Oltre duecento famosi scrittori e artisti americani contribuirono nel 2004 , alla vigilia delle elezioni presidenziali , a questo dizionario prossimo venturo . L’intento era di riunire tutte le voci contro l’amministrazione Bush , attaccandone la sua cultura e ipotizzando un nuovo sussidiario per gli anni a venire , in cui l’attuale governo americano sarebbe stato un brutto ricordo .
Sappiamo bene come è andata a finire . I relatori di questa collezione di pensieri in forma di lessico affermano inoltre che , nonostante Bush sia stato rieletto , la critica posta sia sempre di attualità , “ perché l’unico modo per immaginare il futuro oggi è cercare di capire cosa diremo domani “.
Appunto . Se i liberal americani pretendono di rovesciare lo status quo con questa terminologia da Pierino-torna-a-scuola , allora si capisce anche perché Bush è stato rieletto 3 anni fa . E’ veramente strano che tutta questa gente che dovrebbe fare andare bene il proprio cervello stimolandone altri , poi attacchi il “nemico” Bush con goliardate accademiche .
Non uno spunto decente davvero , solo doppi-sensi e non-sensi da scialbi dilettanti della politica .
Va beh , ad ognuno il suo mestiere . Anche se mi chiedo perché questo libro sia stato edito in italiano : per far contento quale lettore ? Forse un fido assistente veltroniano , o qualche futurologo italiano con la fissa della politica americana ? ci si può veramente interessare ai talk show del Tenessee e riderne di gusto ? Mah…
Mi dispiace , ma l’utopia racchiusa in queste pagine vola veramente basso e di interessante ho trovato solo l’introduzione nelle prime pagine intitolata “Il nostro mondo del XXI ha bisogno di un dizionario come questo ?” . Mentre lo sfogo a fine volume “L’arte del saggio “di Vonnegut non sarà proprio il massimo della lucidità ma comunque è onestamente in linea con il pensiero dello scrittore , forse leggermente naif ma comunque accettabile .
Di fronte a pag. 180 c’è in alto un disegno “Il mondo di oggi”- che presumo di un certo Steinberg ( ecco, un altro appunto all’ed. italiana : l’80% delle persone citate e degli artisti intervenuti sono noti al pubblico statunitense , ma qui in Italia chi li conosce ? , chi sa cosa hanno fatto o detto ? ) - che nella sua semplicità è veramente illuminante . Poi però leggo il copyright … o il copyleft forse ? ed è datato 1972 : significa forse che le buone idee liberal provengono da kennediana memoria , e che da lì più niente di nuovo è subentrato nelle idee progressiste ? Le minchiate di Bush e C. allora sono più appetibili dell’utopia wasp-liberal-newage ?
Questo libro è un ulteriore motivo che mi fa pensare che i Democratici ci hanno messo tanto del loro per perdere le elezioni presidenziali . O forse nulla : e questo è ancora più grave . E da non emulare altrove .
…any idea ?
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Re: Futuro dizionario d'America - AA.VV.
Quattordicesima legge di Turdy: se c'è un cattivo esempio da evitare a tutti i costi, ci sarà sicuramente qualcuno che lo seguirà e che persevererà. Che bello, viviamo la storia in presa diretta.i Democratici ci hanno messo tanto del loro per perdere le elezioni presidenziali
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