Questo libro fa parte di quei tre o quattro che mi sono segnato leggendo "Il secolo breve" di Eric Hobsbawn. Isaak Babel', russo, combatté durante la guerra civile dopo la rivoluzione del 1917; conobbe una certa fortuna negli anni venti ma cadde in disgrazia con i processi staliniani e morì in un gulag nel 1940.
L'impatto con "L'armata a cavallo" non è facile. Non è una raccolta di racconti separati, ma non è un romanzo: sono racconti incentrati sullo stesso tema (la guerra civile), i cui personaggi a volte ricompaiono.
Lo stile poi è molto lavorato, pieno di metafore, di lettura non facile (esempio: "Tutte le stelle erano state soffocate dal turgido inchiostro delle nuvole"). Una volta abituatisi allo stile e alla struttura, però, si può rimanere affascinati dagli episodi "lirici e barbari", visti dalla prospettiva dell'io narrante, un intellettuale divenuto soldato ma che non riesce né a cavalcare né a uccidere...
Isaak Babel' - L'armata a cavallo
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