imprevisto e l'oscuro si fanno strada con ritmo pulp nella vita quotidiana, spesso in maniera diversa da come ci si aspetta, cambiando le carte in tavola (ma anche questa é una prerogativa del lato sinistro).
E così Eros e Thanathos si intrecciano beffardi, tingendo di sfumature horror quello che doveva essere un prevedibile e scontato appuntamento sessuale ("La domestica") e ironizzando invece sul genere ne: "Come uno zombie" dove l'unico orrore stà nello spietato rivelarsi di opportunismo e bassezze umane.
L'autore si diverte a mostrarci forme alternative d'amore attraverso una perla surreale come: "Il gatto" e ci avverte che una tranquilla gita con sosta nel nostro ristorante preferito ("I garganelli al ragù della Linina") potrebbe riservarci qualche sorpresa...
Segue ring.
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Comparsa
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Messaggio da Comparsa »

Mi spiace. A me non è proprio piaciuto.
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zazie
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Messaggio da zazie »

Fatamorgana e Comparsa, adesso diteci qualcosa di più :wink:
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Comparsa
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Messaggio da Comparsa »

Illustrissima Moderatrice: mi ragguagli sul suo "qualcosadipiù"...
(Sorriso)
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zazie
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Messaggio da zazie »

Illustrerrimo utente, mi riferivo a qualche commento sul libro. Fatamorgana ha copiato la prefazione ma non ci ha detto perché le è piaciuto, tu hai detto che non ti è piaciuto. Diteci, se ne avete voglia, perché :yes!:
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fatamorgana67
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Messaggio da fatamorgana67 »

Non é proprio esatto zazie: ho riportato solo la prima parte della prefazione scritta da Lucarelli perché mi sembrava chiarificatrice sulle ragioni per cui da abituale scrittore di romanzi stavolta si é cimentato nei racconti.
Ma dopo le prime righe e la chiusura delle virgolette i commenti successivi sono tutti miei :yes!:
Ritenevo perciò di essermi espressa a sufficienza sulle ragioni per cui il libro mi é piaciuto e ho ritenuto opportuno farne un ring.
Posso aggiungere che essendo il suo stile volutamente scarno e quasi "chirurgico", a volte forse eccessivamente provocatorio e pulp, difficilmente ispira reazioni tiepide, di solito viene subito amato o odiato, un po' come i film di Tarantino :wink:
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Comparsa
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Messaggio da Comparsa »

Zazie, ma così mi costringi a pensare!
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zazie
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Messaggio da zazie »

Non mi permetterei mai :lol:
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vesna
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Messaggio da vesna »

io lucarelli lo sempre ritenuto scrittore di racconti lunghi. i suoi nn sono proprio dei romanzi perche mi rifiuto ad accetare il fatto che ci sono romanzi che si possono leggere in una serata!!!
a me il libro è piaciucchiato.
molti dei racconti a me sembrano delle prime scritture.
se avete letto nikita in varie sue edizioni sicuramente vi siete resi conto della riscritura continua che ne ha fatto. tre edizioni, tre stesure diverse. ovviamente che andava a migliorare il racconto.
ecco molti dei racconti mi sembrano ancora da riscrivere.
certi invece sono delle chicche come lo sono "i garganelli..." e "la domestica" e il racconto del quale nn mi ricordo il nome ma che parla di Vaticano , che secondo me ha del vero, e che ha un protagonista cosi definito/definitivo/forte che è ai liveli di Coliandro anche se per tutt'altre carateristiche.
Insomma il libro è da leggere, non in un fiato. Magari da tenere sul comodino e quando si ha voglia leggerne solo uno prima di dormire saltando qui e li e magari se qualcosa nn vi convince troppo saltando diretamente il racconto.

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Banshee
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Messaggio da Banshee »

Vaticano
Cornelius! bellissimo personaggio. Secondo me assomiglia un po' al segretario di Ratzinger...
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