Da soli in mezzo al campo Adriano Angelini

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Vinicio
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Da soli in mezzo al campo Adriano Angelini

Messaggio da Vinicio »

Ho letto questo libro per puro caso. Una vera rivelazione. Angelini è un autore esordiente romano, e ha pubblicato con una casa editrice, Azimut, che a quanto mi risulta sta facendo diverse cose interessante. Anche lei agli esordi. Li avevo visti alla Fiera dell'editoria lo scorso anno a Roma. Vabbe' insomma. Da soli in mezzo al campo è un libro potente. Apparentemente una storia d'amore fra due sedicenni romani, lei, Gea, pariola, lui, Nino, borgataro che gioca a calcio e sogna di diventare Totti. In realtà la trama ti avvolge man mano che vai avanti perché succedono davvero una marea di cose. La scrittura incalzante, il ritmo travolgente, non riesci mai a staccare gli occhi dalle pagine. E poi ci sono tantissimi spunti sociali. C'è il conflitto di classe riproposto in termini contemporanei, ci sono momenti romano pasoliniani davvero forti. Un finale non scontato e soprattutto un romanzo che riporta il calcio in letteratura come solo Soriano aveva saputo fare. Ve lo consiglio caldamente anche perché a me personalmente piace molto scoprire nuovi talenti narrativi, soprattutto se italiani.

Vinicio
Spugna
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Messaggio da Vinicio »

Mi sono dimenticato la cosa più importante, cacchio.
Ho liberato il libro al Black Falcon di Roma e l'ho segnalato sul sito del BC.

ciao a tutti

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alloctona
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Messaggio da alloctona »

al mu di martedì scorso ho preso questo libro..

mi ha colpito la copertina..

le leggo e poi ti saprò dire!

you're welcome! :wink:
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lisolachenonce
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Messaggio da lisolachenonce »

potete anche pensare di farne un ring........
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
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Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
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alloctona
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Messaggio da alloctona »

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Towandaaa
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Messaggio da Towandaaa »

Una lettura che mi è piaciuta molto.
Perchè non è la solita storia di un amore adolescenziale che fa della nostalgia suscitata nel lettore il suo unico punto di forza, con quelle note un po' struggenti che inteneriscono sul momento ma poi non lasciano niente dietro di sè.
C'è anche il tema drammatico, con gli avvenimenti delittuosi e la morte di uno dei protagonisti, con il generale clima di degrado sociale che avvolge Nino e la sua famiglia, con le atmosfere di cinismo e calcolo che contraddistinguono invece l'entourage di Gea.
Ma soprattutto c'è un' analisi ben condotta dei moti dell'animo di tutti i protagonisti di questa vicenda, dei dubbi e delle incertezze che lacerano la cosidetta età più bella della vita anche quando le cose vanno bene, figuriamoci in una situazione come quella che vivono Nino e Gea. Ho davvero apprezzato che l'autore si sia soffermato sui dubbi della ragazza a proposito dell'onestà di Nino, di quello che potrebbe essere il suo e il loro futuro se decidesse di mettersi contro tutto quello che è stato fino ad allora il suo mondo, della durata che potrà avere il loro legame. Le incertezze di Gea rendono la ragazza più matura e reale, e allontanano il romanzo da quella superficialità che rende ai miei occhi fastidiose le storie in cui si arriva troppo presto e direttamente alla conclusione che l'amore vince sempre.
In tal senso le pagine più belle, secondo me, sono quelle finali in cui Roberto incoraggia Gea: peccato che il personaggio adulto più positivo e costruttivo di tutta la storia abbia il suo spazio solo alla fine, come un deus ex machina che con i suoi pensieri su cambiamento e conservazione (in cui ho sentito fortemente l'eco del discorso sulla necessità che tutto cambi perchè tutto resti com'è di "gattopardiana" memoria, anche se in un contesto del tutto diverso) indica a Gea la strada giusta da intraprendere, non solo nell'immediato futuro, ma anche in seguito.
Proprio a voler trovare una piccola nota negativa (che comunque non scalfisce il mio complessivo giudizio più che positivo) devo segnalare i numerosi errori di stampa, e, soprattutto, l'uso che non ritengo corretto del verbo "lapidare" come sinonimo di "parlare in modo lapidario", che ricorre almeno quattro volte e al di fuori dell'ambito dei discorsi diretti (nei quali, altrimenti, avrebbe potuto avere valore di "coloritura" gergale o di slang giovanile, e quindi non sarebbe stato affatto fuori luogo).
Leggerò volentieri altri scritti di questo autore, e ringrazio alloctona per avermi dato la possibilità di conoscerlo.
La mia libreria

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"Una storia che non conosci
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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)

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