"La passione secondo Thérèse" - Daniel Pennac

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Towandaaa
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"La passione secondo Thérèse" - Daniel Pennac

Messaggio da Towandaaa »

Sebbene io mi stia calando nelle vicende della tribù dei Malaussène in modo cronologicamente non ortodosso (prima di questo avevo letto solo “La fata carabina”) sto coltivando una grande simpatia per questi personaggi.
Si tratta di figure del tutto non convenzionali, si muovono sempre all’interno di vicende che hanno del paradossale, hanno meccanismi di reazione agli eventi del tutto originali, ma sebbene tutto ciò, non li percepisco come distanti: hanno una loro concretezza, nel carattere e nelle azioni, che ti coinvolge.
E apprezzo molto anche lo stile divertente, diretto e schietto dell’autore, e la sua maestria: perché non è facile dipingere avvenimenti così assurdi e farli apparire concreti ed anzi, inserire velatamente, sotto il piano immediatamente percepibile dell’allegoria e della satira, un messaggio che induce a riflessioni ulteriori (e qui non posso non ricordare l’idea del “sentimento del contrario” affermata nel suo saggio sull’umorismo dal mio prediletto Pirandello: il valore intrinseco dell’umorismo non deve consistere nel divertimento o nella risata fine a se stessi, ma nella facoltà di suscitare riflessioni ulteriori, anche di segno opposto).
Da “La fata carabina” avevo tratto spunto per pensare a quanto già i singoli da soli, al di fuori di interventi istituzionalizzati, possano fare per soccorrere categorie svantaggiate e socialmente reiette.
Ne “La passione secondo Thérèse” ho scorto un tema di fondo, che affiora dopo che le risate suscitate dal testo spontaneamente si sono esaurite: è assurdo il mondo dipinto da Pennac o è assurdo il mondo in cui viviamo ? Il fatto di scoprire che un personaggio politico in vista e stimato sia in realtà un trafficante senza scrupoli, e il fatto che la sopravvivenza di un asilo nido sia garantita dal denaro proveniente da quei traffici, purtroppo, rinviano per analogia più o meno manifesta a fatti a cui la cronaca ci ha già abituato, al malcostume, alla disonestà, alle manchevolezze istituzionali . Tutte questioni che certamente non fanno ridere, ma che si rischia a volte di accantonare, di dimenticare, proprio sotto la spinta dell’abitudine…….
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Yucatan
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Messaggio da Yucatan »

Ho letto questo libro "indotta" da un ring del bc, perchè ancora non avevo letto la prosivendola, la fata carabina e tutti gli altri titoli che tante persone mi hanno decantato e che ho messo in attesa, tra le altre letture.

I personaggi sono realistici nel loro essere incredibili ed effettivamente, anche gli effetti narrativi più eclatanti, sembrano presi dalle pagine del giornale.
A me la descrizione che è piaciuta di più è stata quella di Therese al mattino, dopo aver pianto nel letto della coppia gay. La felicità "epidermica" del suo respiro era contagiosa. e i dialoghi conseguenti sono stati trascritti nel mio quadernino delle frasi da ricordare.
Però ogni tanto mi chiedo: sarà sfacciato regalarlo o consigliarlo ad un amico gay?
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