Eccessi di culture - Marco Aime

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Sheherazad
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Eccessi di culture - Marco Aime

Messaggio da Sheherazad »

Qualcuno di voi forse già sa il motivo per cui mi trovo in mano vari libri di Marco Aime :yes!: . Sono molto felice di aver avuto l'occasione di averli in mano, e vorrei condividere questa soddisfazione con voi.

Marco Aime è professore di antropologia culturale all'Università di Genova. Non credo che questo vi spaventi, e comunque i suoi libri non spaventano affatto, al contrario. Attenuano semmai qualche paura di troppo. Certo, magari scuotono anche qualche certezza da cui anche noi "multiculturalisti" siamo tutt'altro che immuni. Prima tra tutte, quella che la "multiculturalità" sia un bene in sé.

Uno di questi libri si chiama "Eccessi di culture", e già il titolo...

E' un libro che parla di tante cose: dell'invenzione delle tradizioni, di Babbi Natali e di crocefissi, dell'origine delle culture, dei paradossi di cui ci lasciamo circondare; delle tante radici dell'Europa, dell'ossessione tutta occidentale per i confini; di questioni sociali e politiche che per comodità diventano religiose; di Veneti e di musei, di celti ed altre invenzioni; di Istambul che è la stessa città su due diverse sponde del Bosforo, della ex-chiesa ex-moschea di Santa Sofia, oggi museo, con le sue armonie e i suoi contrasti, anche architettonici, tra elementi cristiani e musulmani; delle culture in divenire; dei problemi che sono universali e delle soluzioni che sono umane, e quindi mai assolute, mai necessariamente uguali per tutti. Ma più di tutto parla di quello che ci unisce. Il suo filo conduttore è la ricerca di queste somiglianze, di questi elementi comuni, universali, che, a saperli riconoscere, ci rendono più facile pensare non più in termini di culture, civiltà, etnie, ma di persone.

Anche chi considera la molteplicità culturale una ricchezza, infatti "mette in evidenza il fatto che esistono delle differenze e che vanno prese in considerazione. L'accento è sempre posto sulla diversità, quasi mai sugli elementi comuni, che invece sono dati pe scontati, taciuti, non considerati o ignorati".

E ancora:

"Quella dello scontro culturale è una maschera che... nasconde l'universalità di molti elementi culturali, patrimonio di popoli e fedi diverse, per dar voce solo alle possibili risposte, che sono umane e pertanto non "naturali", non assolute... Il mito del multiculturalismo finisce allora per essere una riproposizione, in chiave non conflittuale, della diversità culturale, e finisce per porre ancora una volta l'accento sulla differenza piuttosto che sul fatto che ogni cultura è già di per sé multiculturale."

Aime cita poi una deliziosa parodia di un antropologo americano, Ralph Linton, quella dell'americano che "si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell'India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente... Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle boscose contrade dell'est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente... Tornato in camera da letto... indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell'Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell'antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo... Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con monete che sono un'antica invenzione della Lidia... il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina... Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l'idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta... Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un'abitudine degli Indiani d'America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia, o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti,su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano".

Potrei aggiungere il lungo elenco di parole arabe che del tutto inconsapevolmente usiamo ogni giorno, da albicocca a zero, da giubbotto a melanzana, da chitarra ad ammiraglio... ovviamente non si possono contare. Ma che cosa sarebbe la Sicilia senza la cassata? (di comprovata origine araba, come del resto i canditi). E senza le arance? (originariamente cinesi, ma importate anch'esse dagli Arabi che per primi le usarono a scopo alimentare). cosa sarebbe Amalfi senza le sue meravigliose architetture arabe?

Insomma, io credo che prima di poter difendere la nostra cultura e la nostra tradizione, bisogna prima capirsi su che cosa è cultura e tradizione "nostra". Perché le culture, per fortuna, non sono né ferme né monolitiche, ma nascono, sono sempre nate da mille sorgenti diverse. Sono di per sè multiculturali, appunto. E questo di Aime è un bel libro e contribuisce a chiarire molto bene le idee anche a coloro cui non piace avere paura, che si sentono tutto sommato vicini agli altri, a tutti gli altri, potenzialmente, e vorrebbero capire perché.

(Marco Aime, Eccessi di culture, ed. Einaudi, prezzo 7€ :P )
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giovannino stoppani
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Messaggio da giovannino stoppani »

un gran bel libro veramente! :)
marco aime non è ''nato'' prof, prima era solo un viaggiatore e un antropologo.
E' forse per questo che quando parla ti vengono i brividi e riesci a capirlo, ma soprattutto riesci a credergli e ad immedesimarti.
Se rispolveriamo la nostra cultura generale, riusciamo a collegare i tanti eventi della storia e della società che lui ti spiega, con una visuale à la panòpticon che pochi sanno rendere!
Speriamo di organizzare l'incontro (Sheraz, tieni conto che se sarà in settimana mi sa che potranno partecipare solo alcuni corsari, rigorosamente genovesi... :roll: )
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Fuffa a parte, io preferisco le persone agli algoritmi;-) (Zazie)
Sheherazad
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Messaggio da Sheherazad »

scusate se riporto su, ma visto che si avvicina la data dell'incontro magari qualcuno ha voglia di aggiornare o semplicemente di leggere... :whistle: :D
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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Letta la recensione su OperaNarrativa. Sheraz, veramente divertente il passaggio che hai citato! :lol:
Il maldicente non duri sulla terra,
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Sal 140,12
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