Vikas Swarup - Le dodici domande
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Vikas Swarup - Le dodici domande
Un ragazzo di Nuova Delhi viene arrestato perchè... ha vinto, rispondendo esattamente a tutte e dodici le domande, il primo premio di un quiz televisivo molto simile al nostro "Chi vuol essere milionario". La produzione ne ha richiesto l'arresto perchè convinta che il ragazzo, povero e senza istruzione, abbia barato. Interviene una misteriosa giovane avvocatessa che riesce a far rilasciare il ragazzo, in attesa del processo: lo porta a casa sua e gli chiede di raccontarle come sono andate esattamente le cose, come ha fatto a dare sempre la risposta esatta, anche alle domande più difficili....
Uno dei libri che più mi hanno emozionata ultimamente. Il racconto è incalzante, con poche descrizioni e molti fatti. Particolarmente originale, ed a mio avviso riuscita, la costruzione del romanzo, con un capitolo dedicato a ciascun pezzo di vita che il portagonista racconta all'avvocato e che racchiude in sè, perchè "vissuta", la risposta a ciascuna delle domande del quiz televisivo.
Come qualcuno mi ha fatto notare, c'è anche una "crittografia" nascosta, che io non avevo colto...
Un romanzo che piacerà a tutti coloro che hanno amato "Il cacciatore di aquiloni"
Uno dei libri che più mi hanno emozionata ultimamente. Il racconto è incalzante, con poche descrizioni e molti fatti. Particolarmente originale, ed a mio avviso riuscita, la costruzione del romanzo, con un capitolo dedicato a ciascun pezzo di vita che il portagonista racconta all'avvocato e che racchiude in sè, perchè "vissuta", la risposta a ciascuna delle domande del quiz televisivo.
Come qualcuno mi ha fatto notare, c'è anche una "crittografia" nascosta, che io non avevo colto...
Un romanzo che piacerà a tutti coloro che hanno amato "Il cacciatore di aquiloni"
Ultima modifica di FrancaB il mer nov 14, 2007 4:45 pm, modificato 1 volta in totale.
- Towandaaa
- Olandese Volante
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la trama è davvero originale e interessante.......confesso di non aver letto "Il cacciatore di aquiloni" ..... ma questo lo leggerei proprio volentieri !
Ti sembro sfacciata se ti chiedo quali sono i tuoi programmi per questo libro ?!

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- Towandaaa
- Olandese Volante
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allora, intanto ti ringrazio qui e mi fiondo a iscrivermi là !



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Il mini-ring è stato aperto qui: http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... highlight=
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Riporto la mia JE (avevo partecipato a un precedente ring).
\nUn bellissimo libro che, attraverso la storia del giovane cameriere Ram Mohammad Thomas, orfano e ragazzo di strada che diventa vincitore di un quiz miliardario, offre uno spaccato dell'India contemporanea, vista dalla parte di chi dalla vita non ha avuto niente e cerca in un qualche modo di arrangiarsi, tirare avanti, senza comunque rinunciare ai propri sogni. I temi trattati sono spesso duri, la pedofilia, lo sfruttamento dei mendicanti, la violenza contro le donne, ma l'autore riesce a presentarli sempre con una giusta dose di ironia, evitando l'effetto commozione (quasi sempre,
\nUn bellissimo libro che, attraverso la storia del giovane cameriere Ram Mohammad Thomas, orfano e ragazzo di strada che diventa vincitore di un quiz miliardario, offre uno spaccato dell'India contemporanea, vista dalla parte di chi dalla vita non ha avuto niente e cerca in un qualche modo di arrangiarsi, tirare avanti, senza comunque rinunciare ai propri sogni. I temi trattati sono spesso duri, la pedofilia, lo sfruttamento dei mendicanti, la violenza contro le donne, ma l'autore riesce a presentarli sempre con una giusta dose di ironia, evitando l'effetto commozione (quasi sempre,
). Soprattutto e' bello il modo di vedere il mondo, e quindi raccontare la sua storia, di Ram: nonostante le sue peripezie, non perde l'ingenuita' dello sguardo di un bambino e la fiducia innata nella bonta' e buona fede di chi gli sta di fronte, una lezione nei confronti di chi, dall'alto della sua "ricchezza", guarda il resto del mondo con diffidenza.Here be spoilersuna lacrima per Shankar era inevitabile...
- claudia1964
- Re del Mare
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Riporto anch'io la mia j.e. relativa a questo libro, che ho letto grazie ad un ring in corso
"La dura vita nell'India moderna raccontata attraverso gli occhi innocenti di un ragazzino: una vita di sopravvivenza, di stenti e di abbandono, dove non c'e' tempo per fermarsi a pensare ma bisogna sempre e comunque andare avanti.Mi ha tenuta incollata alle pagine fino all'ultimo, mi ha commosso, fatto ridere, riflettere e arrabbiare...ho sofferto e gioito insieme al protagonista.Bel libro. "
Ne consiglio la lettura.
"La dura vita nell'India moderna raccontata attraverso gli occhi innocenti di un ragazzino: una vita di sopravvivenza, di stenti e di abbandono, dove non c'e' tempo per fermarsi a pensare ma bisogna sempre e comunque andare avanti.Mi ha tenuta incollata alle pagine fino all'ultimo, mi ha commosso, fatto ridere, riflettere e arrabbiare...ho sofferto e gioito insieme al protagonista.Bel libro. "
Ne consiglio la lettura.
Nei momenti in cui ti sarà difficile prendere una decisione, pensa al più povero dei poveri, al più debole dei deboli e chiediti se la tua decisione lo renderà un pò più padrone del suo destino (Gandhi)

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Non solo in quell'occasione...
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\nQueste cose mi intrippano sempre un sacco....
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\nHere be spoilersTutte le parole pronunciate da Shankar, che nel testo sembrano un'accozzaglia di suoni incomprensibili, in realtà si possono decrittare. Me l'ha fatto notare un amico che ha letto il libro in inglese. Questo è quello che mi ha scritto:
\n
\n"a=d b=f c=g d=h e=j f=k g=l h=m i=n j=u k=o l=p m=q n=r o=s p=t q=i r=v s=w t=x u=y v=z w=b x=a y=c z=e
\nsostituisci ed ottieni:
\nUzo Q fiks x ckka lgxyz = Yes I know a good place
\nYkhz Sqpd Hz = Come with me
\nDz izzao x nkkh = We need a room
\nQ Gkrz ukj hjhhu = I love you mommy
\netc etc etc ... buon divertimento
\ntrovandomi all'estero, ho comprato questo stesso libro che si intitola "Q&A", in inglese, ed ho notato che la questione del codice crittografico è, in un certo qual modo, più chiara nell'edizione inglese perché:
\n- a pagina 229 il capitolo è intitolato "X GKRZ OPKNU (or A LOVE STORY)" e questo rende più semplice capire che X=A G=L K=O R=V Z=E O=S P=T K=O N=R U=Y
\n- a pagina 286 Ram dice "Q BZZG CNZXP" e subito dopo ripete "I said I FEEL GREAT" ed anche questo rende chiaro che Q=I B=F Z=E Z=E G=L C=G N=R Z=E X=A P=T
\nA questo punto abbiamo già un buon numero di lettere decodificate ed il resto poi viene da se!
\nIl problema, semmai, nasce con la traduzione italiana ... in quanto, avendo mantenuto le stesse parole "incomprensibili" del testo originale, la crittografia è impossibile ... a meno che si conosca l'inglese!"
\n
\nQueste cose mi intrippano sempre un sacco....

- Towandaaa
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
- Località: Peccioli (Pisa)
Questa è la J.E. che ho appena riportato nel journal del libro che sta girando grazie al ring di pedonebianco:
Originale l’idea da cui nasce questo romanzo e originale la struttura in cui si articola: un capitolo per ciascuna delle domande a cui il protagonista ha risposto durante il quiz; dodici capitoli della vita di Ram che gli hanno consentito di “imparare”, ma a caro prezzo, le nozioni che gli sono tornate utili per vincere.
Storie drammatiche e raccapriccianti, ma venate di un certo tocco di ironia, quella delicata che solo il candore di un ragazzino può far riversare su situazioni che non fanno affatto sorridere.
E’ proprio l’ingenuità di alcune delle riflessioni del protagonista a farci ricordare che si tratta pur sempre di un ragazzino, perché l’insieme di crude esperienze che ha collezionato in pochi anni sarebbe invece già più che sufficiente a incupire l’intera vita di una persona ben più avanti con l’età.
Allo stesso modo, il continuo riferimento al quiz televisivo, praticamente identico a quello trasmesso attualmente anche in Italia, è proprio lì a ricordarci, purtroppo, che sebbene ci troviamo di fronte a episodi di crudeltà inaudita, niente ci autorizza nemmeno ad accantonarli come vicende lontane nel tempo e ormai superate.
Ram ci dimostra che veramente (e ancora bisogna aggiungere purtroppo) l’esperienza è maestra di vita, e non si può fare a meno di sentirsi solidali con lui (e con il suo amico Salim) anche nei frangenti in cui si sono trovati a dover dare al proprio comportamento una connotazione delittuosa. Per quanto riguarda invece gli espedienti e le astuzie con cui riescono a sbarcare il lunario, ci si può trovare anche a sorridere, ma si tratta pur sempre di quei sorrisi amari, subito seguiti dalla considerazione che comunque dei ragazzini come loro dovrebbero poter impiegare la propria inventiva in altri contesti. Ci sono infine alcuni momenti più intensamente riflessivi, che spingono il lettore a pensieri ulteriori e personali; quello che è certo (e di nuovo sorge spontaneo un profondo senso di amarezza) è che non sembra possibile siano espressione di un ragazzino (solo per fare qualche esempio: “I sogni hanno presa solo sulla nostra mente, ma con i soldi si può controllare la mente degli altri” – “E’ davvero così desiderabile un’esistenza senza desideri ? La povertà di desideri è davvero migliore della povertà vera e propria ?” – “Più grande è il sogno, maggiore è la delusione” – “Film su un mondo fantastico. Un mondo in cui i ragazzini hanno la mamma e il papà, e festeggiano il compleanno”).
Un romanzo dunque che ho apprezzato veramente molto, anche per il coinvolgimento in cui mi ha stretta a sé e i diversi “colori” di partecipazione emotiva in cui mi sono trovata durante la lettura. La mia opinione più che positiva poi è tale da risultare appena scalfita da una piccola nota negativa che sinceramente mi sento di segnalare. Il linguaggio di Ram mi sembra poco appropriato alla sua storia personale: forse l’autore avrebbe potuto esprimere questi temi, pur complessi, con un parlato più semplice che rispecchiasse in modo più fedele la scarsa educazione ricevuta da Ram e il complessivo background di questo personaggio (anche se questo avrebbe probabilmente reso meno scorrevole la lettura).
Per quanto riguarda il finale, forse ad un primo esame può apparire un po’ troppo roseo, un po’ troppo “happy ending” (anche se, dopo tutto quello che Ram ha passato, mi è tornato alla mente lo sfogo di Renzo de “I promessi sposi”, quando afferma con sollievo “A questo mondo c’è giustizia, finalmente !”). Penso però che il “vero” finale sia quello delle poche pagine appena precedenti, quelle del faccia a faccia fuori onda prima dell’ultima domanda del quiz, in cui viene svelata l’identità del conduttore televisivo e la ragione principale che ha spinto Ram a partecipare alla trasmissione: un inatteso colpo di scena da cui la figura del protagonista esce ancor più nobilitata.
Originale l’idea da cui nasce questo romanzo e originale la struttura in cui si articola: un capitolo per ciascuna delle domande a cui il protagonista ha risposto durante il quiz; dodici capitoli della vita di Ram che gli hanno consentito di “imparare”, ma a caro prezzo, le nozioni che gli sono tornate utili per vincere.
Storie drammatiche e raccapriccianti, ma venate di un certo tocco di ironia, quella delicata che solo il candore di un ragazzino può far riversare su situazioni che non fanno affatto sorridere.
E’ proprio l’ingenuità di alcune delle riflessioni del protagonista a farci ricordare che si tratta pur sempre di un ragazzino, perché l’insieme di crude esperienze che ha collezionato in pochi anni sarebbe invece già più che sufficiente a incupire l’intera vita di una persona ben più avanti con l’età.
Allo stesso modo, il continuo riferimento al quiz televisivo, praticamente identico a quello trasmesso attualmente anche in Italia, è proprio lì a ricordarci, purtroppo, che sebbene ci troviamo di fronte a episodi di crudeltà inaudita, niente ci autorizza nemmeno ad accantonarli come vicende lontane nel tempo e ormai superate.
Ram ci dimostra che veramente (e ancora bisogna aggiungere purtroppo) l’esperienza è maestra di vita, e non si può fare a meno di sentirsi solidali con lui (e con il suo amico Salim) anche nei frangenti in cui si sono trovati a dover dare al proprio comportamento una connotazione delittuosa. Per quanto riguarda invece gli espedienti e le astuzie con cui riescono a sbarcare il lunario, ci si può trovare anche a sorridere, ma si tratta pur sempre di quei sorrisi amari, subito seguiti dalla considerazione che comunque dei ragazzini come loro dovrebbero poter impiegare la propria inventiva in altri contesti. Ci sono infine alcuni momenti più intensamente riflessivi, che spingono il lettore a pensieri ulteriori e personali; quello che è certo (e di nuovo sorge spontaneo un profondo senso di amarezza) è che non sembra possibile siano espressione di un ragazzino (solo per fare qualche esempio: “I sogni hanno presa solo sulla nostra mente, ma con i soldi si può controllare la mente degli altri” – “E’ davvero così desiderabile un’esistenza senza desideri ? La povertà di desideri è davvero migliore della povertà vera e propria ?” – “Più grande è il sogno, maggiore è la delusione” – “Film su un mondo fantastico. Un mondo in cui i ragazzini hanno la mamma e il papà, e festeggiano il compleanno”).
Un romanzo dunque che ho apprezzato veramente molto, anche per il coinvolgimento in cui mi ha stretta a sé e i diversi “colori” di partecipazione emotiva in cui mi sono trovata durante la lettura. La mia opinione più che positiva poi è tale da risultare appena scalfita da una piccola nota negativa che sinceramente mi sento di segnalare. Il linguaggio di Ram mi sembra poco appropriato alla sua storia personale: forse l’autore avrebbe potuto esprimere questi temi, pur complessi, con un parlato più semplice che rispecchiasse in modo più fedele la scarsa educazione ricevuta da Ram e il complessivo background di questo personaggio (anche se questo avrebbe probabilmente reso meno scorrevole la lettura).
Per quanto riguarda il finale, forse ad un primo esame può apparire un po’ troppo roseo, un po’ troppo “happy ending” (anche se, dopo tutto quello che Ram ha passato, mi è tornato alla mente lo sfogo di Renzo de “I promessi sposi”, quando afferma con sollievo “A questo mondo c’è giustizia, finalmente !”). Penso però che il “vero” finale sia quello delle poche pagine appena precedenti, quelle del faccia a faccia fuori onda prima dell’ultima domanda del quiz, in cui viene svelata l’identità del conduttore televisivo e la ragione principale che ha spinto Ram a partecipare alla trasmissione: un inatteso colpo di scena da cui la figura del protagonista esce ancor più nobilitata.
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