“La mano sinistra di Dio” di Jeff Lindsay

[strumm]

Non so se capita anche a voi, ma io ogni tanto mi leggo quello che chiamo fill-up. Il fill-up è un libro di mezzo, è una pausa tra due libri, è una lettura interlocutoria e il più delle volte è una boiata. Di solito lo scelgo tra quelli che prendono polvere a casa, naufraghi di chissà quale bizzarro viaggio. Nove volte su dieci sono libri che mi sono stati regalati da persone che non si curano molto di sapere cosa potrebbe piacermi, si accontentano di donarmi un libro, perché sanno che leggo. In questo caso invece si è trattato di un libro omaggio scelto da me a seguito di un ordine presso un negozio di libri online.

Beh, come si suol dire, mi è andata di culo. Non ho certo letto il libro del nuovo Gabriel Garcia Marquez, ma ho letto qualcosa di nuovo.

Lindsay sta a Deaver come Indiana Jones sta a Rambo.

Non c’è niente di sconvolgente nel romanzo. Un thriller in piena regola con ammazzamenti ad opera di un serial killer truculento e metodico. Fin qui è la storia della stragrande maggioranza della letteratura americana moderna da best seller.

La cosa originale di Lindsay è la chiave stilistica e la prospettiva con cui narra i fatti.

Il protagonista è un poliziotto e un serial killer. La sua narrazione in prima persona è ironica, scanzonata e frizzante. Specialmente i primi due terzi del libro volano. Lo humour nero mi è sempre piaciuto particolarmente. Dexter Morgan si psicoanalizza pagina dopo pagina e scherza continuamente su questa sua natura deviata, non si definisce neanche un essere umano, ma una cosa. Completamente privo di sentimenti e studioso attento dei comportamenti umani al punto da simularli ventiquattrore al giorno per permettere a se stesso di nascondere la sua natura e di rimanere aggrappato ad una società, che tutto sommato, gli fa compagnia.

Ha una sua morale, o meglio un suo codice di comportamento e lo usa per incanalare le sue pulsioni omicide.

Non vi dico altro, ma posso dirvi che se volete leggere per una volta un thriller moderno ben scritto che non abbia la seriosità dei classici autori americani e funzioni comunque come un orologio, questo è il libro.

Unica pecca, almeno per la mia percezione, le ultime ottanta pagine un po’ farraginose e scontate, ma nel complesso il libro è molto ben scritto. Forse sono solo io che mi aspetto sempre tantissimo.
Ora devo decidere se spararmi un altro fill-up (guarda caso ho un Deaver omaggio che mi osserva di sottecchi) o tuffarmi in “Delitto e castigo”. Un brivido!

[Conf]

mi ero dimenticato che era uno dei titoli che mi ero ripromesso di leggere quest'anno...lo metto subito in lista.

[Laura81]

Anche io lo avevo letto e anche a me, come a Strumm, non mi era dispiaciuta la figura, direi a tratti autoironica, del protagonista.

Piacevole

[frarosano]

da questo libro è stato tratto un ottimo telefilm "dexter"...
lo sta mandando in onda sky, io ho visto in lingua orginale e devo dire che mi ha molto colpito, non mi sarei mai immaginato di poter schierarmi dalla parte di un serial killer
il libro non è ancora uscito in edizione economica purtroppo...
comunque da poco è uscito anche il seguito

[Miss Piggott]

Nemmeno io ho letto i libri, ma sono una fan di Dexter.
Consiglio a tutti di vederlo, e di vederlo in originale. La recitazione dell'attore che interpreta Dexter (Micheal C. Hall, il David di Six Feet Under) perde molto in italiano, soprattutto a mio avviso per la scelta del doppiatore che ha una voce un'ottava più alta della sua...