James Dyer rivela fin dalla sua nascita una strana anomalia: non sente il dolore e le sue ferite guariscono molto velocemente. Da bambino lo credono ritardato, non piange, il suo sguardo sembra assente e non è in grado di parlare.
La sua insensibilità al dolore lo rende anche indifferente agli altri, come se non fosse possibile per lui provare empatia in quanto non conosce la sofferenza: dopo che la sua famiglia viene praticamente sterminata dal vaiolo, abbandona la sorella superstite che lo amava tantissimo al suo destino di cieca del tutto indifferente a quello che le potrebbe accadere. Inizia a girare per le fiere e i paesi con un truffatore che, sfruttando la sua assoluta insensibilità al dolore e alla velocissima capacità di recupero da ferite e traumi, imbroglia la gente vendendo finte porzioni magiche. Poi si ritrova sotto la protezione di uno strano personaggio che colleziona esseri umani anomali (dalle due gemelle siamesi al maggiordomo con 6 dita per ogni mano). L’insensibilità alla sofferenza lo spinge inevitabilmente verso la carriera chirurgica dove si afferma come bravissimo chirurgo e non si preoccupa assolutamente di devastare la vita privata del medico che gli ha insegnato tutto rubandogli moglie e clientela. Gli si prospetta una possibilità di carriera incredibile: raggiungere per primo la Russia per vaccinare la zarina. Durante il cammino, l’incontro con una strana donna che a volte sembra un angelo e a volte una strega cambierà il corso del suo destino.
E’ un libro inquietante che descrive una Inghilterra tetra dove, alla fine del XVIII secolo, la medicina è ancora in bilico tra la magia e la scienza e dove accanto alla rivoluzione industriale si trovano ancora superstizione e timore del soprannaturale. Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura: ci sono spesso salti temporali (infatti il libro inizia proprio con l’autopsia di James), il racconto a volte viene sviluppato attraverso le lettere scritte dai vari personaggi o tramite le pagine di un diario.
Non so bene perché, ma mi ha ricordato “Profumo” di Suskind.
Ve lo consiglio.
Il talento del dolore - Andrew Miller
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie