HRABAL- Una solitudine troppo rumorosa

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potbook
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HRABAL- Una solitudine troppo rumorosa

Messaggio da potbook »

Bohumil HrabalImmagineUna solitudine troppo rumorosa

Praga.
Hanta lavora da anni ad una pressa meccanica in completa solitudine. Giorno dopo giorno getta nel macero carta di tutti i tipi..avvolti di macelleria sporchi di sangue, vecchie copie di discorsi e foto di un passato nazista ancora vivo e presente nella sua città ancora nei primi anni 50, riviste, giornali e ..soprattutto libri.
Libri che regolarmente cerca di salvare da questa distruzione portandoseli a casa , donandoli a persone che come lui ne aprrezzano il valore.
In questo suo lavoro rumoroso e solitario gli fanno compagnia le frasi lette di Hegel, di Kant, di Platone, di Socrate e di autori del suo passato, vengono a trovarlo personaggi dei libri e personaggi storici per lenire la sua solitudine. Si allontana sempre di più dalla realtà
La definizione che Hanta da di se stesso è di essere istruito contro la sua volontà. Nella totale distruzione del macero mette sempre, al centro del pacco di carta che sta pressando , un libro aperto su un pensiero, un frammento di cultura o di verità che lui estrapola sempre dalle sue letture.
E intanto il mondo cambia. Il mondo nuovo percepisce i libri come semplice carta straccia e lui si sofferma a pensare...continuano a strappucchiare il nucleo dei libri dalle copertine e gettano le pagine inorridite e ritte dall'orrore sul nastro trasportatore, con indifferenza e tranquillamente, senza vivere tutto quello che un libro del genere significa, qualcuno ha pur dovuto scrivere quel libro, qualcuno l'ha dovuto correggere, qualcuno l'ha dovuto leggere, qualcuno l'ha dovuto illustrare, qualcuno l'ha dovuto comporre, e qualcuno l'ha dovuto mettere in macchia e qualcuno ha dovuto leggerlo per l'ultima volta in strisce, e qualcuno l'ha dovuto di nuovo mettere in macchina e metterlo, striscia dopo striscia, in un'altra macchina che ha legato il libro e qualcuno ha dovuto prendere quei libri e fare di loro un pacco, e qualcuno ha dovuto scrivere il conto per il libro e per tutto il lavoro sul libro, e qualcuno ha dovuto decidere di quel libro che non è da leggersi, qualcuno ha dovuto condannare il libro e dare l'ordine che andasse al macero e qualcuno ha dovuto riporre i libri in un deposito e qualcuno ha dovuto caricare nuovamente i libri su un camion e qualcuno ha dovuto portare i pacchi fin qui, dove gli operai e le operaie in guanti rossi e azzurri e gialli e arancioni strappano le interiora dei libri e le gettano sul nastro trasportatore, il quale, sordo ma preciso, porta via con movimenti a strappo le pagine ritt sotto la gigantesca pressa che le pressa in pacchi e i pacchi vanno alle cartiere, dove dei libri si fa carta innocente, bianca, senza macchie di caratteri, perchè su di sessa vengano stampati altri nuovi libri....

In questo breve libro Hrabal mette tutto il suo tipico umorismo, la sua poesia e la sua incorenza. Come gli altri suoi libri, un testo difficle da leggere , ma un elogio alla lettura senza pari.

Ve lo consiglio vivamente!!

Leggete qualche pagina se volete.


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GaliAnna
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Messaggio da GaliAnna »

Potbook, bellissima recensione!
Se non lo avessi già letto lo rifarei e magari con un'ottica diversa...:yes!:

Copioincollo (per pigrizia, va da sè:P ) la mia j.e.:

"Non è un libro che mi abbia particolarmente esaltato, anche se la post fazione, che ne chiarisce alcune dinamiche, me l'ha fatto rivalutare leggermente.
E' un libro "visivo", composto da immagini, per lo più simboliche e un pò, a mio avviso, ripetitive.
Forse un pò troppo "locale", comunque interessante, con buoni spunti sulla solitudine, sull'emancipazione, sul progresso, la globalizzazione e la spersonalizzazione delle persone e dei mestieri.
Specchio di un'epoca."

Anche se in realtà più ci penso e più lo rivaluto...e uno di quei libri da lasciar decantare per poterli apprezzare a pieno.

Ora, lo sai, mi aspetto una bella j.e.! :wink:
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potbook
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Messaggio da potbook »

Grazie a te per avermi dato la possibilita' di leggerlo.
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