Il protagonista Gregorio racconta la sua vita a un personaggio la cui identità si scoprirà solo alla fine: è nato nano ed è stato respinto da tutti a partire dalla sua stessa madre che l’ha venduto a un circo, rilegato a pulire le gabbie degli animali dall’età di 6 anni inizia a girare la Spagna con questo scalcinato circo e conoscerà molti strani personaggi fino ad arrivare alla fine della sua vita ad essere ricco e temuto, ma mai rispettato o amato. E’ un personaggio inquietante che attraversa la sua vita e la storia del suo paese dominato dalla dittatura di Franco con apparente superficialità e intento sempre solo a sopravvivere e per ciò non disdegna le menzogne, i raggiri, le delazioni politiche fino al tradimento, senza alcun motivo, di un suo conoscente.
Un libro “politicamente scorretto” visto che il personaggio ha tutte le caratteristiche per suscitare la nostra simpatia e il nostro tifo per lui ma si comporta in maniera odiosa con le sue delazioni e lo sfruttamento di chi è più debole di lui. Siccome il romanzo è raccontato da lui, vediamo il mondo attraverso i suoi occhi e non possiamo non percepire il cinismo che non è solo frutto delle umiliazioni ricevute, ma nasce da un desiderio di “potere”. Sfrutta gli altri e le sue delazioni contro i comunisti nascono solo dal proprio tornaconto e non da una visione politica favorevole al franchismo (“Francisco Franco Bahamonde, Caudillo di Spagna per grazia di Dio, era un cadavere in preda alla flebite che sopravviveva grazie a un respiratore; un rottame intubato dal cui naso uscivano cavi simili a estremi cordoni ombelicali, che faticosamente lo tenevano ormeggiato a questo mondo in un tentativo di immortalità destinato al fallimento”.). Ma non è solo il franchismo ad essere sbeffeggiato, anche la retorica dei comunisti incarnati nel personaggio obsoleto della vecchia Fe Buyes, così chiusa nel suo ruolo di anziana comunista combattente da diventare ridicola.
Madrid appare come una città scura e sporca dove sembra sempre piovere e dove Gregorio vive tra violenza e azioni disumane come se fosse la normalità.
Nonostante tutto ciò, Gregorio è un personaggio che si impone per come riesce a sopravvivere, per come ragiona e non si lascia influenzare da nessuno e per come lucidamente descrive la sua vita perfettamente conscio di quello che gli altri pensano di lui (o meglio: di quello che i lettori pensano di lui).
Ve lo consiglio perchè un libro molto bello anche per lo stile di scrittura con le ripetizione di alcune frasi, di alcuni pezzi di storia e per l’idea ricorrente della “mala morte” che Gregorio non ha mai augurato a nessuno (“l’essere umano si mantiene al mondo quasi senza accorgersi della tragedia che lo attende. C’è chi si inventa un dio per sottrarsi all’angoscia e chi, per allontanare l’inevitabile, soddisfa l’immediatezza del piacere; però la morte usa con tutti lo stesso metro.”).
La mala morte - Fernando Royuela
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