Il libro contiene 17 racconti tutti belli e alcuni bellissimi dove si parla di solitudine, di abbandono, di incapacità di vivere con un tono spesso assurdo e ambiguo. I protagonisti sembrano tutti border-line o con esistenze ai margini della società. Ma il carnefice si trasforma in vittima se si cambia angolo di osservazione e la realtà non è poi sempre così chiara come sembra. Ad es. nel racconto (secondo me il più scioccante e bello della raccolta) “Un gesto di poco conto” una madre, in un momento di distrazione, fa cadere a terra il suo bambino e "lo rompe". E’ veramente una cattiva madre carnefice del figlio o la sua vittima come cerca di spiegare alla poliziotta? Non è il bambino che corre dei rischi, ma è la madre che li corre perchè si sta trasformando in una macchina: con il bambino morto le sembra di riappropriarsi della propria vita e normalità.
La difficoltà ad essere madre compare anche nel racconto “Nuotatori veri” dove l’unico contatto che la madre riesce ad avere con il figlio è nell’acqua insegnandogli a nuotare.
Altri racconti sono più grotteschi come “Il topo” dove il protagonista all’inizio del racconto è impegnato al computer nella soluzione di un difficile problema e, alla fine, si trova nel cortile a cercare di salvare un topo.
Molto bello è anche il racconto che dà il titolo alla raccolta: nella landa desolata dei ghiacci vive la famiglia Fahrenheit. I due bambini “…sapevano soltanto che quella era una vita beata. E perciò lo era”. Vivono felici in giorni senza notti, senza limiti di spazio e il loro più grosso timore non è che vengano separati, ma che iniziano a distinguersi e vorrebbero poter fermare lo sviluppo dei propri corpi temendo con orrore l’arrivo dei primi segni di barba e di femminilità. I due gemelli crescono isolati e, con la morte della madre, capiscono che la loro solitudine non è data solo dal posto dove vivono, ma anche dal padre che non li vuole più: non si arrendono e decidono di partire per scoprire il vasto mondo di cui la madre parlava sempre.
Alcuni racconti sono fin troppo brevi e avrebbero potuto diventare un vero e proprio romanzo.
Ve li consiglio.
I gemelli Fahrenheit - Michel Faber
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