Ebbene, a "qrande richiesta" ecco qui la recensione:
Laurell K. Hamilton può essere considerata l'anti Anne Rice, almeno per quanto riguarda le rispettive saghe incentrate sul vampirismo.
Per la prima infatti le vicende del Lestat di "Intervista col vampiro" & company servono da pretesto e da sfondo per le riflessioni etico/filosofiche dell'autrice. I vampiri della Rice sono preda di complesse dinamiche psico evolutive che li conducono a sublimare la propria natura o a scivolare al contrario in una sottile e diabolica perversità. Si fanno insomma simbolo dell'estremizzazione delle passioni umane, sono il perfetto strumento per scandagliare i limiti della mente e dell'Anima. L'eternità si rivela alla fine un peso per queste creature ossessionate dal mistero della propria origine, sempre in bilico tra dannazione e redenzione.
La Hamilton crea invece, attraverso le avventure della sua eroina, Anita Blake, un vero e proprio universo parallelo, molto più disincantato (al quale i fan hanno addirittura dato un nome, "Anitaverse"), in cui le considerazioni etiche passano in secondo piano e gli umani convivono più o meno pacificamente con le creature sovrannaturali, a tratti perfettamente integrati, a volte combattendosi.
Anita, la protagonista, esercita ufficialmente il mestiere di "risvegliante", mette cioé i suoi naturali poteri di negromante al soldo di una società che riporta in vita i morti dietro compenso (vi chiedete perché? Ma per numerosi e utili motivi! Tipo risolvere dispute ereditarie, chiudere delitti insoluti, chiarire diatribe familiari ecc, ecc.)
La sua fama é però in realtà dovuta all'altra sua attività, quella inizialmente non ufficiale di "sterminatrice" di vampiri: la polizia si rivolge a lei per eliminare "succhiasangue" (e altre creature) particolarmente turbolenti, rei di aver infranto la legge, scuotendo il sottile equilibrio che consente la convivenza con la comunità umana.
La vita sentimentale di questa singolare ragazza dalla pistola facile (ma che al tempo stesso colleziona peluche a forma di pinguino) é assai complessa, sempre in bilico tra l'attrazione per il vampiro Jean Claude e il licantropo Richard, entrambi capi delle rispettive comunità.
Gran parte del fascino della saga é dovuto allo stile particolare e coinvolgente, a tratti di piglio fumettistico e alle trame mai scontate, solo apparentemente leggere e facilmente fruibili.
Leggendo tra le righe, infatti, chi si intende di tematiche esoteriche noterà che i riferimenti alla strutturazione dei gruppi sovrannaturali si rifanno ad antiche tradizioni piuttosto che alla mera inventiva dell'autrice (questo è evidente soprattutto nella descrizione dei riti voodò, nell'organizzazione del gruppo dei Licantropi e in quello delle Fate). Quest'accuratezza travestita da intrattenimento "leggero" é un notevole pregio rispetto alla verbosità spesso inconsistente dei personaggi della Rice: presuppone un accurato lavoro di ricerca, e la successiva capacità di metabolizzarla e tradurla in fiction.
Le avventure di Anita infine, danno dipendenza! In fondo é proprio questa la loro attrattiva maggiore. Dopo aver letto il primo romanzo della serie: "Nodo di sangue", difficilmente si riuscirà a staccarsene (io personalmente, appena vengo a sapere di una nuova uscita, lascio tutto e mi precipito in libreria!).
Al momento in Italia sono usciti sei libri. Dopo quello citato gli altri sono, nell'ordine:"Resti mortali"; "Il circo dei dannati"; "Luna nera"; "Polvere alla polvere"; "Il ballo della morte" (la prossima uscita é prevista per febbraio).
Una curiosità: "Resti mortali", tipico esempio delle stranezze editoriali italiane, é uscito per ultimo, l'inverno scorso, nonostante sia, cronologicamente, il secondo della serie. Inizialmente fu deciso di non distribuirlo a causa di passi giudicati eccessivamente efferati per il gusto italiano. Successivamente, in seguito all'enorme successo di vendite, l'editore si é precipato a tornare sui suoi di passi, peccato che nel frattempo la storia era andata avanti di ben 4 libri!
La Hamilton e la sua eroina sono solo recentemente approdate in Italia, ma rappresentano in patria un vero e proprio fenomeno mediatico, al quale sono stati dedicati fan club e numerosi siti internet, vedi ad esempio www.anitablake.it
Laurell K. Hamilton: La saga di Anita Blake
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Laurell K. Hamilton: La saga di Anita Blake
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"L'essenziale é invisibile agli occhi" (A. De Saint-Exupéry)
"Per arrivare all'alba non c'é altra via che la notte" (K. Gibran)
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" (Gandhi)

"L'essenziale é invisibile agli occhi" (A. De Saint-Exupéry)
"Per arrivare all'alba non c'é altra via che la notte" (K. Gibran)
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" (Gandhi)
Grazie, Fata, della recensione che io non avrei mai trovato il tempo di fare, e così bene per giunta!!!
Vorrei solo sottolineare che leggendo questi romanzi si ride e ci si diverte almeno quanto si trepida per i nostri eroi. L'umorismo di Laurell K Hamilton dà spessore e dimensione reale ai suoi personaggi, ognuno con le proprie piccole manie e idiosincrasie, il proprio modo di parlare e di vestirsi... veramente a tutto tondo ! Ecco perchè si finisce per parlare di Anita, Jean-Claude e Richard come di conoscenti (vedere qua
) !
Non sapevo che quello fosse il motivo per cui in Italia il secondo volume è uscito così sfasato rispetto agli altri (che c'era poi di così drammatico...come se non ne fossero già pieni gli scaffali di cose così...) ! Comunque io dopo il primo mi sono buttata su quelli in lingua originale, onde evitare altri intoppi.... e poi sono impaziente, non potrei aspettare i tempi delle traduzioni!
Per la cronaca, e come leggerete nel sito segnalato da fatamorgana, aggiungo anche che stanno effettivamente ricavando un fumetto dal primo romanzo e forse continueranno con la saga intera !

Vorrei solo sottolineare che leggendo questi romanzi si ride e ci si diverte almeno quanto si trepida per i nostri eroi. L'umorismo di Laurell K Hamilton dà spessore e dimensione reale ai suoi personaggi, ognuno con le proprie piccole manie e idiosincrasie, il proprio modo di parlare e di vestirsi... veramente a tutto tondo ! Ecco perchè si finisce per parlare di Anita, Jean-Claude e Richard come di conoscenti (vedere qua


Non sapevo che quello fosse il motivo per cui in Italia il secondo volume è uscito così sfasato rispetto agli altri (che c'era poi di così drammatico...come se non ne fossero già pieni gli scaffali di cose così...) ! Comunque io dopo il primo mi sono buttata su quelli in lingua originale, onde evitare altri intoppi.... e poi sono impaziente, non potrei aspettare i tempi delle traduzioni!

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I don't see the point of life if there is nothing to read.
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We write from our wounds – our strength is that we write at all.
-JEANETTE WINTERSON-
ATTENZIONE: Cambio di indirizzo. Mandatemi un messaggio prima di spedire qualsiasi cosa.
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