Kamikaze d'occidente - Tiziano Scarpa

[Introoder]

Ve lo dico subito: è un crosspost dalla mia libreria di aNobii, e sono pronto a sopportare eventuali ramanzine. Ma ritengo utile postare questa recensione anche qui, per cui eccola.

Ho comprato questo libro attratto - lo ammetto - dal titolo originale, e da quanto riportato nella controcopertina: il libro è la storia di uno scrittore che viene assoldato dal governo cinese per scrivere un libro sulle nefandezze e la decadenza della civiltà occidentale, rafforzando dunque nei cinesi la convinzione di essere superiori al tanto bistrattato occidente. 'Fico', penso, e compro.

Ho finito questo libro controvoglia, animato solo dal desiderio di finirlo per poter scrivere questo commento senza aver saltato una sola pagina. Quindi, eccolo qui.

Non ho contato quante volte (in realtà ho smesso dopo la trentesima), ma l'espressione che ricorre più spesso in assoluto in questo libro è 'il mio nobile cazzo' con la quale - alquanto immodestamente, direi - l'autore definisce il pene del protagonista (ma il romanzo è narrato in prima persona) che, molto più del pc portatile, costituisce il suo strumento principale di lavoro.

Già, perché il nostro, per sbarcare il lunario, intrattiene le sue clienti (lettrici abbindolate tramite il suo sito) fornendo estrose e ripetute prestazioni sessuali, peraltro descritte con dovizia di particolari e vocabolario da caserma. In effetti, il libro si apre con tre, diconsi tre, capitoli dedicati alla descrizione delle capacità amatorie del protagonista. 20 pagine (sono capitoli corti, per fortuna), prima di impostare il presunto filone narrativo del libro, quello descritto in controcopertina.

Dico presunto, perché il contratto con il fantomatico funzionario cinese è solo un pretesto per continuare a raccontare come l'autore si porti a letto le sue clienti, quanto sia poetica la sodomia, quanto sia romantico spalmare lo sperma sulla pelle delle clienti (o giocare al tiro al bersaglio con le loro parti del corpo), e via così.

Intendiamoci, niente di male, il sesso non mi disturba affatto e la letteratura erotica (o almeno certa letteratura erotica) mi piace, come credo la mia libreria dimostri. Quello che mi disturba al di là di quanto riesca ad esprimere è il mezzuccio di trovare un titolo ed una (falsa) trama originali per vendere molte più copie di quante ne venderebbe se sulla controcopertina ci fosse scritto 'questo libro descrive in modo particolareggiato e volgare le marchette del suo protagonista'. Gran brutta figura, sia del buon Scarpa che di Rizzoli che lo pubblica.

Ma il libro parla solo di sesso? Purtroppo no. Le parti teoricamente 'riflessive' riportano delle considerazioni sull'11 settembre, sulla paternità, sulle relazioni tra gli esseri umani, sull'amicizia, talmente banali che potrebbero tranquillamente essere i testi dell'ultimo disco di Max Pezzali. Mi sto sorprendendo a scrivere che il libro è migliore quando parla di scopate.

Ovviamente, non ho nessuna pretesa di ergermi a critico o (re)censore di questo romanzo. Il solo scopo del mio commento, oltre a sfogarmi per aver contribuito al conto in banca di questo scrittore da quattro soldi, è quello di mandare il seguente messaggio agli eventuali lettori della mia libreria e - spero - dei miei commenti:

Nonostante i ripetuti riferimenti al nobile cazzo di Tiziano Scarpa, questo libro è un'ignobile cazzata. Non compratelo.

[Iorek Byrnison]

[liberliber]

nota sul crosspost anobii/forum: io lo faccio sempre (difficile fare due recensioni diverse ), e su anobii ho pure la categoria 'recensione su bookcrossing-italy' che linko direttamente nel commento