"Italiani con valigia" - Beppe Severgnini

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Towandaaa
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"Italiani con valigia" - Beppe Severgnini

Messaggio da Towandaaa »

Ho sempre apprezzato in Beppe Severgnini due pregi che portano la sua indubbia dote per l'umorismo e l'ironia a esprimersi in scritti che divertono in modo intelligente: la misura e l'equilibrio.
Con misura intendo riferirmi alla facoltà di suscitare il sorriso e anche le risate senza ricorrere a un linguaggio volgare o sboccato, senza esagerare in modo paradossale le situazioni che intende prendere di mira (anche perchè a volte sono già abnormi di per sè, ma questo è un altro discorso .....), senza costruire artificiose circostanze per improbabili macchiette.
Con equilibrio intendo riferirmi alla facoltà di giudizio, che rimane sempre lucida, e non asservita e piegata secondo le necessità del caso; da ciò derivano passi in cui si mettono in ridicolo, condannandoli, vizi, malcostume e inefficienze, ma anche passi in cui si sottolineano, elogiandoli, esempi di impegno, educazione, buon funzionamento. Perchè una esposizione a senso unico, dove non c'è niente che vada bene, dove tutto è da distruggere e ricostruire, dove nessuno dimostra di saper fare quello che gli si chiede, non può che apparire forzata, esagerata e artificiosa, e non mi diverte più, anzi, suscita in me una certa insofferenza (trovo insopportabile l'umorismo che faccia ricorso esclusivamente a triti luoghi comuni).
Dunque la misura e l'equilibrio conferiscono all'indubbiamente acuto e allenato spirito di osservazione di Severgnini, i binari corretti su cui muoversi per offrire al lettore pagine spassose in cui si dilunga senza mai stancare su particolari esilaranti, ma anche frasi concise e lapidarie che lasciano intendere molto più di quanto dicano.
Esempi delle prime si possono trovare nella descrizione delle diverse abitudini dei taxisti registrate in ogni angolo del mondo e nella esposizione delle disavventure a cui possa andare incontro un ignaro turista che voglia servirsi della stanza da bagno in località straniere.
Esempi delle seconde (ossia, umorismo sotto forma di sintesi graffiante) sono disseminati qua e là; segnalo quelli che mi hanno colpito di più:
- "Viaggiando (...) noi italiani non soltanto restiamo quel che siamo: lo diventiamo ancora di più"
- "(...) a noi italiani (...) i risparmi che implicano una dose di evasione fiscale (...) piacciono immensamente, in quanto ci confortano nella nostra convinzione d'esser furbi ".
Un'ultima nota, sempre per elogiare il fine umorismo di Severgnini che non è mai fine a se stesso: è vero che in prima battuta si è portati a ridere sulle sue osservazioni, ma basta soffermarsi un attimo su molte di esse per scoprire che sono così vere, così fedeli alla realtà, che il divertimento finisce per lasciare il posto a considerazioni di ben altro genere, ed è dunque la molla che spinge a pensare.
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