Non conoscevo questo autore, ma devo riconoscere che si è trattato di una bella scoperta.
C'è un qualcosa di funambolico nel suo modo di scrivere, che ben si adatta alla vocazione del testo, fatto non per essere letto ma per essere ascoltato, in quelle forme di teatro dove c'è un solo interprete a raccontare la storia.
Tanto per segnalare solo alcuni dei passi che con estrema sintesi e con una notevole dose di poesia esprimono temi molto importanti e profondi, ricordo la miseria rappresentata dalle "porzioni scientifiche" della sora Irma e la grave perdita della figlia durante il bombardamento che provoca nel padre l'incapacità di pronunciarne il nome "come se il nome se lo fosse perso insieme alla ragazzina".
E questa storia, fatta di tante storie raccolte dalla voce di chi quei terribili anni della fine della seconda guerra mondiale li ha vissuti, e poi "impastate" assieme ad altri ingredienti che danno al racconto la sfumatura della fiaba, risulta forse quello che potrebbero essere, ai giorni nostri, i grandi racconti epici come l'Iliade e l'Odissea, cioè quei racconti che si tramandano oralmente e in cui il confine tra la storia e l'invenzione tende a farsi molto sfumato.
In tal senso anche la ripetizione a più riprese degli stessi passi (per fare solo un esempio: il "militare giovane giovane che era diventato adulto per decreto del fuhrer" e che a malapena aveva imparato ad allacciarsi le scarpe) non risulta affatto fastidiosa, ma anzi, assolve in modo impeccabile a due funzioni che concorrono ad esplicitare la natura di questo testo: in primo luogo perchè è proprio così che accade, i racconti ripetuti a più riprese tendono ad avere passi ricorrenti espressi con identiche parole, e in secondo luogo, con riferimento più in particolare all'argomento di questo libro, le stesse descrizioni possono adattarsi anche a personaggi diversi della storia, perchè accomunati da una sorte simile anche se, magari, contrapposti da logiche a loro imposte da altri (la stessa descrizione del militare diventato adulto per decreto, infatti, viene riferita anche ad un soldato italiano, così come troviamo la strana voglia rossa prima sul viso di un militare tedesco e poi sul viso di un italiano).
Durante questa lettura ho sentito riecheggiare nella mia memoria i racconti che ho ascoltato più volte dalla voce della mia nonna proprio relativamente a quel periodo della nostra storia: piccole cose, ma molto tristi ed emblematiche di uno stato d'animo in cui paura, miseria e incertezza tendevano a rabbuiare ogni altro sentimento. Nonostante tutto però, sia per motivi di sopravvivenza sia anche per tenersi occupati in qualcosa che potesse dare uno scopo a giornate altrimenti destinate a consumarsi nell'attesa dell'ignoto, nei ricordi che la mia nonna mi ha consegnato così come in questo testo di Celestini, ricorrono anche piccole grandi imprese (come la "società del maiale") che strappano un sorriso, amaro se si pensa al contesto in cui certe idee siano sorte, ma anche venato di ammirazione per chi ha saputo comportarsi con inventiva e ingegno di fronte a morte, distruzione e miseria.
"Storie di uno scemo di guerra" Ascanio Celestini
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"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
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Anche io l'ho conosciuto tardi, ma me ne sono innamorata all'istante.
Non ho mai "letto" nulla di suo però
Ho avuto la fortuna di vederlo spesso a Roma e dintorni
"Storie di uno scemo di guerra"resta il primo amore che non si scorda
anche se pure le storie di Giuffrè (?) mi son piaciute molto
E' che ha una voce, e un modo di parlare, pure l'elenco del telefono secondo me diventerebbe interessante con lui!
io sta frase ricordo di averla già scritta...parlando di Ascanio, ma dove?quando?mmm
Non ho mai "letto" nulla di suo però
Ho avuto la fortuna di vederlo spesso a Roma e dintorni
"Storie di uno scemo di guerra"resta il primo amore che non si scorda
anche se pure le storie di Giuffrè (?) mi son piaciute molto
E' che ha una voce, e un modo di parlare, pure l'elenco del telefono secondo me diventerebbe interessante con lui!
io sta frase ricordo di averla già scritta...parlando di Ascanio, ma dove?quando?mmm
La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
Sono un clown e colleziono attimi
Non disegnarmi di un solo colore, lasciami essere arcobaleno
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verissimo, per non parlare del'incanto in cui cadi, per cui si spengono le luci, guardi l'orologio e sono le nove e mezzo, si accendono le luci, sembrano passati due minuti e sono le undici....E' che ha una voce, e un modo di parlare, pure l'elenco del telefono secondo me diventerebbe interessante con lui!
Sai che le persone non possono vivere senza amore? Beh, l'ossigeno è ancora più importante
Dr. House
non sai cosa regalarmi?
la shelf
myspaces
Sono tornataaaaaaa!
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