Questo libro contiene tredici bellissimi racconti alcuni ironici, altri divertenti, altri cinici, spesso surreali. I personaggi sono spinti sempre all’eccesso per ottenere quello che vogliono: successo, soldi o gloria e vengono descritti a volte con tono grottesco, ma in altri prevale una profonda tristezza e compassione. Soprattutto due racconti sono, secondo me, bellissimi: “La casa che sprofondava” dove un’anziana signora, recentemente vedova, inizia ad allagare la sua casa affinché possa sprofondare dalle fondamenta annullando tutto quanto ha vissuto nella casa e, in particolare, il ricordo di un marito molto amato da giovane ma che si è trasformato nel tempo in un tiranno. Questa casa zuppa d’acqua con il solo rumore dell’acqua che scorre e l’immagine della vecchietta trascinata via dalla polizia sconvolgono la giovane vicina che si avvicina per vedere dentro e capire che cosa può avere spinto quella dolce vecchietta a quel disastro: “l’intonaco si stava sgretolando, la carta da parati si stava staccando, il tappeto e i pavimenti erano rovinati. Aveva immaginato di trovare un disastro, ma questa era pura follia, puro suicidio. Dolore, ecco cos’era. O no?”
L’altro racconto molto bello è “La mosca umana” dove un immigrato è disposto a tutto e a far di tutto rischiando continuamente la propria vita impersonando un “supereroe” per avere successo: non sono i soldi che lo attirano, ma la gloria e la fama. Quest’ansia di successo appare incomprensibile al suo stesso agente che non riesce a comprendere questa ossessione che sembra essere una follia suicida.
Nel racconto “Amore moderno”, invece l’ossessione per l’igiene della protagonista viene descritta in modo surreale e grottesco ed è molto divertente.
Ve lo consiglio.
Se il fiume fosse whisky - T. Coraghessan Boyle
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