"Nuova grammatica finlandese" - Diego Marani

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Towandaaa
Olandese Volante
Messaggi: 9299
Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
Località: Peccioli (Pisa)

"Nuova grammatica finlandese" - Diego Marani

Messaggio da Towandaaa »

Questo romanzo colpisce non solo per la storia che vi è narrata, tragico scherzo del destino ai danni del protagonista, ma soprattutto per il modo fermo e risoluto, pur se nei toni della malinconia che lo pervadono, di riaffermare l’importanza della lingua e della facoltà della parola nel definire l’identità di una persona.
Il senso di alienazione di Sampo è fortissimo e coinvolge il lettore in un percorso di ricerca difficile, talvolta affrontato con energia e convinzione, altre quasi abbandonato sotto la spinta della delusione e della disperazione. Suscita commiserazione questo giovane che si sente a proprio agio solo quando è uno sconosciuto tra gli sconosciuti, perché non conosce nemmeno se stesso; che si ritrova a riconoscere amaramente che quasi gode delle disgrazie altrui; che, in uno dei tentativi di integrarsi lavorando al taglio della legna per proteggere il paese, temporaneamente non si sente più straniero; che avverte la sensazione di avere un altro cervello che pulsa sepolto vivo all’interno di quello che sta “rieducando” . Ed è quella commiserazione che si fa sempre più pesante nel vedere che i suoi sforzi portano solo a piccoli risultati, sotto ai quali cova la disperazione di chi riconosce che una lingua imparata è comunque soltanto una identità presa in prestito e che tutti i suoi sforzi sono volti alla ricerca di un senso di appartenenza che, anche una volta raggiunto, rimarrebbe comunque un’idea di appartenenza artificiale.
E tutto ciò in un contesto, quella della guerra, che non può non aggravare uno stato emotivo già di per sé drammatico, con quel pessimismo che sempre gli eventi bellici portano con sé, ma che costituirà anche l’occasione per il tragico riscatto di Sampo, in un gesto che non è rinuncia ma affermazione di sé, che non è soltanto sacrificio a favore di un paese che lo ha accolto ma al quale non si è mai sentito di appartenere profondamente, ma anche rivalsa contro il sentimento di abbandono e depressione che altrimenti si sarebbero impossessati irreversibilmente di lui. Perché la memoria smarrita si pone alternativamente sia come causa che come alibi per la rinuncia a vivere e ad amare nell’animo di una persona che avendo perso il passato non trova la forza per costruirsi un futuro e che si accontenta di mettere da parte cose da sperare lasciando al tempo il compito di indicargli quali speranze abbandonare.
Bellissima e struggente l’ultima lettera scritta da Ilma a Sampo: emblematica di quanto a volte possa bastare poco per entrare in sintonia con una persona, capirne profondamente lo spirito, e accettarne anche le scelte più difficili da comprendere.
Una lettura molto amara, che però lascia arricchito il lettore.
La mia libreria

La mia lista dei desideri

Towandaaa su aNobii

"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
Rispondi