
Conoscevo Robert Harris da parecchio, e Fatherland è uno dei libri migliori che io abbia letto negli ultimi anni. Pompei è ancora meglio. Imperium li batte tutti.
Rimane il talento di Harris nel raccontare una storia all'interno di un contesto noto (Pompei, Imperium) o meno (Fatherland) senza renderlo in maniera didascalica ma ponendolo come dato di fatto e cercando con naturalezza la complicità del lettore e, incredibilmente, facendogli scordare che lui quella storia già la sa.
Ottimo escamotage, da questo punto di vista, in Imperium: come raccontare la storia di un uomo di cui noi sappiamo vita, morte e pensieri, grazie alle sue lettere? Facendola raccontare dal suo schiavo Tirone pochi anni dopo gli avvenimenti e quindi supponendo che i contemporanei che leggono sanno altrettanto bene i fatti.
Ma Harris è talmente bravo a coinvolgere il lettore nella trama, che quando Tirone dice 'Vorrete ora che passi a raccontare di quando è diventato console' la mia reazione è stata "ma come! me lo dici già?!?" e poi mi son data della scema perché certo che è diventato console

La ricostruzione storica non per questo è scarsa, anzi: fedelissima ed evocativa, e tutti i personaggi (Cicerone ovviamente, ma anche Pompeo, Crasso, Cesare...) sembrano vivi e contemporaneamente attualissimi.
Da leggere sia da chi ama la storia e ritroverà ciò che apprezza reso pieno di vita, e da chi l'ha sempre odiata e non si accorgerà neanche che è la stessa cosa che ha studiato a scuola
