"Splendente come una padella" - Amélie Nothomb

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Towandaaa
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"Splendente come una padella" - Amélie Nothomb

Messaggio da Towandaaa »

Fin dall'inizio della mia esperienza "corsara" mi sono più volte imbattuta in opinioni sugli scritti di Amélie Nothomb che non potevano non incuriosire chi, come me, non aveva mai letto niente di questa autrice. Soprattutto, il ricorrere dell'aggettivo coniato ad hoc ("nothombiano" in tutte le sue declinazioni e con accezioni talvolta positive e talaltra negative) mi aveva fatto pensare a qualcosa di decisamente originale, da provare, insomma !
Ora, dopo questa mia prima lettura, penso che la cosa più onesta da fare sia rinviare un giudizio più approfondito a quando avrò letto altro di questa autrice, peraltro piuttosto prolifica, a quanto sembra.
Per il momento mi limito ad indicare una breve impressione per ognuno dei quattro racconti di questa raccolta.
"Leggenda forse un po' cinese" - ho letto recentemente una raccolta di fiabe di Oscar Wilde ("Il pricipe felice - Una casa di melograni") ed ho subito notato una certa somiglianza. Un po' moraleggiante nel suo anticonformismo e con canoni diversi da quelli usuali delle fiabe, pur essendo anche questo racconto una fiaba.
"L'olandese ferroviario" - mi ha divertito. Peccato per la sua brevità, anche se forse, sviluppare più a lungo questa racconto avrebbe significato snaturare il suo intento, che credo sia quello di colpire ma senza dare spiegazioni. Secondo me si presterebbe ad una trasposizione televisiva di quelle del tipo degli episodi di Mr. Bean: le capacità di mimica facciale di quest'ultimo potrebbero ben interpretare lo sbigottimento di chi si trova ad assistere ad una tale performance linguistica !
"Di qualità migliore": se è vero che in tutte le attività dell'uomo si può notare una propensione al miglioramento oppure una ricerca di difficoltà crescenti, perchè dovrebbe essere diversa l'attività del serial killer ?!! Credo che questo sia lo spunto di questo racconto, grottesco e paradossale quanto si vuole, ma comunque coerente all'assunto, e sviluppato con maestria. Provocatorio anche: chi ha stabilito che come vittima una top model sia di qualità migliore rispetto ad una donna con una occupazione più comune ?!
"L'esistenza di Dio" - il racconto che mi ha colpito di più. Ancora una volta un esercizio sul tema del paradosso, ma questa volta ha ad oggetto una delle costanti della storia di tutti i tempi: la violenza dell'uomo verso i propri simili ispirata a oppure imposta da oppure mascherata sotto motivazioni religiose. Ed anche se il punto di partenza (il referendum e i suoi preparativi) è quanto mai assurdo, non per questo è meno meritevole di riflessione la conclusione: nemmeno un metodo democratico paradossalmente impiegato per decretare l'opinione prevalente in questo campo sarebbe esente da conseguenze comunque violente.
Sicuramente in futuro leggerò altre opere di questa autrice che mi ha colpito per la sua originalità, di contenuti e di stile, ma che ancora conosco troppo poco.
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tilly77
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Messaggio da tilly77 »

Towandaaa non ti fare scoraggiare da questo esperimento, interessante ma sicuramente "minore" rispetto ad altre opere.
A me è piaciuto perché comunque adoro la Nothomb anche quando non partorisce opere riuscitissime (ma scrivendo tanto penso sia anche normale), ma capisco che come primo approccio verso questa scrittrice non sia folgorante.

Ecco la mia laconica je al ring:

Amando lo stile della Nothomb ho apprezzato anche questo esperimento, in particolare l'elogio della bruttezza come ribellione alla banalità della conformistica bellezza a tutti i costi e il referendum su Dio con l'inserimento finale dell'autrice come personaggio (ad Amélie piace proprio farsi figura di carta...).
Efficaci anche i disegni. Grazie a Banshee per questo ulteriore tassello del cangiante puzzle Nothomb! ;)
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