"I fisici" - Friedrich Durrenmatt

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Towandaaa
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"I fisici" - Friedrich Durrenmatt

Messaggio da Towandaaa »

Un tema sempre di stretta attualità sottende a questa opera teatrale paradossale, grottesca, a tratti comica, ma comunque venata di un forte pessimismo: il rischio che ogni nuova scoperta o teoria scientifica possa essere snaturata, piegata ad interessi politici e/o economici, fino a diventare deleteria.
I tre protagonisti di questa pièce sembrano trovare una via di fuga da questo circolo vizioso: drammatica, estrema, alienante ma, comunque sia, forse l'unica possibile ("Solo nel manicomio siamo ancora liberi. Solo nel manicomio ci è ancora permesso di pensare. In libertà i nostri pensieri sono dinamite"). Una via di fuga dettata sia dal desiderio di non vedere frantumate nel mondo della vita reale le proprie convinzioni, di non trovarsi a doverle riconoscere solo come illusioni; ma anche, più egoisticamente, dalla volontà di sfuggire alle proprie responsabilità penali, destinate ad infrangersi contro lo scudo della pazzia.
Fino a qui le analogie sono tali e tante che mi viene spontaneo pensare all'"Enrico IV" di Luigi Pirandello, altra commedia (e ben più nota) della pazzia non come malattia ma come scelta.
Ma credo di poter individuare in entrambe queste opere teatrali una ulteriore analogia, forse meno evidente. In entrambi i casi il lettore/spettatore viene condotto dagli autori a guardare con indulgenza alla scelta di pazzia dei protagonisti, a non classificarla esclusivamente come mero atto di opportunismo egoista, suggerendo un'altra possibile interpretazione. In una dimensione individuale, nel caso di Enrico IV, come rifugio rispetto alla consapevolezza del male di vivere ("Sono guarito, signori: perchè so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio quieto ! Il guaio è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla, la vostra pazzia"). In una dimensione universale, nel caso dei fisici, come atto di sacrificio personale sull'altare del benessere mondiale: come si evince esplicitamente da una delle note-monito finali (n° 16 "Il contenuto della fisica riguarda solo i fisici, i suoi effetti riguardano tutti") e dalle tre battute brevissime, taglienti e con valore di altrettanti epigrammi, che si leggono a pagina 72 ("Pazzi, eppure saggi" - "Prigionieri, eppure liberi" - "Fisici, eppure innocenti").
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andreafranco
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Messaggio da andreafranco »

ciao,
questa recensione è stata inserita anche su OperaNarrativa alla seguente pagina:

http://www.operanarrativa.com/index.php?q=node/820

buona lettura
Andrea
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Hsaretta
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Messaggio da Hsaretta »

Ciao!
Sai che questa opera è da quando ne ho letto un pezzetto durante una lezione di tedesco alle superiori (si parla quindi di moooolti anni fa, sigh!) che la cerco e non riesco a trovarla?
E' stata ristampata? Perché 15 anni fa mi dicevano che non era reperibile...

Besos

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Messaggio da last-unicorn »

durante una lezione di tedesco
Quindi puoi leggerlo in lingua originale... :whistle:
Che io ero convinta di avere, ma non riesco a trovare il libro... :wall:
Hsaretta
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Messaggio da Hsaretta »

Nein, in lingua originale non sarei più capace ormai... A meno che non mi metta d'impegno, ma credo che lo farò quando sarò in pensione.

Se avete notizie della versione italiana, fate un fischio!
(quasi quasi la pubblico io... :lol: )

Besos

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Towandaaa
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Messaggio da Towandaaa »

per Hsaretta - ti rispondo solo ora perchè solo ora ho visto il tuo messaggio.

Il libro che ho letto io era un ring (lanciato da masia): trovi qui il thread, se vuoi iscriverti http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... 977#348977

Oppure, vai a questa pagina http://www.tuttobenetranne.it/copionap.htm#F e scarica il testo.
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GaliAnna
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Messaggio da GaliAnna »

Ho letto questo libro grazie alring di masia.
Per i soliti motivi di pigrizia copio-incollo la mia j.e.:

In effetti si legge davvero in fretta, un po' per la dimensione, un po' per il modo scorrevole e avvincente in cui è organizzata la trama.
Non mi è facile in questo momento scrivere di questo libro, mi rifaccio un po' a quello che ha detto Towandaa.

E' una storia che fa riflettere e che va molto oltre ciò che sembrerebbe inizialmente, quindi merita sicuramente un approfondimento e un'attenzione in più.
IL tema più scottante è sicuramente quello della "responsabilità", ma anche quello del "sacrificio" (delle infermiere...). Quanto, dove e come possiamo arrivare per difendere i nostri principi, la nostra libertà o l'umanità intera?
Il valore dell'umanità e la somma del valore delle singole esistenze e quindi vale di +?

Tanti gli interrogativi rimasti aperti dopo la lettura di questo libriccino tanto esiguo e tanto denso.
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L'Amore è l'unica schiavitù che ci rende più liberi [RB]
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