Credo che a tutti prima o poi capiti di interrogarsi, di fronte a un fatto doloroso che ci colpisce, riguardo ad eventuali nostre responsabilità, e riguardo ad una possibile interpretazione di esso come punizione per qualche colpa commessa. La portata di tali riflessioni è chiaramente influenzata dal grado di sentimento religioso che ognuno possiede (o non possiede), ma anche in termini strettamente laici, credo che sia molto umano cercare spiegazioni per avvenimenti che sfuggono al nostro controllo.
Proprio in questa dimensione, leggere delle vicende di Mendel Singer e della sua famiglia costituisce una esperienza a cui ci si può accostare con due atteggiamenti: il coinvolgimento personale, da un lato, e l’osservazione esteriore e distaccata, dall’altro. Ciò non significa comunque che l’uno escluda l’altro: almeno nel mio caso, le due disposizioni d’animo si sono alternate, anzi no, direi sovrapposte, lungo l’arco della storia, perché per ciascuno degli episodi salienti e per ciascuna delle ricadute che essi hanno avuto sull’animo del protagonista, mi sono trovata sia ad essere partecipe del cammino interiore compiuto da questo timorato servo di Dio, sia ad osservarlo con un po’ di distacco (che sono convinta in parte sia da attribuire alla tendenza – anch’essa molto umana - ad esorcizzare il dolore, nell’illusione di tenerlo a distanza).
L’esperienza di vita di Mendel segna un andamento a parabola, che ha il suo culmine nell’espressione “Gli pareva d’essere stato scacciato fuori di se stesso, d’ora innanzi avrebbe dovuto vivere separato da se stesso” e nella presa di coscienza di essere in collera con Dio e di non averne più paura, ma che inizia e termina invece con una propensione (più incondizionata e con caratteristiche di umile acquiescenza all’inizio; più consapevole, matura e partecipe alla fine) ad accettare che il dolore fa comunque parte della vita umana, così come il “peso della felicità” e la “grandezza dei miracoli”. In tal senso mi sembra di poter cogliere nel finale non tanto una sorta di compensazione per i gravi dolori sofferti dal protagonista (e mi tornano alla mente le parole del Manzoni riguardo al Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, e che non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più grande) quanto il contesto in cui la figura del protagonista esce sì fortemente provata, ma anche rafforzata nella propria autostima e nella consapevolezza del proprio ruolo in un più ampio disegno che seppure è destinato a sfuggire alla nostra totale comprensione e al nostro completo controllo, comunque ci appartiene ed è riposto almeno in parte nelle nostre mani.
"Giobbe" - Joseph Roth
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- Towandaaa
- Olandese Volante
- Messaggi: 9299
- Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
- Località: Peccioli (Pisa)
"Giobbe" - Joseph Roth
La mia libreria
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
- GrilloParlante
- Olandese Volante
- Messaggi: 2578
- Iscritto il: ven giu 09, 2006 10:33 am
- Località: Pitigliano (Gr)
- Milonga
- Corsaro Nero
- Messaggi: 1033
- Iscritto il: ven dic 03, 2004 2:28 pm
- Località: Milano
- Contatta:
L'ho letto ormai tanti anni fa, per cui non sono in grado di farne una recensione particolareggiata come quella di Towandaaa, anche perchè purtroppo ho proprio poca memoria. Mi ricordo comunque che è stata una lettura intensa, molto coinvolgente. Sicuramente un libro che consiglierei.
Su BC.com mi trovi come VerdeMilonga
la mia lista dei desideri
"Viviamo in un mondo di ombre, e la fantasia è un bene raro" (Carlos Ruiz Zafón)
"è impossibile passare attraverso la vita senza dover niente a nessuno" (Isabel Allende)
la mia lista dei desideri
"Viviamo in un mondo di ombre, e la fantasia è un bene raro" (Carlos Ruiz Zafón)
"è impossibile passare attraverso la vita senza dover niente a nessuno" (Isabel Allende)